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Gestione delle risorse idriche

Il tema è trattato da specifiche pagine nel sito della Regione Veneto:
http://www.regione.veneto.it/web/ambiente-e-territorio/acqua

La gestione della captazione e della distribuzione nel Veneto è affidata ai Gestori del Servizio Idrico Integrato, che possono essere ad intera proprietà pubblica, a gestione mista pubblico-privata ovvero, dopo affidamento del servizio tramite gara, anche privati.
I gestori acquedottistici prima di immettere l’acqua captata nella rete di distribuzione, possono eseguire un trattamento più o meno complesso di potabilizzazione e possono addittivare sostanze chimiche che la mantengano microbiologicamente pura fino al punto di consegna all’utenza. I vari sistemi di sedimentazione, filtrazione e deionizzazione consentono di diminuire la torbidità, di abbattere il contenuto di sali e di alcuni microinquinanti organici; la disinfezione con cloro e derivati, con ipoclorito di sodio, ozono e raggi Ultravioletti inattivano i microrganismi. Per esempio, le acque superficiali correnti e lacustri da destinare alla produzione di acqua potabile vanno sottoposte a trattamenti che differiscono a seconda dello stato qualitativo di partenza. Le acque superficiali destinate alla produzione di acqua potabile sono definite dall’art. 80 del D.Lgs n. 152 del 3 aprile 2006.

Gli acquedotti

Per acquedotto si intende il complesso di infrastrutture che comprende gli impianti di attingimento, dell’eventuale trattamento di potabilizzazione, di trasporto e di distribuzione di acqua destinata al consumo umano.

In Veneto l’acqua che è distribuita da circa 800 reti di acquedotto ha origine per il 90% da pozzi e sorgenti, mentre il restante 10% proviene da acque superficiali correnti e dal Lago di Garda.

Volume di acqua prelevata per uso potabile - migliaia di metri cubi - anno 2018

Territorio e Tipologia di Fonte

Territoriosorgentepozzocorso d'acqualago naturalebacino artificialeacque marine o
salmastre
totale
Italia3.313.4434.515.943441.41547.735
901.27010.3909.230.197
Nord-ovest453.8621.697.47079.51941.95484.58502.357.390
Nord est di cui:
433.515936.892179.1452.78461.50201.613.838
Veneto161.519461.75062.3852.20400687.858
Centro1.102.534646.115115.6812.99838.9701.2621.907.559
Sud1.126.294745.45564.261
0384.07902.320.089
Isole197.238490.0112.8090332.1349.1281.031.321

Dati estratti il 06 ott 2021 12:24 UTC (GMT) da I.Stat

La natura e la distribuzione dei punti di captazione variano con la geomorfologia della regione:

  • nella zona montana e pedemontana sono situate le sorgenti;

  • nella fascia delle risorgive si trova la maggior parte dei pozzi;

  • in pianura, le acque superficiali opportunamente trattate coprono il 75% della portata totale di acqua prelevata nel Polesine e nel sud delle province di Padova e Venezia: inoltre vengono utilizzate come portate di soccorso alla distribuzione nel Veneto Orientale.

Dopo la captazione, nel punto stesso di attingimento o anche in altri punti lungo la rete di distribuzione, i gestori acquedottistici provvedono ad un complesso di processi di trattamento e di disinfezione occorrenti per conferire alle acque attinte le particolari caratteristiche fisiche, chimiche e biologiche, richieste dalla loro destinazione. I vari sistemi di sedimentazione, filtrazione e deionizzazione consentono di diminuire la torbidità, di abbattere il contenuto di sali e di alcuni microinquinanti organici; la disinfezione con cloro e derivati, con ipoclorito di sodio, ozono e raggi U.V. inattivano i microrganismi.

L’approvvigionamento autonomo

Ancora oggi in Veneto risultano attivi un numero consistente di captazioni autonome che consistono in pozzi per il prelievo da falde acquifere più o meno profonde oppure, ma meno di frequente, di sorgenti captate al punto in cui l’acqua scaturisce in superficie. In alcuni Comuni l’approvvigionamento idrico da rete acquedottistica copre solo alcune frazioni del territorio comunale ed il fenomeno degli approvvigionamenti privati è prevalente così che all’acquedotto risulta allacciata una minoranza della popolazione. In altri Comuni invece anche se il territorio è servito dalla rete acquedottistica i cittadini preferiscono non allacciarsi oppure essere allacciati ma avere anche una captazione autonoma attiva.

Bisogna ricordare che, ai sensi dell'art.40 dell'Allegato 3 del DCR n.107 del 5/11/2009 - Norme tecniche del Piano di tutela delle acque del Veneto "La realizzazione di pozzi per gli usi domestici di acque sotterranee di cui all'art.93 del R.D.1775/1933 è ammessa: a) in zone sprovviste di acquedotto civile e per le quali il soggetto gestore del servizio dichiara l'impossibilità di eseguire l'allacciamento; b) in zone servite dall'acquedotto civile, esclusivamente per l'innaffiamento di giardini ed orti, mediante pozzi con profondità non superiore alla prima falda freatica". Inoltre a norma dell'art. 10 del D.lgs. 275/1993 tutti i pozzi esistenti, a qualunque uso adibiti, ancorché non utilizzati, sono denunciati dai proprietari, possessori o utilizzatori alla Regione o Provincia autonoma nonché alla Provincia competente per territorio.

Ultimo aggiornamento

24-11-2022 10:54

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