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Inventario Emissioni

Cos’è l'inventario delle emissioni in atmosfera

E’ un database coerente ed organizzato delle emissioni rilasciate in atmosfera dalle diverse attività naturali e antropiche, quali ad esempio i trasporti, le attività industriali e civili o gli allevamenti.

L’inventario non costituisce un calcolo esatto, quanto piuttosto una stima delle emissioni provenienti dall’insieme delle attività antropiche e naturali collocate in un determinato territorio e in un certo periodo temporale.

L’inventario delle emissioni rappresenta uno strumento fondamentale per la pianificazione e gestione della qualità dell’aria, in quanto permette di individuare i settori su cui indirizzare le misure e le azioni per la riduzione delle emissioni inquinanti. Viene periodicamente aggiornato in ottemperanza all’art. 22 del D.Lgs. n. 155/2010, secondo il quale le Regioni devono predisporlo con cadenza almeno triennale ed in corrispondenza della disaggregazione provinciale dell’inventario nazionale dell’ISPRA, l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale.

In Veneto, lo strumento informatico utilizzato per popolare l’inventario regionale delle emissioni in atmosfera è il software INEMAR (acronimo di INventario EMissioni Aria, https://www.inemar.eu/xwiki/bin/view/InemarWiki/).

La procedura di redazione dell’inventario regionale si è articolata nelle seguenti fasi di elaborazione:

• popolamento dell’inventario e stima delle emissioni;

• pubblicazione: al termine della fase di elaborazione, l’inventario regionale viene pubblicato sui siti web di ARPAV e di Regione del Veneto;

• segnalazioni: entro 30 giorni dalla pubblicazione è possibile formulare osservazioni indirizzandole all’e-mail drqa@arpa.veneto.it; le osservazioni pervenute dopo questo periodo di tempo verranno comunque prese in considerazione e possibilmente incluse nell’edizione successiva dell’inventario.

INEMAR VENETO 2021

L’inventario raccoglie le stime emissive a livello comunale derivanti dalle diverse attività naturali ed antropiche dei seguenti inquinanti:

  • macroinquinanti (espressi in tonnellate/anno) - CO (monossido di carbonio), COVNM (composti organici volatili non metanici), NH3 (ammoniaca), NOx (ossidi di azoto), PTS (polveri totali sospese), PM10 (polveri fini aventi diametro aerodinamico inferiore a 10 µm), PM2.5 (polveri fini aventi diametro aerodinamico inferiore a 2.5 µm), SO2 (biossido di zolfo);
  • microinquinanti (kilogrammi di inquinante/anno) - As (arsenico), Cd (cadmio), Ni (nichel), Pb (piombo), BaP (benzo(a)pirene), inquinanti oggetto di regolamentazione da parte della normativa (rif. D. Lgs. 155/2010 e ss.mm.ii.);
  • gas serra (espressi in tonnellate/anno e migliaia di tonnellate/anno per la CO2) - CH4 (metano), CO2 (anidride carbonica), N2O (protossido di azoto).

Consulta i risultati e le mappe INEMAR Veneto

Sintesi dei principali risultati dell’inventario 2021

Il particolato atmosferico PM10 è l’inquinante attualmente considerato più critico per la qualità dell’aria in Veneto. La sua origine è sia primaria, viene cioè emesso direttamente come tale da diverse sorgenti emissive, sia secondaria, in quanto parte si forma in atmosfera per reazioni chimico-fisiche di gas precursori, tra questi sono di maggior rilevanza gli ossidi di azoto, l’ammoniaca, e anche se in misura minore, gli ossidi di zolfo e i composti organici volatili non metanici.

Il grafico riporta le fonti emissive antropiche a livello regionale per inquinante

In Veneto la frazione primaria di polveri totali PTS e fini PM2.5 e PM10 deriva principalmente dalle emissioni di riscaldamenti civili alimentati a biomasse legnose e del trasporto su strada, dove tuttavia la quota emissiva principale deriva dall’usura di freni e pneumatici e dall’abrasione dell’asfalto causata dal passaggio dei veicoli sulla strada e non tanto dal processo di combustione dei motori.

Le emissioni di ossidi di azoto NOx derivano principalmente dai trasporti e dalle combustioni nell’industria, mentre l’ammoniaca NH3 viene emessa quasi totalmente dalle attività agro-zootecniche. Gli ossidi di zolfo SO2 originano prevalentemente dal comparto industriale e termoelettrico.

I composti organici volatili non metanici COVNM derivano principalmente dall’uso di solventi e vernici in ambito domestico e industriale, mentre il monossido di carbonio CO viene emesso principalmente dal riscaldamento domestico e dal traffico.

Tra i principali gas ad effetto serra, l'anidride carbonica CO2 origina dalle combustibili fossili nei settori dei trasporti, residenziale, industriale e termoelettrico, mentre per il metano CH4 e il protossido di azoto N2O il comparto agro-zootecnico è la fonte emissiva preponderante. 

Focus sull'impiego delle biomasse legnose per il riscaldamento nel settore residenziale

La stima delle emissioni in atmosfera derivanti dal consumo di biomasse legnose per il riscaldamento domestico (Macrosettore 2, combustione non industriale) è stata aggiornata nell’edizione 2017 dell’inventario grazie a due approfondimenti condotti nell’ambito della Action D3 del Progetto PREPAIR (LIFE 15 IPE IT 013):

1.Consumo residenziale di biomasse legnose nel bacino padano. Report sull’indagine per stimare i consumi di biomasse legnose nel residenziale. Il rapporto contiene i risultati di un’indagine campionaria, condotta da ARPAV nel 2019 in Veneto e nel Bacino Padano, sull’utilizzo delle biomasse legnose nel settore domestico.

2.Bilancio energetico del settore residenziale. Report sui consumi dei vettori energetici impiegati nel riscaldamento delle abitazioni del bacino padano (31/07/2020). Il rapporto contiene i risultati del bilancio energetico dei vettori energetici impiegati per il riscaldamento domestico in Veneto e nel territorio del Bacino Padano, realizzato dall’Università di Padova, Dipartimento di Ingegneria Industriale in collaborazione con ARPAV e AIEL.

Ultimo aggiornamento

04-09-2024 12:42

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