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Sinossi Autunno 2015

L’autunno 2015 risulta complessivamente mite, specie nella sua seconda parte, anche se non esente di qualche intrusione di aria fredda, nella prima parte della seconda metà ottobre e nella terza decade di Novembre. Se l’inizio dell’autunno risulta piuttosto normale per le precipitazioni con qualche episodio significativo che apporta un tributo di pioggia che permette ai mesi di settembre e di ottobre di essere quasi nella norma, la situazione cambia radicalmente da metà ottobre in poi con pochissimi eventi piovosi (Uno alla fine di ottobre e rari casi in novembre, specie in pianura). La particolarità della presente stagione è soprattutto termica. Le temperature infatti sono quasi sempre superiori alla media del periodo, specie nella prima metà di ottobre e durante le prime due decadi di novembre, quando lo scarto positivo tende ad impennarsi, specie in montagna, raggiungendo scarti positivi di 10/12°C in quota.

Il mese di Settembre inizia con una giornata variabile, in attesa del passaggio di una saccatura, responsabile di tempo in parte perturbato/instabile, specie tra la pedemontana il giorno 2 e la montagna il 3. Il giorno 4 una temporanea dorsale riporta tempo buono, poi il 5 e 6 un minimo depressionario riporta tempo instabile, dapprima sulla pedemontana e la montagna e il giorno 6, anche sulla pianura veneta. In seguito il tempo si ristabilisce con belle giornate fino al giorno 12. In seguito la prima vera saccatura atlantica di stampo autunnale transita sul Veneto, generando un episodio perturbato tra la sera del 13 e la mattina del 14, con una linea d’instabilità post-frontale nel pomeriggio del 14, responsabile di violenti temporali con trombe d’aria, assieme ad una rovinosa grandinata sul settore di Rosà, Nove di Crosara e Cartigliano (Fig. 1a)  Il giorno 15 risulta variabile con persistenza di un flusso sud-occidentale. Situazione che perdura, anche nei giorni successivi per la duplice azione di una profonda saccatura atlantica e di un promontorio mediterraneo che influenzano entrambi la nostra regione senza portare bel tempo, neanche il maltempo connesso alla suddetta saccatura, che rimane un po’ più occidentale rispetto al Veneto stesso. Tra il 16 ed il 18 correnti sud-Occidentali, a tratti forti in quota, apportano aria umida, assieme ad un’avvezione d’aria molto mite, molte nubi stratiformi, anche basse sostano sui rilievi e sulla pedemontana, a tratti anche in pianura, ma senza o pochissimi fenomeni (qualche goccia sul veronese il giorno 16. Dal 19 fino al 21 una dorsale di stampo mediterraneo riporta giornate soleggiate e relativamente miti, anche calde in pianura. Il giorno 23 mm (Fig. 1b), il sopraggiungere di una saccatura atlantica sull’Italia settentrionale determina la formazione di una depressione chiusa con esteso maltempo sul veneto. Il 24 e il 25 residua variabilità e ingresso di correnti da Nord-Ovest d’aria meno umida con parziale miglioramento. Dal 26 l’espansione di un’alta pressione mobile atlantica provoca il ritorno del bel tempo con molto sole, ad eccezione di qualche annuvolamento stratiforme, anche per nubi basse. Il 29 una piccola goccia fredda in quota, ma sensi effetti sul tempo in regione.   giornate variabili con bora scura sulla pianura e tempo incerto in montagna con molte nubi e qualche piovasco. Il 19 e il 20 aria umida associata alla presenza di un minimo depressionario sulla Spagna, causa fenomeni sulla pianura, particolarmente violenti su Venezia e dintorni la sera del 22, quando cadono 68 mm. Questa fase instabile è connessa al transito di una saccatura atlantica con presenza di aria assai fredda in quota. Dal 23 di Settembre la situazione migliora nettamente per l’espandersi di un’alta pressione dinamica, dapprima atlantica, poi che si centra sull’Europa centrale. Situazione che favorisce una fine del mese perlopiù soleggiata e molto stabile con temperature al di sopra della media (fino a 26/28°C in pianura 23/25°C nelle conche prealpine e 19/21°C a 1000 m i giorni 23 e 24), anche in alta quota. Questo tempo perdura fino alla fine del mese .

Fig. 1

Fig. 1A

Grandine nel settore di Rosà, Nove di Crosara, Cartigliano nel pomeriggio del 14 Settembre (Fig. 1a)

Fig. 1b

Carta della pressione al suolo e del geopotenziale a 500 hPa nonché del Thickness (1000/5000 hPa) del 23 Settembre 2015  ore 12 UTC (Fig. 1b)

Il mese di Ottobre inizia con tempo discreto, ma peggiora il giorno 3 con prime precipitazioni sulle Prealpi occidentali e soprattutto il 4 per il transito di una saccatura atlantica, responsabile di deboli precipitazioni sparse in pianura e sulle Dolomiti, mentre sono più abbondanti sulle Prealpi con 30/50 mm. Il clima piuttosto fresco consente alla neve di cadere oltre i 2300/2400 m con apporti di 5/10 cm a 2500 m sulle Dolomiti. Poi fino al 6 il tempo si rimette grazie ad una temporanea dorsale, mentre il 7 fenomeni d’instabilità interessano alcuni settori prealpini (forte rovescio a Sospirolo con 44.8 mm). Tempo variabile/lievemente instabile che persiste un po’ tra l’8 e il 9 per la presenza di aria fredda in quota e di una curvatura ciclonica legata ad un minimo depressionario sul Mediterraneo. Poi un’alta pressione di tipo continentale riporta tempo buono e stabile fino al 12, anche se con nubi basse su alcuni settori. Il giorno 13 l’arrivo di una saccatura atlantica determina un peggioramento del tempo con piogge abbondanti sul litorale orientale ed il giorno successivo su tutto il veneto con neve oltre i 1900 il giorno 13 e a 2300 il 14, quando le precipitazioni risultano particolarmente abbondanti sulle Prealpi (30/60 mm con massimo di 85,6 mm a Crespano del Grappa) (Fig. 2a). Nei giorni 15 e 16 un secondo asse di saccatura transita sul Veneto determinando un nuovo episodio variabile, anche perturbato nella notte del 16 ed instabile al pomeriggio dello stesso giorno, almeno in montagna. La neve scende fino sui 1000/1300 m in corrispondenza dell’ingresso di aria fredda dalle ore centrali del 16. Nei due giorni successivi, la presenza di una goccia fredda tra la Germania e l’Austria determina molta nuvolosità e un’altra sull’Italia centrale apporta deboli precipitazioni il giorno 18 sulla pianura e nella notte del 19 anche in montagna, dove si verifica anche una certa instabilità con rovesci nevosi oltre i 1500/1600 m nel pomeriggio dello stesso giorno. Dal 20 al 25 un’alta pressione dinamica di matrice atlantica garantisce tempo molto stabile e generalmente ben soleggiato, inizialmente freddo per la presenza di aria fredda in quota, ma dal 22, l’avvezione d’aria mite di matrice atlantica riporta lo zero termico sui 3000 e fino a 3600/3700 tra il 24 e 25 (Fig. 2b) (Niente di anomalo, nel due 2014 a fine ottobre lo zero termico era risalito fino sui 4400 m). Il tempo stabile perdura fino alla fine del mese con qualche nebbia o foschia nei fondovalle e a volte anche in pianura, anche se fra il 28 e 29, una debole saccatura atlantica giunge sul Nord italia, prima di isolarsi in depressione chiusa sul Centro dell’Italia. Pertanto la pianura viene coinvolta da un modesto peggioramento, mentre la montagna rimane assai marginale con una certa variabilità. Dal 29 pomeriggio il tempo migliora di nuovo e torna ad essere molto bello e stabile, salvo foschie o nebbie in alcune valli durante le pre più fredde.

Fig. 2

Fig. 2A

Carta delle precipitazioni del 14 Ottobre  2015 (Fig. 2a)

Fig. 2B

Radiosondaggio di Udine del 24 Ottobre 2015- ore 12 UTC – con Zero termico a 3672 m nella libera atmosfera. Fig. 2b

Il mese di Novembre inizia con il perdurare del bel tempo grazie all’azione dinamica di un promontorio mediterraneo e di un’alta pressione al suolo di matrice continentale (1040 hPa sull’Ungheria). Il sole è onnipresente e le nebbie e le foschie notturne dei primi giorni tendono a scomparire per avvezione di aria sempre più secca tra il 4 e l’8. La particolarità di questa fase di bel tempo è la mitezza anomala del clima con giornate che regalano massime di 23/24°C (i giorni 7 ed 8 Novembre) in pianura, 19/20°C  fino sui 1000/1200 m con valori che sono mediamente 8°C sopra le medie in montagna. Sulla Marmolada per ben 4 giorni consecutivi i massimi oscillano tra i 3.5 e 4°C sopra lo zero. I radiosondaggi del 10 Novembre di Udine indicano una quota dello zero termico a 4082 m all’una di notte e a 4331 m alle ore 13 (Fig. 3b). Poi continua a fare relativamente caldo in montagna fino al 13, mentre la pianura rimane sotto una fitta e persistente coltre di nebbia, inizialmente sulla parte centro meridionale, ma con il passare dei giorni, la situazione tende ad aggravarsi e le nebbie si estendono fino a lambire la pedemontana. Il giorno 14 una debole saccatura transita sulle Alpi, senza provocare nessun peggioramento del tempo, solo qualche annuvolamento ed un calo termico, più avvertito in quota. Nello stesso tempo le nebbie tendono a scomparire su alcuni settori della pianura. Poi si ristabilisce un’alta pressione di matrice mediterranea con temperature anormalmente alte in montagna e con graduale nuova espansione delle nebbie che dalla pianura meridionale, risalgono fino ad interessare la pedemontana ed il catino bellunese. Tale situazione perdura fino al 19. Poi una saccatura atlantica giunge sulla nostra regione, apportando deboli piogge in montagna con neve burrascosa, mentre piove decisamente di più sulla Pianura, specie quella meridionale, anche sulle Prealpi vicentine e veronesi. Dopo questo passaggio un’alta pressione di matrice continentale porta i primi freddi con le prime gelate a bassa quota, ma infiltrazioni d’aria umida da Nord-Est determinano deboli episodi pluvio/nevoso il 23 e il 25 tra la pianura centrale e le Prealpi. Infatti il 25 la prima neve cade fino a bassa quota (catino bellunese). La fine del mese corrisponde di nuovo ad una fase di tempo stabile con molto sole, qualche nebbia e temperature più basse e decisamente più consone alla media del periodo. (Fig. 3b).

Fig. 3

Fig. 3A

Radiosondaggio di Udine  del 10 Novembre 2015 -  Fig. 3a

Fig. 3B

Carta delle temperature minime del 28/11/2015 -   Fig. 3b

In sintesi l’autunno 2015 è stato piuttosto secco, anche se settembre ed ottobre sono quasi nella media, specie in montagna, e soprattutto il mese di novembre risulta essere il più asciutto degli ultimi 27 anni su alcuni settori, 34 anni su altri. La pseudo-siccità è soprattutto in montagna. Oltre ad un autunno secco, l’altra particolarità è legata all’incredibile mitezza di tutto l’autunno fino al 18 novembre, generata da anticicloni di matrice subtropicale fuori stagione. L’autunno sinottico 2015 corrisponde a 19 giornate con struttura mista (depressione quota e alta al suolo o viceversa), mentre si sono verificate  56 giornate di tempo dinamicamente stabile (anticiclonico), vale a dire il 61.5% di tutto l’autunno. Il tempo perturbato corrisponde a soli 18 giorni, quindi un numero molto ridotto rispetto alla media autunnale, nessuna pioggia di grande rilievo. Eccetto l’episodio del 13 e 14 Ottobre tra le Prealpi e la pedemontana. In Pianura è piovuto un po’ più frequentemente rispetto alla montagna e anche questo è un’ennesima anomalia di una stagione che rimarrà nella memoria collettiva come più secca del consueto e sopratutto particolarmente mite.

Ultimo aggiornamento

16-09-2022 08:56

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