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Sinossi primavera 2022

La primavera 2022 ha avuto una fase di tempo stabile e relativamente freddo fino al 9 maggio, poi forte ribaltamento termico, altra caratteristica di questa primavera, con temperature improvvisamente quasi estive. Per quanto riguarda le precipitazioni possiamo evidenziare la siccità particolare dell’inizio stagione, con un mese di marzo molto siccitoso; per ritrovare una situazione mensile simile occorre risalire al 2003. Se consideriamo il deficit pluviometrico di fine marzo partendo dall’inizio dell’anno, già particolarmente avaro di precipitazioni, gli scarti sono compresi tra il 50 e 70% a seconda delle zone con punte fino all’80% (Cortina d’Ampezzo). Il deficit nivometrico stagionale a 1800/2200 m è mediamente di 2 m di neve fresca in meno, localmente 2,5 m, vale a dire un terzo in meno rispetto alla media della sommatoria invernale, imputabile alla scarsità delle precipitazioni di fine inverno e d’inizio primavera. Nel mese di maggio piove assai meno del solito con deficit che vanno da 25 a 40%, localmente oltre il 50% su alcuni settori della pianura. Pertanto il deficit pluviometrico d’inizio anno 2022 (5 primi mesi) si accentua ulteriormente con una crisi idrica osservata che si è verificata solo tre volte negli ultimi 40 anni: 1993, 1997 e 2003.

Il mese di Marzo 2022, inizia con il passaggio notturno di un piccolo episodio piovoso sulla pianura settentrionale e di nevischio fino a bassa sulle Prealpi venete, evento legato ad un avvezione di aria fredda e umida nei bassi strati atmosferici, assieme a una curvatura ciclonica. Al mattino del primo Marzo, il tempo è già tornato a essere stabile con freddo e sole, anche molto freddo in montagna (-20°C in Marmolada nella notte e -12/-14°C a 2200 m, anche diffuse gelate in pianura). Il giorno 2 il tempo rimane stabile e ben soleggiato per il perdurare dell’avvezione di aria fredda e secca da nord, mentre un minimo depressionario sosta sui Balcani. Il giorno 3 lo stesso minimo respinge verso ovest gli effetti stabili, seppur marginali, dell’alta pressione atlantica. Il tempo rimane buono, ma nel tardo pomeriggio/sera la situazione cambia in parte con ingresso di aria fredda ed umida, assieme a qualche sporadico fenomeno sulla montagna veneta e la pianura settentrionali. Qualche fiocco scende fino sui 500/700 m. Il giorno 4 il tempo migliora in montagna con cielo sereno e forti gelate notturne, mentre il sole è a volte nascosto da nubi stratiformi che scorrono da nord-est verso sud-ovest sulla pianura. Situazione che si ripete nei due giorni successivi, con avvezione di aria fredda da nord-est causata dall’avvicinarsi di una profonda saccatura presente sui Balcani. Pertanto la nuvolosità bassa stratiforme invade gran parte del Veneto, soprattutto il 6 con maggiore copertura, anche in montagna, ma senza precipitazioni. Dal 7 al 10 un promontorio riporta condizioni di tempo stabile e ben soleggiato su tutto il Veneto, eccetto qualche nebbia sul litorale nella notte tra il 9 e il 10. Fa freddo di notte con gelate assai diffuse, anche in pianura e piuttosto forti in montagna, ma il contesto termico è anche relativamente mite di giorno, specie in pianura. Il giorno 11 aria un po’ più umida da nord-est transita sulla nostra regione, ma il sole ritorna nel corso del pomeriggio. Nel fine settimana del 12 e 13 correnti di aria fredda e un po’ più umida determinano una copertura stratiforme bassa quasi ovunque, la quale si dissolve in parte in montagna, mentre il cielo si rasserena un po’ più tardi in pianura, dove il contesto termico rimane assai fresco per il periodo. Il giorno 14, dopo nubi medio-alte, più presenti sulla pianura che non in montagna, per richiamo di aria umida dai quadranti meridionali per la presenza di un minimo depressionario che dalla penisola iberica scende verso il Marocco, il sole ricompare al pomeriggio, assieme a qualche sottile velatura del cielo. Il 15 il tempo rimane stabile, ma con molte nubi alte e medio-alte per la vasta area depressionaria presente sul nord Africa. Le correnti meridionali abbastanza intense in quota consentono il trasporto della sabbia sahariana fino sulle Alpi fino alle prime ore del giorno 16. Il cielo risulta giallastro e la neve si tinge di rosso arancione (Fig. 1a e b mostrano la contrazione di polveri di sabbia in Europa tra lunedì 14 e mercoledì 16 Marzo 2022 – MOCAGE Modèle de Chimie Atmosphérique de Grande Echelle).  Il giorno 17 la depressione africana viene sostituita da un’alta pressione mobile atlantica che scivola sull’Europa occidentale. Pertanto il tempo torna a essere più soleggiato rimanendo stabile e la mancanza di precipitazioni si fa sempre più preoccupante. Nei giorni seguenti la situazione rimane invariata con un anticiclone centrato sulla Germania e che tiene a distanza le perturbazioni. Il contesto termico è in linea con la stagione o leggermente più fresco dal 18 in poi per un alimentazione di aria più fredda associata a un’alta pressione centrata sul mare Baltico e che fa affluire aria fredda in un flusso da nord. Il tempo è buono, anche se con qualche velatura del cielo e temporanea presenza di stratocumuli il giorno 19. In seguito l’anticiclone scivola verso la Polonia e l’arco alpino, associato a un’avvezione di aria decisamente più mite di matrice oceanica. Pertanto le notti sono ancora fresche in pianura e fredde in montagna, ma in giornata la freschezza lascia posto a una relativa mitezza d’inizio primavera, specie nelle giornate del 23 e 24, quando si toccano i 22/24°C  in pianura, i 21/22°C nei fondovalle prealpini e i 14/17°C a 1000/1200 m. La presenza di aria molto secca e l’assenza di pioggia da molti giorni determina un crescente rischio per gli incendi ed è quello che accade il giorno 23 sulle Prealpi bellunese nel settore di Fortogna (Longarone) e 2 giorni dopo sulle Prealpi vicentine (Piovene Rocchette). Il tempo rimane molto stabile, soleggiato e anormalmente mite, anche nei giorni seguenti grazie alla presenza di un’alta pressione di matrice centro-europea, la quale favorisce il mantenersi di condizioni termiche anormalmente mite per il periodo. La carta (Fig. 2b) evidenzia la mitezza inconsueta osservata sul Veneto nella giornata del 27 con valori superiori a 20°C ovunque in pianura e anche nei fondovalle prealpini. Si toccano i 22/23°C con punte di 24°C. La situazione inizia a cambiare il giorno 29 per la duplice azione di un minimo in formazione sul Mediterraneo e l’approfondirsi di una saccatura sulla Francia. In un primo tempo si tratta soltanto dell’arrivo di nubi alte in grado di velare il cielo, anche medio-alte stratiformi alla sera sulla parte nord del Veneto, poi il tempo peggiora nella giornata del 30 Marzo. Si tratta delle prime piogge da un mese e mezzo a questa parte. Sono deboli e si concentrano soprattutto sulla pedemontana e sui monti, con un po’ di neve sopra i 1400/1600 m. Il giorno 31 in parte perturbato al mattino per il passaggio di un secondo impulso umido legato alla vasta saccatura in approfondimento sulla Francia. Piogge un po’ più diffuse e di maggiore entità rispetto al giorno prima, Il limite della neve scende sui 1350/1400 m, anche con qualche fiocco a quote più basse sulle Dolomiti, ma senza che la neve attecchisca. Così il mese di Marzo si chiude con una svolta meteorologica e riporta le tante agognate precipitazioni sul territorio regionale, dopo un inverno particolarmente siccitoso, anche se non tra i peggiori osservati.

Fig. 1a, 1b e 1c

Fig. 1A

Fig. 1C

Fig. 1B


Carta delle polveri sottili, in questo caso della sabbia sahariana risalita sull’Europa il 14 Marzo 2022 - 
Fig. 1a e 1b

Temperature massime sul Veneto il 27 marzo 2022 -  Fig. 1c

Il mese di Aprile 2022 inizia con una giornata di maltempo di stampo invernale in montagna e di pioggia in pianura. La discesa di una saccatura dalla Francia verso il Mediterraneo determina una ciclogenesi, responsabile di nuove precipitazioni, con fenomeni decisamente più significativi delle due giornate precedenti. Nevica oltre gli 800/1000 m. La fase di maltempo associata alla depressione mediterranea perdura fino al 3, toccando il suo apice nella serata del primo e parte della giornata del 2, quando i fenomeni risultano più diffusi e continui, in concomitanza con l’ingresso di aria fredda in quota e della sciroccata delle prime ore del 2. Le piogge tanto agognate cadono ovunque, senza risultare particolarmente abbondanti, ma su gran parte del Veneto si raccolgono sommatorie di 10-20 mm, anche 30-40 mm tra pedemontana e fascia prealpina, con punte di 50-60 mm sulle Prealpi vicentine e sull’Alpago (Fig. 2a). In montagna i cumuli di neve raggiungono i 30-35 cm a 1500 m e toccano i 50-55 cm oltre i 2000 m nei settori maggiormente interessati dalle precipitazioni. In tutti questi giorni il contesto termico è molto fresco, addirittura freddo in montagna con valori che rimangono negativi tutto il giorno oltre i 1500/1700 m e forti gelate notturne oltre i 1000/1200 m. Ad esempio le massime non salgono sopra i -13.3°C in Marmolada (min di -18.8°C), i -5.3°C a Passo Pordoi (min di -13.2°C), i -2.2°C a Monte Croce Comelico. Il 4 il freddo tende ad allentare, mentre una residua instabilità persiste per la presenza di aria fredda in quota, in montagna residui rovesci nevosi si verificano ancora in maniera sparsa e intermittenti senza grandi apporti. Dal 5 il tempo migliora grazie alla presenza di un promontorio che riporta condizioni termiche un po’ meno fresche sia in montagna che in pianura, anche se il forte irraggiamento notturno determina il ritorno delle gelate fino nel catino Bellunese (-0.4°C a Belluno e -1.0°C a Feltre). Tale situazione di stabilità e di giornate soleggiate perdura fino all’8. Il giorno 9 una nuova saccatura atlantica giunge sul nord Italia, ma la rapida rotazione delle correnti da nord nord-ovest determina un accenno di maltempo sulle Dolomiti con neve burrascosa in quota, qualche goccia nelle valli, ma soprattutto un netto calo termico in quota (da -6 a -19°C in 10 ore  in Marmolada). Freddo mitigato dal favonio nelle valli. La stessa saccatura si rivela più attiva dalla fascia prealpina alla pedemontana con rovesci e temporali, i quali si estendono alla pianura tra metà mattinata e parte del primo pomeriggio. I fenomeni di maggiore intensità si verificano tra le provincie di Treviso e di Venezia con breve fase temporalesca e forti raffiche di vento. Il giorno 10 correnti settentrionali di aria decisamente più fresca invadono il Veneto offrendo una giornata stupenda, ma fresca per il periodo, addirittura fredda in alta quota. Nelle giornate successive il tempo rimane all’insegna della stabilità grazie all’affermarsi di un promontorio mobile nord atlantico. Fa anche decisamente meno fresco, anzi la mitezza si afferma tra il 12 e il 13 grazie al buon soleggiamento, nonostante qualche locali nebbie o banchi di nubi basse mattutine il giorno 12, responsabili di una lieve riduzione del soleggiamento sulla pianura meridionale. In ogni caso il livello termico risale un po’ con punte che toccano i 19/20°C in pianura, un po’ meno nelle conche prealpine e sopratutte nelle valli Dolomitiche (13/16°C) in relazione a una notte ancora fresca (forte irraggiamento notturno) e a qualche gelata notturna oltre gli 800/1000 m (0/-3°C, anche -5/-6°C sugli altopiani prealpini). Il giorno 14 risulta quasi tardo primaverile con valori di 25/26°C in pianura e di 22/24°C nei fondovalle prealpini, si sfiorano addirittura i 20°C in alcune località sui 1000 m. Ad eccezione di qualche rovescio e di qualche locale temporale sul Trevigiano il giorno 16 per un indebolimento dell’alta negli strati atmosferici più alti. Il bel tempo stabile perdura fino al mercoledì 21 Aprile, con prevalenza di tempo soleggiato, ma gradualmente meno mite, perfino fresco in montagna dal 17 Aprile in poi. Nei giorni 18 e 19 le gelate sono osservate, già dagli 800 m in su, e le brinate si verificano fino nel catino bellunese. Dal 21 ci sono i primi segnali di un cambiamento per l’avvicinarsi di una depressione che dalla penisola iberica si sposta verso il Mediterraneo, dove imperversa in maniera quasi continua fino al 26 del mese dando luogo a tempo instabile, a tratti perturbato. Il cielo risulta spesso nuvoloso o molto nuvoloso con cumuli di precipitazioni significativi. La carta seguente (Fig. 2b) mostra i quantitativi complessivi tra il 22 e il 26 aprile 2022, come si può osservare le zone sotto i 20 mm sono l’eccezione in quanto cadono da 20 a 40 mm su gran parte della pianura, nelle stesso tempo cadono da 30 a 50 mm in montagna, addirittura oltre i 50-60 mm su gran parte della fascia prealpina, con punte oltre gli 80 mm (94 mm a Valpore). Questi apporti cadono sotto forma di neve fresca oltre i 2000 m, a volte la neve scende fino sui 1400 m e nelle fasi più fredde attecchisce fino sui 1600 m. In alcune casi si supera un cumulo complessivo di mezzo metro. Dal 27 Aprile il tempo migliora in parte, specie in pianura, mentre in montagna persiste una certa attività cumuliforme, ma senza precipitazioni, salvo isolatissimi piovaschi irrilevanti. Tra il 28 e il 29 il tempo torna a essere ben soleggiato e stabile, le temperature risalgono a tutte le quote, anche di 4/5°C rispetto ai giorni precedenti. Si passa da 18/19°C a 22/24°C in pianura. Lo stesso scarto si osserva in quota con valori di temperatura media che passano da -4/-5°C a 1°C a 3000 m. L'ultimo giorno del mese vede un fronte addossarsi alle Alpi, senza valicarle, se non marginalmente sulla parte settentrionale del versante italiano. Pertanto il tempo rimane buono, anche se con qualche annuvolamento dalle ore centrali in poi in montagna, specie sulle Dolomiti, dove la fenomenologia si estende, specie sull’alto Agordino. Tra il Passo Pordoi e Arabba cadono da 10 a 14 mm e la neve scende fino a 1500/1600 m su questo settore. Le piogge si limitano alle Dolomiti, ma sono assai modeste con cumuli di 2/4 mm. Altrove non piove affatto. L’ultimo giorno del mese rivela un forte contrasto meteo tra la pianura/Prealpi e le Dolomiti settentrionali. Sulle prime le condizioni risultano decisamente primaverili mentre sulle seconde la variabilità e l’ingresso di aria fredda al pomeriggio/sera richiamano l’idea della stagione fredda appena conclusa (ritorno della neve serale a 1500 m).

Fig. 2a e 2b

Fig. 2A

Fig. 2B

Cumuli di precipitazioni regionali osservate tra il 29 Marzo e il 2 Aprile 2022  -   Fig. 2a

Cumuli di precipitazioni al livello regionale tra il 22 e il 26 Aprile 2022  -  Fig. 2b

Il mese di Maggio 2022 inizia con una giornata discreta sulla pianura, mentre il cielo è chiuso sulla montagna. Al pomeriggio accade il contrario con tempo instabile in pianura e il passaggio di una linea temporalesca sulla parte meridionale del Veneto. Tutto questo a causa del passaggio di un minimo depressionario che si è chiuso sul nord Italia. Nella giornata del 2 la copertura nuvolosa del mattino inibisce gli effetti convettivi e il tempo tende a migliorare nel pomeriggio con maggiori spazi soleggiati. Il giorno 3 sole e addensamenti in montagna, dove il tempo rimane leggermente instabile, mentre il sole prevale in pianura, assieme a un contenuto rialzo termico. Il 4 il sole del mattino e il buon riscaldamento delle prime ore favoriscono maggiormente la convezione diurna e i rovesci sono un po’ più frequenti sui monti, localmente temporaleschi tra Prealpi vicentine e sul Comelico. Gli apporti maggiori sono sulle Prealpi con punte di 12/16 mm. In pianura il cielo si annuvola leggermente per la comparsa di modesti cumuli. La copertura risulta un po’ più intesa e diffusa sulla parte sud-occidentale per la copertura di tipo “shape” legata ad alcuni temporali emiliani. Nei giorni tra il 5 e il 7 una depressione mediterranea si posiziona sul centro Italia provocando una fase di maltempo più marcata sulla pianura con piogge diffuse e abbondanti (25-65 mm), mentre sui monti e sull’alto veronese la perturbabilità è assai minore con fenomeni intermittenti e di minore intensità (precipitazioni comprese tra 5 e 10 mm, con massimi di 15 mm). Fanno eccezione brevi temporali sul Cadore il giorno 7, con apporti di 20-25 mm. Il giorno 8 ritorno di tratti soleggiati, ma con la curvatura ciclonica il tempo rimane in parte instabile e gli addensamenti sono spesso associati a rovesci sparsi, localmente anche temporaleschi. Stessa situazione il 9 con minore attività cumuliforme e piovaschi confinati tra Prealpi occidentali e pedemontana. Nelle giornate del 10 e 11 Maggio il cuneo di alta pressione, propaggine dell’anticiclone delle Azzorre garantisce giornate molto belle su tutta la regione, assieme a un netto rialzo termico. Si tratta della prima fase pre-estiva con valori che raggiungono i 28/29°C in pianura, 26/27°C nelle conche prealpine e 22/24°C a 1000 m. Il giorno 12 il caldo si accentua un po’ e con esso la convezione aumenta con qualche isolato piovasco in montagna, ma sono eccezioni in un contesto di bel tempo. Il giorno 13 rimane caldo, ma l’alta pressione subisce un lieve cedimento per l’ingresso di aria più fresca e umida in quota con un po’ d’instabilità montana nel pomeriggio e sulla pedemontana/Prealpi alla sera con forti temporali tra il Vicentino e il basso Bellunese (fino a 30/40 mm con locale grandine) per il transito di un pseudo fronte (fronte presente in quota, ma non al suolo). Il 14 il tempo è buono al mattino, ma l’atmosfera risulta ancora in parte instabile e nuovi rovesci e temporali interessano i monti, anche alcuni settori della pedemontana vicentina e qualche isolato temporale scende sulla parte orientale del Padovano e del Rodigino. Un temporale in particolare provoca un rovescio di fortissima intensità a Pescul nel pomeriggio del 14 con 12.4 mm in 5 minuti e 24.0 mm in 15 minuti, con locali smottamenti. Un altro scatena l’inferno sul Bassanese con fortissime raffiche di vento, grandine e pioggia torrenziale, con 43 mm a Valstagna.  Il 15 l’alta pressione riprende un po’ di vigore e con essa il tempo torna a migliorare, almeno nei settori interessati dall’instabilità nei due giorni precedenti, allorché continua a essere bello e soleggiato altrove, con valori termici pre-estivi. In questa giornata isolati addensamenti provocano occasionali rovesci sulle Dolomiti nel tardo pomeriggio. Il 16 una saccatura atlantica inserita in un flusso da nord-ovest transita sul nord Italia provocando un episodio perturbato pluvio-temporalesco. Infatti la parte instabile è prevalente per l’ingresso di aria fredda in quota e il caldo del giorno precedente; la carta regionale degli impatti di fulmini mostra che quasi tutta la regione è interessata da fenomeni temporaleschi (Fig. 3a). Gran parte del giorno il cielo risulta molto nuvoloso con precipitazioni diffuse, anche a carattere di rovescio e di temporale, localmente cadono fino a 40-60 mm, ma perlopiù le sommatorie si assestano sui 5-15 mm su tutta la parte centro-orientale della regione, mentre non piove su tutto il Veronese e quasi tutto il Rodigino. Nei giorni successivi, eccetto qualche isolata pioggia sul delta del Po’ e un paio di temporali sul Trevigiano il giorno 18, un promontorio si ristabilisce riportando giornata stupende su tutta la regione e l’avvezione di matrice oceanica subtropicale favorisce un netto rialzo termico, con valori estivi. In pianura i massimi raggiungono o superano leggermente i 30/31°C, anche nelle conche prealpine si osservano valori di 27/29°C, fino a 25/26°C sui 1000/1200 m di quota, anche 5/7°C in cima alla Marmolada. Si tratta della prima vera ondata di calore. Questa situazione anticlonica perdura fino al 21. Nella giornata del 22 infiltrazioni di aria più umida, associate a una forte convezione, provocano diversi temporali, locali al pomeriggio e un po’ più diffusi alla sera, anche se limitati ai monti e alla pedemontana, ma non in pianura dove i temporali svaniscono per una dinamica inibitrice. Il 23 una saccatura si approfondisce sulla Francia richiamando correnti sud-occidentali di aria via via più umida e relativamente calda sul Veneto (si toccano i 31/32°C in alcuni settori della pianura), il cielo tende ad annuvolarsi leggermente, specie sui monti, ma quasi senza fenomeni, se non qualche goccia serale a ridosso del Prealpi vicentine. Il giorno 24 l’avvicinarsi della saccatura provoca rovesci nel pomeriggio e temporali in serata, localmente intensi tra pedemontana e Prealpi vicentine e basso Bellunese, addirittura grandinigeni a Enego e nel Bassanese e su Asolo (20 cm di grandine) e Oderzo (10 cm). Il 25 la parte meridionale della suddetta saccatura si isola in depressione chiusa sulle Baleari, la quale influenza marginalmente la nostra regione con nuovi rovesci e temporali, dapprima sui rilievi per la presenza di un’anomalia dinamica in alta quota (vortex) e per il transito di una discontinuità da nord-ovest, la quale giunge sulla pianura in un contesto meno instabile, nonostante la convezione generata dal soleggiamento delle ore precedenti. Il 26 il tempo si ristabilisce in parte grazie a un piccola sella anticlonica tra la circolazione depressionaria del nord Europa e il minimo di matrice mediterranea (goccia fredda) che imperversa sul basso Tirreno, tuttavia si registrano isolati piovaschi nelle ore più calde, ma niente di particolarmente rilevante. Il 27 si presenta quasi identico al giorno precedente, ma fa leggermente più caldo. La carta regionale delle temperature massime da un indicazione dei valori raggiunti: fino a 31/32°C in pianura, 27/29°C nelle conche prealpine e fino a 24/26°C a 1000/1200 m (Fig. 3b). Il 28 un fronte freddo da nord-ovest valica le Alpi nel primo pomeriggio provocando tempo perturbato/instabile sulle Prealpi e la pianura, ma non sulle Dolomiti, dove il sole si alterna con tratti soleggiati, più presenti sul settore settentrionale senza precipitazioni. Al contrario alcuni settori della fascia prealpini tra Lessini e Prealpi vicentine sono interessati da forti temporali (Apporti massimi di pioggia a Lamon con 51,2 mm e a Monte Avena 47 mm) e sporadicamente anche sulla pedemontana, mentre la pianura è in parte risparmiata, anche se piove debolmente su tutta la parte centro-settentrionale tra le province di Verona e di Venezia. Il giorno 29 l’aria fredda valica le Alpi e giunge sul Veneto, specie in quota. La neve fa la sua ricomparsa fino sui 1900 m e il gelo è intenso in alta quota (-7.1°C in Marmolada all’alba del 29 Maggio). L’instabilità è ancora presente e le correnti da nord-est formatosi a causa della presenza di un minimo depressionario sul Mediterraneo convogliano aria umida, responsabile del verificarsi di altre piogge sul Veneto, ad eccezione dei settori orientali della regione. Piove a ovest di una linea che va da Auronzo a Teolo, poi quasi ovunque in provincia di Rovigo. Altrove cielo coperto ma non piove. Il giorno 30 la risalita della pressione riporta un po’ di schiarite, ma la presenza di aria umida e fresca mantiene condizioni di variabilità e addirittura qualche debole fenomeno sulle Dolomiti settentrionali a fine giornata, ma si tratta di qualche piovasco non particolarmente rilevante, con un po’ di neve sulle cime dolomitiche tra Gruppo del Sella e delle Tofane oltre i 2700 m. L’ultimo giorno del mese apporta un certo miglioramento del tempo con una giornata che risulta assai più stabile e maggiormente soleggiata grazie all’ulteriore consolidamento del promontorio di matrice mediterranea. Le temperature risalgono a tutte le quote per il sopraggiungere di correnti meridionali di aria assai più mite (lo zero termico risale da 2400 a 3200 m) e il tempo diventa maggiormente soleggiato, anche se questo avviene dopo il dissolvimento degli  stratocumuli ben presenti in pianura per buona parte del mattino. Nel contempo il cielo appare più sereno o poco nuvoloso in montagna, specie sulle Dolomiti. Al pomeriggio il sole predomina, nonostante l’attività cumuliforme osservata sui rilievi regionali, addirittura con un singolo piovasco tra il passo Valles e l’alta Val Biois nel tardo pomeriggio/prima serata.

Fig. 3a e 3b

Fig. 3A

Fig. 3B

Impatti di fulmini al suolo sul Veneto il giorno 16 Maggio 2022, quasi tutta la regione è interessata da scariche elettriche -  Fig. 3a

Temperature massime registrate sulla regione del veneto il 27 Maggio 2022 - Fig. 3b

Conclusione

In sintesi la primavera 2022 è nella media considerando i due primi mesi un po’ freschi e il terzo mediamente più caldo. I Grafici (Fig. 4b e 4b) mostrano l’andamento della quota dello zero termico a Udine Codroipo nelle primavere 2021 e 2022, si nota quanto l’anno scorso fosse decisamente più fresca con minori contrasti termici rispetto a quest’anno. Per quanto riguarda le precipitazioni primaverili, il deficit pluviometrico, seppur non così importante come quello invernale, rimane assai rilevante e aggrava una situazione, che era già problematica ai primi di marzo, specie per l’agricoltura regionale. Il trimestre primaverile 2022 presenta un deficit pluviometrico abbastanza consistente, ad eccezione delle Dolomiti settentrionali, soprattutto dell’alto Agordino. Altrove gli apporti pluviometrici presentano un divario negativo rispetto alla media, spesso superiore al 40-50% e localmente fino al 70% in meno. Pertanto il problema acqua si accentua sia per il mondo agricolo che per altri usi. La carta (Fig. 4c) della sommatoria delle precipitazioni primaverili regionali mostra quanto poco sia piovuto su alcuni settori regionali minimo di 63,2 mm a Buttapietra e un massimo di 267,2 mm a Valpore, ma su due terzi del territorio cadono meno di 150 mm in una stagione solitamente abbastanza piovosa. Ovviamente la mancanza d’acqua è legata a una circolazione generale assai inconsueta dall’inizio di quest’anno. Il vortice polare è rimasto confinato a latitudini inconsuete per il periodo freddo per le poche irruzioni dei fronti freddi nord-atlantici e per la latitanza della depressione d’Islanda. Infatti, se si considera il quadro sinottico di questo trimestre, si nota che i giorni anticiclonici, cioè di bel tempo, sono più numerosi e pari a 41 (44% delle giornate primaverili, cioè il 10% in più rispetto alla media), le giornate variabili sono un po’ meno frequenti 45 e quelle di maltempo solo 6 (1 in marzo, 4 in aprile e 1 a maggio).
Eventi meteorologici significativi nei tre mesi
In aprile gli eventi meteorologici significativi sono il freddo d’inizio mese (2-4 aprile) con valori fino a -19°C in Marmolada, -11/-13°C tra i 2000/2200 m e gelate fino sui 4/7°C sotto zero a 1000-1200 m. Agli antipodi del freddo, la giornata particolarmente mite del 14 aprile con valori massimi di ben 5/6°C superiori alla media del periodo. In maggio gli eventi degni di rilevanza sono il rovescio particolarmente intenso a Pescul, vicino al Monte Pelmo con 24 mm in 15 minuti, poi le temperature assai elevate in quota il giorno 20 con valori fino a 26/28°C sui 1000 m, 18/20°C a 2000 m e quasi 9°C sulla Marmolada. Si notano ancora i forti venti d’alta quota i giorni 23 e 24 maggio con punta di 125 km/h in cima alla Marmolada. Infine le temperature particolarmente basse del 29 maggio sia in pianura che in montagna causa maltempo, infatti la neve torna fino sui 1900 m al mattino di quel giorno.

Fig. 4

Fig. 4A

Grafico dell’andamento della quota dello zero termico nella libera atmosfera a
Udine Codroipo nella primavera 2021 -  Trimestre Marzo-Maggio -  Fig. 4a

Fig. 4B

Grafico dell’andamento della quota dello zero termico nella libera atmosfera a
Udine Codroipo nella primavera 2022 -  Trimestre Marzo-Maggio -  Fig. 4b

Fig. 4C

Grafico della sommatoria delle precipitazioni nel corso del trimestre primaverile
2022. Dal 1 marzo al 31 Maggio 2022 -   Fig. 4c

Ultimo aggiornamento

01-12-2022 09:36

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