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L'etichetta nelle acque minerali

Le proprietà salutari delle acque minerali sono da sempre conosciute, un tempo venivano usate per curare varie patologie. Per la facilità con cui grandi quantitativi sono messi a disposizione con la grande distribuzione commerciale, hanno perso il loro significato curativo e hanno preso il posto, sulle nostre tavole, dell’acqua distribuita da acquedotto.

A norma del D.Lgs 176/2011 queste proprietà devono essere indicate sull’etichetta, così come la temperatura, il pH, la durezza e il tenore in sali disciolti, per i quali, a differenza di ciò che avviene per le acque ad uso umano, non esiste un limite nè un valore di riferimento: ciò significa che, benché le acque minerali ricadano per lo più nell’intervallo di valori definiti per le acque potabili, per taluni composti che le caratterizzano si differenziano dalle acque potabili di rete..

Di seguito si descrivono alcune voci rinvenibili nelle etichette delle acque commercializzate in Italia.

  • Caratteristiche generali: è prevista la dicitura “ acqua minerale naturale” alla quale viene eventualmente aggiunta qualche ulteriore caratteristica come oligominerale, effervescente naturale, ecc.
  • Gas disciolti: generalmente forniscono una misura della concentrazione di anidride carbonica libera alla sorgente, valore importante solo ed esclusivamente nel caso si tratti di un’ acqua effervescente naturale, in questo caso la concentrazione di CO2 l ibera deve essere superiore ai 250 mg/l. Negli altri casi non fornisce grandi indicazioni poiché le acque possono essere degasate totalmente, oppure anche addizionate di anidride carbonica per renderle frizzanti.
  • Analisi chimico fisica: viene eseguita da laboratori accreditati e prevede un elenco più o meno completo di parametri fisici ( temperatura, conducibilità, ecc) e chimici( anioni, cationi, ecc). Vengono quasi sempre riportati:
    • temperatura: indica la temperatura alla sorgente e può avere valori estremamente oscillanti, in funzione delle caratteristiche geochimiche della fonte.
    • pH: indica quanto un’acqua sia acida ( pH<7 ad esempio il limone) o basica (pH>7 ad esempio una soluzione di bicarbonato); fra i prodotti in commercio la variabilità di questo parametro è notevole con valori compresi fra 6 e 8 circa.
    • conducibilità: viene espressa in µS/cm e misura la capacità di una soluzione di trasportare corrente elettrica in funzione dei sali in essa disciolti ed aumenta con la concentrazione di questi ultimi. Poiché tale parametro dipende dalla temperatura si fa riferimento al valore di conducibilità a 25°C.
    • Residuo fisso: rappresenta la quantità di sali disciolti in un litro d’acqua, che si misura pesando il residuo ottenuto a 180°C dopo aver fatto evaporare 1 litro di acqua. Esso è il parametro su cui ci si basa per la definizione delle diverse tipologie di acqua:
      • Minimamente mineralizzata Res. Fisso < 50 mg/l
        Oligominerale Res. Fisso <=500 mg/l
        Minerale Res. Fisso 500 – 1500 mg/l
        Ricca di Sali minerali Res. Fisso >=1500 mg/l

      Le cosiddette acque fortemente mineralizzate o ricche di sali minerali non possono essere commercializzate ed utilizzate se non per brevi periodi e sotto il controllo medico. Generalmente si trovano in commercio acque oligominerali o minerali.

    • Cationi: sono gli ioni positivi: in genere si trovano citati sodio, potassio, calcio, magnesio che risultano i più importanti a livello biologico e hanno limiti diversi rispetto ad un’acqua destinata al consumo umano. In funzione della loro concentrazione possiamo avere le seguenti diciture:

        Povera di sodio Na < 20 mg/l
        Sodica Na > 200 mg/l (non conforme al consumo umano per il D.Lgs 31/01)
        Calcica Ca > 150 mg/l
        Magnesiaca Mg > 50 mg/l

      Le acque povere di sodio possono essere indicate per persone che devono limitare l’apporto di sodio con la dieta, ad esempio perché soffrono di ipertensione.
      Le acque minerali ricche di calcio sono consigliate come integratori alle donne in gravidanza, durante l’ allattamento e nelle persone anziane che soffrono di osteoporosi.
      Il magnesio è un elemento importante da un punto di vista biologico e un eccesso nella dieta non sembra avere controindicazioni tranne che per le blande proprietà lassative, inoltre sembra utile nel prevenire l’arteriosclerosi perché favorisce una sensibile dilatazione delle arterie.

    • Anioni: sono gli ioni con carica negativa. In genere sono citati cloruri, solfati, fluoruri, bicarbonati e nitrati che determinano caratteristiche diverse per ogni acqua. Anche in questo caso abbiamo diverse diciture:

        Clorurata Cl > 200 mg/l (non conforme al consumo umano per il D.Lgs 31/01 se > 250)
        Fluorurata F > 1 mg/l (non conforme al consumo umano per il D.Lgs 31/01 se > 1,5)
        Bicarbonata HCO3 > 600 mg/l
        Solfata SO4 > 200 mg/l (non conforme al consumo umano per il D.Lgs 31/01 se > 250)

      I cloruri sono sempre presenti nelle acque dolci e stimolano la secrezione gastrica ma le acque clorurate possono essere sgradevoli perché hanno un forte sapore salato.
      I fluoruri sono indispensabili per l’organismo essendo un importante costituente della ossa, anche se un loro eccesso provoca effetti opposti con problemi di calcificazione ossea e formazione di chiazze scure sui denti.
      I bicarbonati o idrogenocarbonati sono presenti in concentrazione variabile in funzione della conformazione geologica dei suoli e del sottosuolo attraversati dalle acque prima di essere captate; se il loro tenore supera i 600 mg/l abbiamo acque che, assunte durante i pasti, stimolano la digestione.
      I solfati sono sempre presenti nelle acque e se associati al magnesio ( acque solfato- magnesiache) possono avere proprietà lassative.

    • Nitrati: la loro concentrazione non sempre è espressa nell’etichetta ma è importante che essa sia bassa. I nitrati sono l’ultimo stadio della decomposizione delle proteine ed in generale del materiale organico: una loro alta concentrazione può indicare la presenza di un inquinamento di vecchia data. La loro presenza viene tollerata ad una concentrazione < 45 mg/l (< 10 mg/l per acque destinate all’infanzia).
    • Analisi batteriologica: il termine microbiologicamente pura indica l’assenza di microrganismi patogeni come previsto dalla legge.
    • Data dell’analisi e laboratorio che l’ha effettuata: le analisi riportate in etichetta vengono fatte presso laboratori specializzati, che le ripetono almeno ogni cinque anni; in questo lasso di tempo vengano fatti dei controlli sia presso le ditte produttrici (ogni giorno) che presso gli enti di controllo sanitario locale.
    • Trattamenti: vanno riportati gli eventuali trattamenti consentiti dal DM quali ad esempio l’eliminazione dell’anidride carbonica naturalmente presente, l’aggiunta di anidride carbonica per riportarla ai valori della sorgente o per renderla frizzante, la separazione di alcuni elementi instabili quali i sali di ferro, ecc.
    • Volume: viene espresso in centilitri o in litri.
    • Termine minimo di conservazione e lotto: in linea di massima un’acqua minerale in bottiglie può avere una durata di 1-2 anni. Questo ovviamente nel caso in cui siano rispettate le modalità di conservazione riportate sulla bottiglia.
    • Titolare: va riportato sempre il nome della società titolare della concessione allo sfruttamento della sorgente, responsabile diretta della conformità del prodotto alla normativa vigente.
    • Indicazioni e controindicazioni: l’acqua minerale può avere effetti terapeutici pertanto possono essere riportate le caratteristiche, riconosciute con decreto ministeriale, quale ad esempio: può avere effetti diuretici, può avere effetti lassativi, stimola la digestione, indicata per l’alimentazione dei neonati, eccetera. Per lo stesso motivo se sono note controindicazioni, le stesse dovrebbero essere riportate pur non essendo obbligatorio.
    • Altre indicazioni: la ditta può aggiungere altre indicazioni in base a quanto consentito dalla legge. Ad esempio consigliata per le diete povere di sodio o diciture di questo genere
    • Marchio: il marchio dovrebbe essere tale da non indurre in inganno il consumatore, portandolo ad esempio a confondere le diverse sorgenti.

Ultimo aggiornamento

15-11-2022 16:41

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