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Sinossi autunno 2013

L’autunno 2013 risulta abbastanza variabile, anche perturbato con temperature molto altalenanti, specie tra l’ultima decade di Ottobre e buona parte del mese di Novembre in relazione all’alternarsi di promontori mediterranei e di saccature atlantiche a volte con discese di aria fredda in altri momenti con intensi richiami d’aria molto mite, assieme a fasi sciroccali. Tuttavia alla fine dell’autunno un intensa fase perturbata e fredda porta abbondanti piogge in pianura e l’inverno prematuro sulla montagna veneta.

Il mese di Settembre inizia con giornate variabili/instabili con rovesci e temporali, più frequenti tra la montagna e la pedemontana, anche in pianura il giorno 2. Dal 3 fino al 7 il consolidarsi di un promontorio di matrice mediterranea determina una fase di bel tempo estivo, anche assai caldo in pianura e molto mite in montagna. Tale situazione finisce con l’ingresso di una saccatura atlantica nella giornata dell’8 Settembre, responsabile di un episodio  instabile con rovesci. Nei due giorni successivi l’ingresso di aria fredda provoca una fase temporalesca, già in montagna al primo mattino del 9 e successivamente in pianura, specie su quella orientale. Lo stesso si verifica tra la notte ed in parte nel pomeriggio del 10 Settembre. Questo persistere dell’instabilità è legato alla permanenza di una goccia fredda centrata sul Sud della Germania. Tra il 12 e il 14 la suddetta depressione in quota scivola verso i Balcani riportando tempo migliore e un graduale rialzo termico. Il giorno 15 una saccatura atlantica si avvicina alla nostra regione riportando correnti sud-occidentali d’aria umida con qualche debole pioggia tra la pedemontana e le Prealpi. Il 16 pomeriggio la parte più attiva inizia ad interessare la montagna veneta con piogge più continue, mentre il fronte freddo transita sulla nostra regione durante la tarda notte e il primo mattino del 17 Settembre con brevi ma diffusi temporali e repentino calo termico, almeno in montagna, dove la neve scende fino sui 1600/1900 m. Dal 18 il tempo torna ad essere anticiclonico con bellissime giornate, inizialmente fresche, poi gradualmente più miti ed addirittura quasi calde tra il 22 e il 24 Settembre, quando un promontorio centrato sulla Francia, garantisce giornate stupende in montagna con lo zero termico a 4500 m circa, (carta delle temperature a 850 hPa il 24.09.2013 alle ore 12 UTC. Fig. 1a) e tempo molto miti e bello in pianura, anche se nubi basse imperversano durante parte della giornata sul Veneto orientale e sulla pedemontana. Il 27 Settembre una piccola e veloce depressione in transito da Nord-Ovest verso Sud-Est, determina un breve episodio d’instabilità nel tardo pomeriggio sera con brevi piovaschi tra le Dolomiti, le Prealpi bellunesi ed il Veneto orientale. Il 28 Settembre una saccatura atlantica si approfondisce sulla Francia prima di isolarsi sulla Spagna e le correnti iniziano a disporsi da Sud sul Veneto. Il tempo rimane buono o discreto fino al 28 Settembre, anche se le nubi basse imperversano su alcuni settori pianeggianti e sulla fascia prealpina. Il 29 il tempo peggiora con un episodio lievemente perturbato sui monti e assai più marcato sulla pianura orientale. Tale situazione perdura anche il lunedì 30 con fenomeni più deboli e assai più discontinui. Complessivamente cadono da 20 a 40 mm/48 ore,  anche se localmente si superano i 60/80 mm sulla pianura orientale, addirittura i 200 mm a Fossalta di Portogruaro. Questo episodio di maltempo è il più significativo del mese (carta delle Precipitazioni del 29 e 30 Settembre 2013 Fig. 1b) ed infine si verifica un ultimo episodio instabile perturbato tra il 29 e il 30. In tutti questi casi i fenomeni interessano sia la montagna che la pianura, senza realmente precipitazioni rilevanti, anche se localmente si superano i 40/50 mm in 24 ore; la persistenza delle correnti meridionali consente alle temperature di conservare un livello piuttosto elevato, nonostante il maltempo, di conseguenza la neve non scende sotto i 2900/3100 m.

Fig. 1

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Carta delle temperature a 850 hPa del 24 Settembre 2013 - ore 12 UTC - (Fig. 1a)

Fig1b_sinossi_autunno_2013

Carta delle precipitazioni del 29 - 30/09/2013 -  (Fig. 1b)

Il mese di Ottobre inizia con tempo più stabile e piuttosto soleggiato in montagna, in parte nuvoloso per nubi basse in pianura, almeno durante le ore più fredde. Dal 3 ottobre le nubi basse invadono anche la montagna. Il ristagno di aria umida nei bassi strati viene favorito da un avvezione d’aria mite in quota, favorevole all’inversione termica e dal conseguente impaludamento dell’umidità nei bassi strati. Il giorno 5 una depressione in arrivo dalla Spagna determina un lieve peggioramento del tempo in montagna, assai più marcato in pianura con vari episodi piovosi, soprattutto tra il 5 e il 7 Ottobre, quando cadono fino a 70/100 mm sulle pianure meridionali, 30/50 mm su quelle centrali, e 10/15 mm sulla pedemontana, mentre cadono spesso meno di 10 mm addirittura meno di 5 mm in montagna, ad eccezione della Lessinia e parte dell’altopiano di Asiago (20/30 mm). Questa distribuzione è legata alla presenza di una depressione sul Centro Italia, che coinvolge la parte meridionale del Veneto, dove piove, mentre il Nord rimane quasi all’asciutto (carta delle precipitazioni Fig. 2a). Dopo due giorni di variabilità (l’8 e 9 Ottobre), la discesa di una saccatura dal Nord Europa, il giorno 10 e la notte dell’11, riporta una spiccata ondata di maltempo, assieme ad un certo calo termico, responsabile del primo vero episodio perturbato di stampo pre-invernale in montagna. Cadono da 10/30 mm, localmente fino a 70/90 mm sulle Prealpi bellunesi, poco in pianura, addirittura niente sui settori meridionali. La neve scende fino sui 1600/1700 m (anche fino sugli 800 m sul vicino Trentino), ma gli apporti di neve fresca sulla nostra regione risultano significativi solo oltre i 2600/2700 m. Il Giorno successivo (12 Ottobre) un fronte freddo secondario transita sulla nostra regione tra la notte ed il mattino, provocando un nuovo episodio perturbato con 10/30 mm, localmente fino a 40/50 mm tra la montagna e la pianura più orientale, mentre gran parte del Veronese e del centro Sud della regione vengono solo marginalmente interessati. Questa volta la presenza dell’aria fredda consente alla neve di scendere fino sui 1200/1500 m, localmente fino sugli 800 m sulle Dolomiti con apporti medi di 5/10 cm a 1200/1400 m, 15 cm a 1600 m e fino a 20 cm a 2000 m (massimo di 30 a Col di Baldi - Alleghe). Il giorno 13 il tempo migliora in parte, anche se l’avvezione d’aria più mite in quota, non riesce a rimuovere l’umidità presente nei bassi strati atmosferici. Questo miglioramento perdura per tre giorni. Nella notte tra il 15 e il 16 un fronte freddo da Nord transita velocemente sul Veneto senza effetti rilevanti ad eccezione di qualche goccia sulle Dolomiti settentrionali, assieme a qualche burrasca di neve in alta quota. Il giorno stesso il tempo migliora con ingresso di aria molto più secca e forti correnti settentrionali in quota. Il Foehn spira nelle valli ed in pianura il sole splende ovunque con rapido dissolvimento delle nubi basse del primo mattino. Tra il 17 e il 19 un promontorio di matrice mediterranea riporta ottime condizioni meteorologiche con clima molto mite in giornata, fino a 21/23°C in pianura, 20°C nei fondovalle e 16/18°C a 1000 m. Anche a 2000 m sono raggiunti i 10°C. Il tempo rimane anormalmente mite fino alla fine del mese (lo zero termico sale addirittura fino sui 4100 m il giorno 26), anche se si verificano tre episodi perturbati. Il primo la domenica 20, quando una depressione chiusa scivola dalla Francia verso il centro-sud dell’Italia, interessando soprattutto la parte meridionale del Veneto con piogge di 20/45 mm tra le province di Rovigo e di Verona, assai meno altrove (2/10 mm). Il secondo è legato al lieve approfondirsi di una depressione sulla Francia con il passaggio di un piccolo asse di saccatura per il transito di un fronte freddo sul Veneto; i fenomeni sono assai più significativi rispetto al episodio precedente: fino a 60/100 mm sulle Prealpi occidentali, 20/40 mm sui monti e sulla parte più meridionale del Veneto, da 6 a 15 mm sulle pianure centrali e orientali. Le temperature alte non consentono alla neve di scendere sotto i 2900/3000 m. In seguito a questo secondo episodio si osserva un intervallo di 4 giorni stabili e assai più soleggiati, specie in montagna, mentre in pianura per la presenza di foschie, nebbie e localmente anche nubi basse limita il soleggiamento. Il terzo episodio si verifica tra il 29 e 30 Ottobre con l’ingresso di una saccatura atlantica, responsabile di un episodio moderatamente perturbato con 20/40 mm tra le pianure settentrionali e la montagna veneta, mentre il Sud della regione rimane quasi del tutto asciutto. Il 31 Ottobre il tempo si ristabilisce e risulta anche soleggiato su molte zone grazie alla presenza di una dorsale, ma su alcuni settori montani, nubi basse imperversano quasi tutto il giorno.

Fig. 2

Fig2a_sinossi_autunno_2013

Carta delle precipitazioni del 05 e 07 Ottobre 2013 (Fig. 2a)

Fig2b_sinossi_autunno_2013

Condizioni di innevamento ad Arabba il 13 ottobre - (Fig. 2 b)

Il mese di Novembre, inizia con l’approfondirsi di una saccatura atlantica sulla Francia e richiamo di aria man mano più umida sulle Alpi, ma pochissimi fenomeni e quasi esclusivamente sui monti e parte della provincia di Treviso. Il 2 Novembre la situazione rimane pressoché immutata con atmosfera umida e qualche debolissima pioggia sparsa, specie tra la pedemontana, parte delle Prealpi e delle Dolomiti meridionali (totale precipitazioni in 48 ore: 0.2mm/3.0 mm). Tra il 3 e il 4 la saccatura transita direttamente sul Veneto con il transito di 2 fronti ed avvezione di aria più fredda a partire del 3 sera. Pertanto le piogge sono più significative (10/40 mm in pianura e 30/60 mm sui monti, ad eccezione dei settori più settentrionali, dove cadono 10/15 mm) e la neve, inizialmente sui 2400/2600 m, scende fino sui 1700/1900 m il 4 pomeriggio/sera con apporti irrisori sotto i 2000 m e 2/6 cm a 2000/2200 m. Il 6 Novembre un fronte caldo da Nord riporta estesa nuvolosità sulle Dolomiti con neve burrascosa in quota (1600/1700 m) e qualche goccia nelle valli, mentre sulle Prealpi e in pianura il tempo torna ad essere generalmente ben soleggiato. In seguito il tempo si ristabilisce grazie ad un promontorio di matrice mediterranea con avvezione d’aria più mite, specie in quota. Lo zero termico risale a quasi 4000 m nella libera atmosfera. Ovviamente tale avvezione è troppo breve per poter favorire l’innalzamento delle temperature nei bassi strati atmosferici. Il 9 Novembre una nuova saccatura atlantica scende rapidamente dalla Francia verso l’Italia, provocando tempo perturbato sulla nostra regione, specie in montagna e sulla pedemontana con 15/30 mm, localmente fino sui 50/55 mm sulle Prealpi vicentine e bellunesi, mentre la pianura centro-meridionale rimane solo marginalmente interessata con 2/5 mm. Nello stesso tempo aria fredda giunge sul veneto consento il 9 sera alla neve di scendere fino sui 1500/1700 m, localmente anche 1200 m sulle Dolomiti settentrionali. Tra il 10 sera e il giorno 11, forti correnti settentrionali, successive al transito della saccatura, provocano forti venti in quota  (80/100 km/h) e Foehn nelle valli. Poi per 2 giorni il tempo si ristabilisce con qualche nube alta ed ampi tratti soleggiati con clima assai mite sia in pianura che in montagna (16/19°C in pianura e fino a 12/15°C a 1000/1200 m). Il 14 Novembre il tempo peggiora per la discesa di una saccatura dall’Europa nord-occidentale, responsabile di una fase di maltempo pluvio-nevoso sul Veneto. Infatti in montagna si tratta del secondo episodio nevoso, anche abbondante oltre i 1600 m. Le precipitazioni sono diffuse e sono comprese tra i 15/40 mm in montagna e 50 e 10 mm in pianura con massimi sui settori meridionali e centro-orientali (massimo di 59 mm a Porto Tolle-Pradon). Dopo tale episodio, un promontorio riporta 2 giornate soleggiate ed anormalmente miti sia in pianura che in montagna. Lo zero termico risale oltre i 3000 m, generando problemi di crolli (frana del monte Civetta del 16.11.2013 - Foto). Nella serata del 18 Novembre, il tempo peggiora di nuovo per il riattivarsi della depressione mediterranea, che dalla Spagna si avvicina un'altra volta all’Italia e richiama un’avvezione d’aria umida e mite. Pertanto il Veneto viene interessato da precipitazioni diffuse il 19 Novembre, nevose sopra i 1500/1800 m, oltre i 1900/2000 m sulle Prealpi. Tuttavia nel pomeriggio la forte intensità porta la neve fino sugli 800/1000 m in alcune valli dolomitiche. La prima fase porta dai 30 ai 50 mm di pioggia in montagna con altrettanti cm di neve fresca a 2200 m, mentre in pianura le precipitazioni sono scarse sul veronese e sulla provincia di Rovigo ed al contrario abbondanti sull’Est della regione con 70/90 mm. Nei giorni successivi la depressione dinamica si isola sul Mediterraneo occidentale, mantenendo condizioni di perturbabilità con temperature man mano più fredde. Un’altra fase di maltempo più acuta si verifica tra il 21 e il 22 Novembre con la neve che scende fino sui 600 m sulle Dolomiti e localmente fino sui 400/500 m sulle Prealpi. Questa fase è seguita da un ultimo episodio perturbato il giorno 23. Complessivamente (tra il 19 ed il 23) cadono altri 150/170 mm sulle Prealpi veronesi e vicentine, da 60 a 120 mm sul resto della montagna veneta e da 40 a 100 mm sulle rimanenti zone (Fig. 3c).

In seguito a questa fase di spiccato maltempo, un alta pressione di matrice continentale favorisce l’avvezione di aria molto fredda sul Veneto, il ché determina un forte calo delle temperature, non tanto il giorno 25 a causa di venti di Foehn, quanto dal 26 al 28 Novembre 2013. I minimi toccano i 0°C/-4°C in pianura e raggiungono anche i 10/12°C sotto zero in molte valli dolomitiche e su alcuni altopiani prealpini (a 1000/1200 m). I giorni 27 e 28 le gelate sono diffuse, anche in pianura. Alla fine del mese le temperature si rialzano per il passaggio di una debole saccatura che sfiora la nostra regione prima che il minimo scorra verso la Spagna, ma eccetto qualche goccia e tracce di neve sulle Prealpi occidentali, tale episodio passa quasi inosservato.

Fig. 3

Fig3a_sinossi_autunno_2013


Frana del Monte Civetta del  16 Novembre 2013 -  (Fig. 3a)

Fig3b_sinossi_autunno_2013

Frana del Monte Civetta del  16 Novembre 2013 -  (Fig. 3b)

Carta delle precipitazioni da 19 al 23 Novembre 2013 - (Fig. 3c)

In sintesi l’autunno 2013 è stato caratterizzato da temperature sopra la media e da molte giornate di tempo variabile o addirittura perturbato con ben 35 giornate dinamicamente perturbate e 26 giornate con struttura mista, mentre si sono verificate solo 30 giornate di tempo dinamicamente stabile, vale a dire esattamente un terzo delle giornate autunnale, molto meno di quanto si verifichi in un autunno normale. Il bel tempo si verifica soprattutto nella prima e terza decadi di settembre nonché nella seconda di ottobre. Le temperature sono al di sopra della media sia a settembre che ottobre, anche per buona parte del mese di novembre. Occorre aspettare il 25/26 Novembre per assistere al primo vero episodio freddo dell’autunno 2013. Infatti le gelate risultano molto tardive, anche in montagna. Se gli episodi perturbati non sono mancati, gli episodi sono stati spesso non significativi e non si sono verificati episodi particolarmente intensi. I più importanti sono stati osservati sulle pianure orientali il 29 e 30 Settembre, tra il 5 e 7 Ottobre, specie sui settori meridionali, poi  tra il 10 e 12 ottobre, specie sui settori centro-settentrionali, ed infine tra il 19 e 23 Novembre con l’episodio di maggiore rilievo di tutto l’autunno.

Ultimo aggiornamento

16-09-2022 08:56

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