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Sinossi estate 2021

L’estate 2021 inizia con un mese di giugno ancora fresco ed instabile, ma ben presto le temperature sorpassano la media e rimangono tali per gran parte dell’estate, anche se di poco, soprattutto le minime. In questo contesto relativamente caldo vi sono fasi instabili con frequenti temporali convettivi, spesso forti e dannosi tra la fascia prealpina e la pedemontana, assai meno sulle Dolomiti, dove i fenomeni intensi sono pressoché assenti, ma dove piove sovente con totali pluviometrici leggermente superiori alla media estiva. L'estate risulta piuttosto secca sui settori meridionali e sulle coste della nostra regione. La circolazione sinottica estiva stessa non è stata la solita: il centro-nord Europa è stato fortemente colpito dal maltempo e dalla presenza di minimi depressionari anormalmente attivi e profondi a inizio luglio, mentre l’Italia centro meridionale era bersagliata dalle alte pressioni di matrice calda subtropicale. Un marcato contrasto che ha piazzato il nord Italia in una zona di frontiera, senza che ci fosse un carattere termico particolarmente saliente sulla nostra regione. La maggiore siccità rilevata in pianura e la maggiore piovosità delle Dolomiti testimoniano in parte questa situazione.

Il mese di Giugno 2021 inizia con tempo stabile e ben soleggiato tra pianura e Dolomiti, un po’ meno sulle Prealpi per presenza di stratocumuli, anche se vi sono anche lì ampi tratti di sereno. Fa relativamente caldo grazie al sole e al promontorio di matrice mediterranea. Il giorno 2 le condizioni sinottiche rimangono identiche e il tempo simile alla vigilia, anche se la convezione diurna tende a essere più forte e l’attività cumuliforme maggiore su alcuni rilievi nel tardo pomeriggio. In ambedue i giorni prevale il sole e i fenomeni convettivi si limitano a qualche pioggia o brevi piovaschi di poca rilevanza sulle Dolomiti, specie sulle zone settentrionali al confine con l’Alto Adige. Altrove il tempo si rivela stabile con valori termici in aumento. Il giorno 3 situazione identica con l’affermarsi del promontorio mediterraneo. In giornata il caldo aumenta e per i settori montani si va oltre i 20/22°C fino sui 1000 m. L’instabilità convettiva pomeridiana rimane localizzata e non genera fenomeni particolarmente rilevanti. Il 4 l’instabilità cresce un po’ per maggiore riscaldamento diurno, ma rimane pressoché limitata ai rilievi e alla pedemontana, sul catino bellunese il caldo e la prossimità dei rilievi favoriscono lo sviluppo di una imponente cella convettiva con forte temporale sulla parte centro-settentrionale del catino (44 mm a Sospirolo), la stessa cosa si ripete il 5 con ben altri 64 mm a Sospirolo, vale a dire 108 mm in due temporali. Il 5 sera forti temporali interessano anche la pedemontana con locali grandinate. Il giorno 6 l’instabilità è un po’ meno virulenta sui monti e assai più forte e diffusa in pianura, specie a ridosso delle Prealpi vicentine nella notte e sulla parte occidentale della provincia di Rovigo al pomeriggio con ben 74 mm a Bagnolo di Po. Il 7 l’instabilità diminuisce un po’, ma la presenza di una piccola depressione dinamica sul nord-est Italia favorisce l’insidia rovesci e locali temporali un po’ ovunque, al mattino sulla pianura e al pomeriggio sui monti e la pedemontana. Il giorno 8 stessa situazioni e effetti pressoché invariati, anche se le precipitazioni sono decisamente più circoscritte a qualche settore montano. Tra il 9 e il 10 il tempo rimane in parte instabile sui monti e marginalmente anche sulla pedemontana con qualche focolaio temporalesco, ma si tratta di fenomeni di poco conto. Il giorno 11 un’asse di saccatura in quota transita sulla nostra regione da nord verso sud, senza fenomeni sulle Dolomiti per avvezione d’aria secca, mentre lo stesso asse determina un po’ d’instabilità fra Prealpi e pedemontana per ristagno di aria umida e qualche convergenza nei flussi appena sotto le montagna regionali. Brevi temporali e qualche forte raffica di vento sono il risultato di questa giornata che segna un cambiamento nella circolazione generale. Dal 12 la situazione cambia del tutto con il predominio anticiclonico, dapprima per un’alta pressione mobile nord atlantica e successivamente per un promontorio di stampo mediterraneo. Il tempo diventa stabile ed estivo e dal 13 le temperature toccano i 31/34°C in pianura, i 29/30°C nei fondovalle prealpini  fino sui 500/600 m, anche a 1000/1200 m il termometro segna 25/26°C. La Figura 1a mostra quanto il cambiamento sia radicale e durevole con lo zero termico che schizza oltre i 4000 m per un periodo assai lungo. Giornate molto soleggiate e finalmente di stampo estivo, le prime sull’arco alpino. Nei due giorni seguenti la stabilità perdura, ma una leggera avvezione d’aria meno calda nei bassi strati per il transito di un minimo depressionario sui Balcani determina una lieve flessione delle temperature massime. Dal 16 la crescente umidità nei bassi strati atmosferici e qualche disturbo nell’alta troposfera provocano i primi focolai temporaleschi. Si tratta di fenomeni rari e confinati sui monti, la stessa situazione si verifica il giorno 17 con sporadici piovaschi al confine con il Trentino e l’Alto Adige, un po’ più frequenti in tarda serata per instabilità “baroclina”. Nella notte del 18 una piccola anomalia dinamica d’alta quota riattiva l’instabilità potenziale e provoca qualche temporale tra le Dolomiti orientali, il Feltrino (25 mm a Feltre) e l’Alpago. In giornata l’instabilità si attenua, ma qualche focolaio sussiste sulle Dolomiti occidentali fino a metà pomeriggio. Nelle giornata del 19 e del 20 fa sempre più caldo grazie al consolidarsi di un promontorio mediterraneo con avvezione d’aria di matrice africana. Tuttavia la convezione diurna provoca ancora qualche isolato piovasco sulle Dolomiti orientali il 19 e sull’Alpago il 20 sera. Nei due giorni seguenti l’alta pressione si rafforza e fa sempre più caldo, lo zero termico sale a 4600 m e le temperature raggiungono i 34/35°C in pianura e i 31/33°C nelle conche prealpine, anche i 25/27°C sui 1000/1200 m. Tra il 25 e il 27 il tempo rimane anticiclonico e caldo, ma il transito di piccole anomalie di vorticità potenziale in quota, associate alla forte convezione diurna, determinano una lieve instabilità sui rilievi tra il tardo pomeriggio e la sera. Si tratta perlopiù di rovesci o di brevi temporali di calore, alcuni anche intensi come il 25, quando cadono fino a 34 mm sul settore dell’Antelao (qualche colata sulla zona di Rio Rudan). Il 28 il tempo è splendido e molto caldo, si nota un aria di caligine dovuta alla presenza di pulviscolo di sabbia sahariana per le correnti di matrice africana in quota. Il caldo si accentua ovunque il 29 e vengono raggiunti valori massimi di 36°C in pianura, di 32°C nelle conche prealpine e sfiorati i 30°C a 600/700 m sulle Dolomiti. La carta delle temperature regionali (Fig. 1b) permette di visualizzare quanto caldo facesse grazie alle isoterme. Lo stesso giorno in serata una piccola saccatura d’alta quota transita sul Veneto provocando un lieve disturbo, nonostante la circolazione rimanga quasi del tutto anticiclonica. Temporali interessano il settore orientale delle Prealpi e la pedemontana trevigiana con 34 mm a Vittorio Veneto, assieme a qualche grandinata su questo settore. I fenomeni si estendono fino sul Padovano. Il giorno 30 la fase di bel tempo soleggiato perdura, anche se con rovesci e temporali pomeridiani sulle Dolomiti. Il mese si conclude con temperature superiori alla media del periodo a tutte le quote.

Fig. 1a e 1b

Fig. 1a

Fig. 1b

Quota dello zero termico nella libera atmosfera a Udine Codroipo
durante il mese di Giugno 2021 - (Fig. 1a)

Carta delle temperature massime osservate
il 29 giugno 2021 - (Fig. 1b)

Il mese di Luglio 2021 inizia con il promontorio di matrice mediterranea sempre ben saldo e le condizioni meteorologiche sono prettamente estive con il persistere dell’ondata di calore in pianura e contesto termico piacevole sui rilievi della regione. Nella giornata del 3 una saccatura d’alta quota transita da ovest verso est apportando un certo disturbo a fine giornata con qualche temporale nel tardo pomeriggio sui monti e una linea temporalesca serale sul rodigino. Il giorno 4 risulta variabile con molte nubi, già al mattino, il sopraggiungere di una saccatura atlantica determina un peggioramento del tempo con rovesci e temporali, fase instabile più marcata sulla pianura centro-orientali e sulle Prealpi con temporali localmente forti tra il tardo pomeriggio e la prima serata (Provincie di Padova, Venezia e Rovigo) con punte oltre i 50/60 mm e un massimi di 66 mm a Teolo e di 70 mm a Bovolenta. Il giorno 5 il tempo si ristabilisce grazie al consolidarsi di un promontorio mediterraneo, il quale offre altre due giornate stabili e calde, anche se nel pomeriggio del 7 qualche sporadico e breve rovescio interessa il settore dell’alto Agordino (Arabba). Il giorno 8 cedimento dell’alta pressione in quota per transito di una goccia fredda, responsabile di un breve episodio instabile, già nelle ore centrali del giorno e anche in parte al pomeriggio. La fase più acuta si verifica alla sera con forti temporali tra l’alta pianura, le Prealpi e le Dolomiti dove cadono da 30 a 50 mm, localmente fino a 88 mm a Crespadoro. Una particolarità di questa situazione è la fase temporalesca anteriore alla fase più spiccata, quando temporali scoppiano in corrispondenza di una nuvolosità medio-alta stratiforme, assieme a una incredibile frequenza di lampi terra/nubi. Situazione assai anomala che si verifica in corrispondenza di una forte anomalia termica positiva alle quote medie, mentre intrusione d’aria fredda sono in atto. Nella giornata del 9 il tempo migliora nettamente, specie al pomeriggio con avvezione d’aria secca da nord-ovest. Anche il 10 il tempo rimane stabile grazie al promontorio di matrice mediterranea. Il giorno 11 un piccolo cedimento in quota per il passaggio di una pseudo saccatura nelle prime ore del giorno determina un breve episodio instabile con rovesci e locali temporali, quest’ultimi sul veronese e il vicentino con 15/20 mm di pioggia. Il giorno 12 il tempo torna a essere bello e soprattutto assai più rovente per avvezione sud-occidentali d’aria particolarmente calda di matrice africana, la seconda in meno di due settimane. Il giorno 13 una saccatura atlantica giunge sul nord Italia generando uno spiccato episodio instabile su gran parte del nord, compreso il Veneto, dove la situazione è fortemente contrastata come la carta delle precipitazioni  (Fig. 2a) permette di vedere: sulle province di Padova e di Treviso non cade niente, anche su molti settori di Rovigo, mentre piove molto bene sulle Bellunese ad eccezione del settore di Belluno città, e ancora di più sulle provincie di Verona e Vicenza, specie su quest’ultima, dove 3 temporali successivi apportano da 150 ai 200 mm in 6 ore. Nei due giorni seguenti la depressione chiusa scivola lentamente dalla Svizzera verso l’alto Adriatico mantenendo condizioni di tempo variabile, a tratti leggermente instabile, addirittura perturbato il giorno 16 sulla pianura orientale al mattino e in parte sui monti nel pomeriggio con qualche violento temporale a ridosso del lago di Garda in serata (45 mm a Dolce’ e 27 mm a Bardolino). Nelle giornate del 17 e del 18 la depressione scivola verso il basso Adriatico, ma continua a fare affluire aria abbastanza umida con nuvolosità stratiforme e un po’ di sole il 17 e più sole il giorno 18, tant’è che un po’ di convezione parte con qualche rovescio al pomeriggio/sera, specie sulla pianura meridionale e sui Lessini. Il giorno 19 una sella anticiclonica garantisce tempo stabile e ben soleggiato, anche più caldo. Tra il 20 e il 21 la sella di relativa alta pressione diventa un promontorio e consente di avere tre giorni di tempo stabile e caldo su tutto il Veneto. Solo alla sera del 21 un breve temporale si verifica sul settore della Marmolada. Il giorno 22 una saccatura d’alta quota (nessun fronte al suolo) transita sulla regione determinando un episodio instabile con passaggio di una linea temporalesca nel tardo pomeriggio/sera con temporali abbastanza diffusi sui monti, sul vicentino e l’alta provincia di Padova (cadono da 10 a 45 mm), mentre altrove i fenomeni sono assenti o sporadici. Il giorno 23 il tempo si ristabilisce grazie a una discesa di correnti d’aria molto secca da nord-ovest. Si ha un temporaneo e lieve calo termico in quota, ma non nello strato limite grazie al buon soleggiamento. Il giorno 24 persistono le condizioni anticicloniche e non accade niente tranne un breve piovasco sulle Dolomiti occidentali. Il 25 la saccatura atlantica in approfondimento sulla Francia richiama aria umida da sud-ovest sul Veneto, mentre infiltrazioni d’aria un po’ più fresca si verificano in quota. Pertanto qualche temporale si verifica nel pomeriggio sui monti e sulla pedemontana bellunese e trevigiana. Nei due giorni seguenti il tempo rimane in parte instabile per la quasi stazionarietà dalla saccatura atlantica sulla Francia e per la stessa struttura atmosferica potenzialmente instabile, già il 26 con qualche forte temporale tra Prealpi e pedemontana (Trevigiana) e anche il 27 con forti temporali, localmente grandinigeni sulla provincia di Venezia, dove vi sono anche forti raffiche di vento (out flow) chiamate downburst responsabili della caduta di alcuni alberi. Fenomenologia sempre più frequenti in questa stagione estiva 2021. Situazione che si ripete il 28 e che tocca molte zone della pianura e della montagna venete con massimi sulle Prealpi bellunesi e vicentine (30/40 mm). Il giorno 29 una minore ciclonicità e la presenza di aria più secca favoriscono una breve tregua dell’instabilità, anche per gran parte del 30, ad eccezione delle Dolomiti più settentrionali, dove qualche rovescio e breve temporale serale è osservato. Questa pausa dura poco in quanto la presenza di una saccatura sulla Francia richiama aria umida in una struttura atmosferica sempre più instabile. Pertanto l’ultimo giorno del mese torna a essere in parte instabile in montagna e qua e là anche in pianura dove si nota la rapida formazione di una cella temporalesca (Mesoscale Convective System) che dal confine con l’Emilia Romagna scivola verso nord-est e finisce sul Polesine, dove si verifica una grandinata rilevante e dannosa (Badia Polesine)  al pomeriggio. Nonostante il ritorno di qualche fenomeno, fa particolarmente caldo per continua avvezione sud-occidentale. Si rilevano temperature di 32/34°C in pianura e fino a 28/29°C nelle conche prealpine.

Fig. 2

Fig. 2a

Fig. 2b

Sommatoria delle piogge del 13 Luglio 2021  (Fig. 2 a)

Sommatoria delle piogge del mese di Luglio 2021 (Fig. 2 b)

Il mese d’Agosto 2021 inizia con una giornata assai instabile per frequenti temporali notturni, associati a forti raffiche di vento (avvistamento di un funnel a Ponte nelle Alpi) con alberi sradicati e danni ai tetti delle case. In giornata l’instabilità perdura con passaggio di diverse linee d’instabilità con forti rovesci e temporali. L’ultima linea transita in serata con qualche temporale che scende dalla montagna verso la pianura centrale del Veneto. Il 2 la fase instabile persiste e con essa nuovi temporali tra Prealpi e pedemontana con ennesima grandinata sul settore di Conegliano, dove cadono 23.6 mm. Sulle Dolomiti e il resto della montagna qualche rovescio non rilevante, eccetto sul Cadore (10-15 mm). In pianura la situazione è assai più stabile. Il giorno 3 una pseudo saccatura determina qualche pioggia sui monti e occasionali temporali sulle Prealpi a ridosso della pedemontana, assieme a due celle temporalesche sul delta del Po e sull’alto adriatico. Poi la situazione tende a migliorare per ingresso di correnti da nord-ovest. Il 4 un fronte freddo giunge sulla nostra regione provocando tempo in parte perturbato dalle ore centrali in poi, quando la pioggia si estende a tutta la montagna veneta e in parte anche alla pianura. Nella notte tra il 4 e 5 il passaggio del fronte determina una fase di spiccato maltempo, già nella serata del 4, ma soprattutto nella notte del 5 con piogge significative e fase temporalesca sui monti, ma non sulla pianura. Nel tardo pomeriggio/sera del 5 ripresa dell’instabilità tra Prealpi e pedemontana, nascono due focolai, il primo sulle Prealpi vicentine e finisce su Bassano del Grappa, il secondo sull’alto catino bellunese e per finire sulla Trevigiana e Portogruaro in tarda serata. Questa seconda cella temporalesco apporta 70 mm, quantità che se aggiunta alle piogge della notte precedente porta a un totale di 117 mm. Nella giornata del 6 il sole splende al mattino grazie al formarsi di una dorsale, ma al pomeriggio la convezione diurna e la presenza di aria ancora un po’ fredda in quota provocano isolati piovaschi o rovesci tra Dolomiti meridionali (Agordino e Prealpi bellunesi). Il buon soleggiamento consente alla colonnina di mercurio di balzare in alto. Nelle giornate del 7 e dell'8 la situazione presenta il passaggio di un asse di saccatura in quota con dell’instabilità sui monti il giorno 7 e una residua instabilità sulla pedemontana il giorno 8 con qualche temporale di convergenza tra il pomeriggio e la sera. Dal 9 di fino al 15 il tempo diventa molto stabile grazie all’affermarsi di un promontorio di matrice mediterranea. Il tempo risulta stabile su tutto il Veneto, anche molto soleggiato e man mano più caldo, specie dall'11 in poi, con punte di 36/38°C in pianura e superiori a 32/33°C nei fondovalle prealpini. In montagna sui 1000/1200 m sono raggiunti 26/28°C, localmente 29°C. In questo contesto gli unici annuvolamenti sono associati all’attività cumuliforme sui rilievi, la quale risulta modesta, e al transito di qualche velatura del cielo. Tra il 12 e il 14 il promontorio si rafforza ulteriormente con apice del caldo estivo, anche in montagna. Sono toccati i 36/37°C in pianura i 32/33°C nelle conche prealpine e i 29/30 sui 1000/1200 m. In questo contesto qualche goccia cade sul veronese e il vicentino al primo mattino del 13 per il passaggio di una piccola anomalia d’alta quota e nel pomeriggio per gli stessi motivi sulle Dolomiti nord-occidentali. Tra il 14 e il giorno di Ferragosto si vive l’apice del caldo in alcune località di media quota (fino a 30°C s a 1100/1200 m), ma nello stesso tempo il gran caldo e il lieve cedimento dell’alta pressione in quota favoriscono proprio nel giorno di Ferragosto il formarsi di qualche focolaio temporalesco, già nelle ore centrali sulle Dolomiti orientali e nel pomeriggio tra Agordino, Ampezzano e Comelico. Più tardi anche sulla Valbelluna e le creste delle Prealpi trevigiane (localmente cadono da 20 a 30 mm). Il giorno 16 l’arrivo di un fronte freddo atlantico provoca un episodio pluvio-temporalesco con una prima fase pre-frontale al mattino e una seconda assai più spiccata in serata, quando diffusi temporali, localmente forti tra pedemontana e pianura settentrionali, giungono da nord-ovest sulle Dolomiti, prima di trasferirsi verso le Prealpi e la pianura centro-settentrionale. Dal 17 fino al 21 il riformarsi di un promontorio favorisce una ripresa del tempo stabile con prevalenza di sole, qualche passaggio di nubi alte e modesta presenza di cumuli sui monti. Il contesto termico risulta temporaneamente più fresco, prima di una graduale ripresa delle temperature legata sia al buon soleggiamento che a un’avvezione di aria più calda. In questi giorni la convezione è minore rispetto al periodo precedente e pertanto i piovaschi sono rari e interessano solo il settore montano in maniera molto sporadica e irrilevante. Il giorno 22 una saccatura in arrivo dalla Francia determina una fase un po’ più instabile, ma quasi esclusivamente sulle Dolomiti (parte centro nord del Bellunese), prima fase seguita da una seconda nella notte tra il 22 e il 23 con rovesci e temporali, specie dalle Dolomiti meridionali alle Prealpi, compreso parte della pianura con ingresso di aria più fredda in corrispondenza del transito dell’asse di saccatura che si attarda su parte della pianura meridionale al pomeriggio, mentre una ripresa dell’instabilità si verifica tra Prealpi e pedemontana dopo le schiarite del mattino. Le condizioni sono migliori sulle Dolomiti grazie all’avvezione di aria più fresca e anche più secca da nord-ovest. Nelle giornate del 24 e del 25 il Veneto si trova in bilico tra un’alta pressione mobile nord atlantica a ovest e una vasta circolazione depressionaria con minimo sulla Scandinavia a nord-est, i cui effetti sono molto attenuati dalla vicinanza dell’alta, anche se qualche rovescio si verifica nel pomeriggio del 24 e soprattutto nella notte del 25 sulle Prealpi occidentali e parte della pedemontana veronese e vicentina per il transito di una piccola anomalia d’alta quota. Il giorno successivo una depressione si approfondisce sulla Scandinavia e nello stesso tempo si espande in quota verso sud fino a lambire il Triveneto con qualche rovescio sulle Dolomiti e locali temporali tra le province di Treviso e di Venezia (Veneto orientale). Nei tre giorni successivi la stessa configurazione provoca ancora una certa instabilità, più marcata in pianura per ingresso di aria fredda in quota, la quale favorisce una maggiore instabilità sui settori, dove la convezione sussiste. In montagna giunge la prima neve sopra i 2600 m. Una neve che ricopre in parte il ghiacciaio della Marmolada (Fig. 3a1 e 3a2), che si presenta comunque in ritiro nonostante ci fosse stata una stagione fredda particolarmente nevosa. I fenomeni osservati in quei giorni sono generalmente sparsi e di poco conto per forte inibizione convettiva legata alla presenza di aria fredda fin nei bassi strati. Il 30 la discesa di aria fredda persiste, a tratti ancora umida e nel pomeriggio piove di nuovo a partire dalle Dolomiti, successivamente sulle Prealpi, la pedemontana e la pianura, dove i fenomeni assumono carattere di temporale, localmente forti (20/30 mm) tra le province di Vicenza, Padova e Venezia. Gli eventi instabili di Agosto sono stati decisamente più concentrati in montagna rispetto ai due mesi precedenti, con i due estremi di 244 mm alla Secca (Vicino al lago di Santa Croce) e di Rio Gere vicino al passo Tre Croci e un minimo di 4,4 mm a Castelnuovo Bariano (Rovigo). (Fig. 3b). Come l’aria di questa fine d’estate continua a essere fresca, nevica oltre i 2600/2700m. Dal 31 Agosto la vasta depressione centrata sull’Europa nord-orientale si allontana verso est lasciando spazio all’alta pressione mobile nord atlantica, pur conservando una lieve circolazione ciclonica in quota con qualche piovasco sulle Dolomiti e residue celle temporalesche tra Prealpi e pedemontana, in maniera molto più tenue rispetto al 30 Agosto.

Fig. 3

Fig. 3a1

Fig. 3b

Fig. 3a2


Immagine della Marmolada  prima e dopo la prima neve di fine estate tra il 28 e 30 agosto 2021   (Fig. 3a)

Sommatoria delle piogge del mese di Agosto 2021   (Fig. 3 b)

Conclusione

L’estate del 2021 risulta più calda della media, ma ben lontano dagli scostamenti osservati in centro e sud Italia, dove le ondate di calore sono state lunghe e torride, e meno calda delle precedenti. I periodi con massime elevate per ondate di caldo: fine giugno, ultimi giorni di luglio e primi di agosto, periodo di Ferragosto. Il perdurare di questa situazione termica fa risultare l’estate 2021 un po’ più calda del solito mediamente attorno a 1°C in più in pianura e montagna, un po’ meno in alta quota oltre i 1500 m, dove il fresco d’inizio agosto e soprattutto di fine periodo influenza non poco la media termica del mese, che risulterà il meno estivo dell'estate 2021. Si tratta di brevi fasi molto calde in un contesto spesso assai in linea con le medie, almeno in montagna dove, a più riprese le temperature hanno raggiunto picchi notevoli con 20°C sui passi dolomitici e fino a 11.4°C il 15 agosto sulla Marmolada a Punta Rocca. Il mese di agosto riequilibra in parte quest’estate 2021 in quanto le giornate belle o almeno senza pioggia sono più numerose e le temperature si assestano attorno alla media in pianura, un po’ sotto in alta quota per un inizio di agosto un po’ fresco e addirittura freddo per gli ultimi 6 giorni del mese con gelo persistente e anomalo sulle vette dolomitiche (In vetta a punta Rocca 3254 m, si rilevano -6.6 il 29 agosto e le temperature rimangono negative tutto il giorno per ben 4 giorni consecutivi alla fine del mese), anche se il periodo più caldo in assoluto rimane quello di fine giugno e dei primi di luglio, senza raggiungere i picchi di calore osservati nelle estati precedenti.
Un aspetto saliente di questa stagione è l'instabilità che ha interessato l’alta pianura, la pedemontana e alcuni settori prealpini, meno spiccata sulle Dolomiti, con alta frequenza di grandinate, a volte dannose per l’agricoltura, e la crescente violenza dei temporali osservati su alcuni settori. La piovosità risulta perlopiù sopra la media sulle Dolomiti, mentre emerge che sia prossima o leggermente sotto la media sulla fascia prealpina. In pianura l’estate 2021 è stata scarsa di acqua con deficit di 20/30% rispetto alla media e fino a 50% per alcuni settori litorali e meridionali.
In sintesi le giornate di brutto tempo molto instabili o perturbate sono state 5, poco più del 5%, ma metà di quelle rilevate l’anno scorso (2020); le giornate di tempo in parte buono, in parte variabile o a tratti leggermente instabile per sporadici fenomeni convettivi (piovaschi, rovesci o temporali di calore) sono state 53 (58%) ed infine le giornate belle, stabili e spesso calde 34 (37%), poco più di quelle rilevate nell’estate 2020 (27%).

Ultimo aggiornamento

16-09-2022 08:56

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