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Proiezioni climatiche

Per comprendere quali possano essere a distanza di decenni gli effetti dei cambiamenti climatici a livello locale, sono state elaborate numerose proiezioni climatiche utilizzando le serie storiche di dati di cui dispone Arpav.

Un'infografica presenta le tendenze attese nel 2100 per il nord est per quattro indicatori climatici: temperatura media estiva, precipitazione media estiva, notti tropicali (numero giorni con temperatura minima maggiore di 20°C) e giorni di nevicata (numero giorni con temperatura media minore di 2°C e precipitazione maggiore di 1 mm). La variazione del clima è espressa in anomalia, variazione del valore atteso nel futuro (2071-2100) rispetto ai dati del periodo di riferimento (1976-2005).

Gli scenari considerati - Representative Concentration Pathways (RCP) - corrispondono a diverse traiettorie possibili di emissioni e concentrazioni di gas serra, aerosol e gas chimicamente attivi, uso e copertura del suolo.

Gli scenari corrispondono a situazioni in cui sono state adottate o meno azioni per ridurre l’emissione in atmosfera di gas serra, principali responsabili dell’aumento delle temperature. Al crescere delle concentrazioni di questi gas, infatti, aumenta la quantità di energia che rimane intrappolata nell’atmosfera, favorendo un aumento della temperatura dell’aria e quindi un cambiamento nell’equilibrio del sistema climatico. Le azioni di mitigazione ai cambiamenti climatici prevedono la riduzione delle emissioni dei principali gas serra in atmosfera, anidride carbonica (CO2) e metano (CH4), o un loro maggiore assorbimento. Gli scenari RCP2.6 e RCP4.5 includono misure in tal senso, mentre lo scenario RCP8.5 non prevede azioni di mitigazione.

I risultati che seguono mostrano la grande differenza tra lo scenario a basse emissioni RCP2.6 - caratterizzato da una robusta riduzione delle emissioni di gas serra secondo  l’accordo di Parigi - e quello ad alte emissioni RCP8.5 - caratterizzato da emissioni crescenti come da tendenza attuale - per il cambiamento climatico nel Nord-Est Italia.

Nel primo caso il cambiamento di temperatura e precipitazione tende a fermarsi nella seconda parte del 21esimo secolo.

Nel secondo caso il cambiamento continua lungo tutto il secolo con un sostanziale riscaldamento. (+5°C in estate, +4°C in inverno), ci si aspetta un aumento della precipitazione in inverno (fino al +25% sul settore alpino) e una diminuzione in estate (fino al -30% in pianura) nel futuro lontano. Il riscaldamento è maggiore nelle zone montuose e aree alpine rispetto alle zone costiere e pianeggianti. Inoltre, nelle aree montane c’è un sostanziale aumento nella durata delle ondate di calore estive (si raggiunge +35 giorni) , un aumento delle precipitazioni intense in inverno (fino a +80%) e una diminuzione dei giorni con neve nuova (fino a -35 giorni) per lo scenario RCP8.5 e il periodo 2071-2100.

Lo studio ha considerato le anomalie stagionali, variazioni del valore atteso nel futuro rispetto ai dati del periodo di riferimento, per temperatura, precipitazione, ondate di calore e precipitazioni intense. Sono stati selezionati tre trentenni: un periodo di riferimento (dal 1976 al 2005), futuro vicino (2021-2050) e futuro lontano (2071-2100).

La serie temporale dell’anomalia annuale di temperatura fino al 2100 rispetto al periodo di riferimento 1976-2005 per la media di ensemble degli scenari RCP2.6 e RCP8.5 per l’estate è presentata in Figura 1: l’anomalia al 2100 passa, rispettivamente, da 1.5°C a 5.5°C.

Figura 1 - Anomalia della temperatura annuale rispetto al periodo di riferimento 1976-2005 per i tre scenari in estate. I valori sono mediati su tutto il dominio spaziale considerato, rappresentano la media di ensemble e coprono il periodo dal 1976 al 2100. A ciascuna serie temporale è stata applicata una media mobile di 11 anni

La distribuzione geografica della media di ensemble dell’anomalia di temperatura è presentata in Figura 2 per il periodo 2071-2100 e l’inverno. Le croci nella mappa indicano i punti di griglia dove l’accordo tra i modelli è basso, ovverosia la media di ensemble risulta minore della deviazione standard tra modelli. Per tutti gli scenari i modelli sono statisticamente in accordo su quasi l’intero dominio. Il riscaldamento è compreso tra 1°C e 1.5°C passando dalla pianura alle aree alpine per RCP2.6, e aumenta da 3.5°C nelle zone di pianura a 5°C nelle aree alpine per RCP8.5.

Figura 2 - Distribuzione geografica dell'anomalia di temperatura in inverno per il periodo 2071-2100 rispetto al periodo di riferimento 1976-2005; il lato sinistro/destro si riferiscono a scenario basse emissioni/alte emissioni. Le croci indicano i punti della griglia in cui l'accordo dei modelli è basso

Se si considera la precipitazione, solo il trentennio 2071-2100 con RCP8.5 ha un buon accordo tra i modelli. La distribuzione geografica dell'anomalia delle precipitazioni è mostrata in Figura 3 per l'inverno e l'estate, considerando il trentennio 2071-2100 e RCP8.5. In inverno l'anomalia delle precipitazioni è positiva, maggiore per l'area alpina rispetto alle zone pianeggianti (da +15% a +35% contro valori compresi tra +10% e + 20%, rispettivamente); in estate l'anomalia è negativa, con un massimo di -30% nell'area di pianura.

Figura 3 - Distribuzione geografica dell'anomalia delle precipitazioni in inverno (sinistra) e estate (destra) per il periodo 2071-2100 rispetto al periodo di riferimento 1976-2005 e lo scenario ad alte emissioni. Le croci indicano i punti della griglia in cui l'accordo del modello è basso

La distribuzione geografica dell'anomalia di giorni con neve nuova è mostrata in Figura 4 per il trentennio 2071-2100 con il confronto RCP2.6 e RCP8.5. Si vede di nuovo la differenza sostanziale tra i due scenari: per l’area alpina si passa da una diminuzione fino a -10 giorni per lo scenario RCP2.6, mentre si arriva fino a -35 giorni per le stesse aree con RCP8.5.

Figura 4 - Distribuzione geografica dell'anomalia di giorni con neve nuova (annuale) per il periodo 2071-2100 rispetto al periodo di riferimento 1976-2005; il lato sinistro/destro si riferiscono a scenario basse emissioni/alte emissioni. Le croci indicano i punti della griglia in cui l'accordo dei modelli è basso

Piattaforma Proiezioni Climatiche per il Nord-Est

per approfondire

Ultimo aggiornamento

11-09-2023 16:36

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