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Sinossi Primavera 2018

La primavera 2018 inizia con un mese di marzo particolarmente umido e fresco, addirittura freddo nella terza decade con temperature di 5/6°C inferiori alla media del periodo, la neve scende ancora a quote basse sui monti nei giorni 18 e 19, poi il clima tende a mitigarsi e diventa anormalmente caldo dalla fine della seconda decade d’aprile con 7/8°C in più rispetto alla media, fino a far registrare valori stagionali superiori alle medie. La fusione della neve in montagna è particolarmente veloce. Il mese di maggio 2018 è caratterizzato da frequenti episodi piovosi per una continua instabilità che interessa sia la montagna che la pianura con temporali a volte forti e spesso grandinigeni, specie sulla pedemontana, ma non solo. In questo contesto di latitanza dell’anticiclone delle Azzorre o di promontori di matrice mediterranea, le temperature non sono comunque particolarmente elevate. Ad eccezione di pochi settori, le piogge primaverili sono superiori alla media, specie tra Prealpi e pedemontana.

Il mese di Marzo 2018, inizia con una giornata perturbata di stampo invernale, nevica su tutta la regione, compreso il litorale, le nevicate sono più abbondanti in pianura (settore meridionale e occidentale) rispetto alla montagna, dove cadono tracce o pochi cm (2/3 cm) di neve contro i 5/10 cm osservati sul veronese sia in pianura che sui Monti Lessini. Il 3 continua a nevicare sporadicamente, prima che un’avvezione d’aria più mite da Sud sostituisca il cuscinetto d’aria fredda (il giorno 3 c’è un isotermia prossima allo zero da 1500/1700 m fino al livello del mare). Il 4 il tempo è bello e soleggiato grazie alla presenza di una dorsale, ma il 5 il tempo cambia per una vasta circolazione ciclonica, legata ad un minimo centrato sulle isole britanniche. Il tempo diventa variabile o a tratti debolmente perturbato con deboli piogge a bassa quota e neve tra gli 800 e 1200 m. Situazione che perdura fino all’8. Poi una dorsale riporta due stupende giornate su gran parte del Veneto con sole e qualche velatura. Le temperature salgono fino sui 14/17°C in pianura e 12/14°C in alcuni fondovalle prealpini. Tra il 10 e 12 il transito di una saccatura determina un episodio perturbato/instabile con piogge significative tra pedemontana e Prealpi (30/50 mm con una punta di 70 mm sul Cansiglio), un po’ meno sulle Dolomiti e decisamente molto meno sulla pianura meridionale (Fig. 1a). Il giorno 13 una residua variabilità interessa ancora i monti, mentre il tempo è migliore sulla pianura, prima del formarsi di una dorsale, responsabile di una bella giornata il giorno 14. In seguito il tempo cambia di nuovo per il transito di due saccature atlantiche che determinano altrettanti episodi perturbati tra il 15 e il 18 con piogge significative in pianura e neve sopra i 900/1300 m, anche 1700 m nei due primi giorni, mentre nella notte tra il 18 e il 19 un’avvezione d’aria fredda nei bassi strati porta la neve in pianura e sulla pedemontana, mentre il limite non scende sotto i 600 m sulle Prealpi e 800/1000 m sulle Dolomiti. Situazione anomala legata all’ingresso d’aria fredda sotto le Alpi. Nei tre giorni successivi l’ingresso d’aria fredda da Nord-Est provoca un notevole calo termico, specie in quota e nelle valli montane innevate. La carta (Fig. 1b) mostra le temperature minime registrate la mattina del 21, il gelo notturno interessa anche gran parte della pianura nei giorni 22 e 23. Dal 24 in poi il tempo rimane bello e fresco fino al 26, nonostante la formazione di nubi stratiformi basse il 24. Il clima rimane anormalmente fresco fino al 28, almeno in quota. Gli ultimi giorni del mese risultano instabili/perturbati con molte nubi e precipitazioni a tratti diffuse, anche a carattere di rovescio e temporale. In tre giorni cadono da 20 a 60 mm, localmente fino a 80 mm,  altrettanti di neve oltre i 2000/2200 m. La neve scende di nuovo fino sui 1000/1300 m i giorni 30 e 31.

Fig. 1a e 1b

Fig. 1A

Fig. 1B

Fig. 1a - 11 Marzo 2018: le precipitazioni rilevate

Fig. 1b - Il freddo del 21 marzo 2018

Il mese di Aprile 2018 inizia con due giorni di tempo stabile e soleggiato, anche se annuvolamenti residui sono presenti al mattino del primo con neve notturna fino sui 900/1100 m. Le correnti da Nord favoriscono un netto miglioramento del tempo, specie il 2. Nei giorni successivi una saccatura atlantica determina un moderato peggioramento con il ritorno delle piogge e anche della neve fino sui 1200/1400 m nella mattina del 4, prima di rialzarsi fino sui 1500/1700 m. L’episodio perturbato/instabile lascia il posto a una fase di tempo soleggiato e stabile tra il 6 e l’8, assieme ai primi sentori primaverili con temperature diurne che sfiorano i 20/22°C in pianura e 18/20°C nelle conche prealpine e salgono fino a 14/16°C a 1000/1200 m di quota. Si tratta dei primi caldi d’inizio primavera. Dal 9 una depressione apporta un cambiamento, dapprima con qualche linee d’instabilità tra il 9 pomeriggio fino al 11 mattino, il tutto intervallato da tratti di variabilità. Dalla sera dell’11 una depressione un po’ più profonda giunge sulla nostra regione, provocando un episodio perturbato che perdura tutto il giorno 12 e finisce al mattino del 13 con precipitazioni significative su tutto il Veneto (carta precipitazioni, Fig. 2a) anche abbondanti tra la fascia prealpina e la pedemontana (80/150 mm). La neve scende fino sui 1400/1700 m, localmente 900/1200 m sulle Dolomiti e risulta abbastanza copiosa oltre i 2000/2200 m. Il giorno 14 una dorsale riporta bel tempo relativamente mite sulla nostra regione, mentre il giorno 15 una depressione chiusa risale dall’Africa verso il Nord Italia, provocando un episodio perturbato con neve oltre i 2500 m (pioggia e neve con sabbia). Il 16 il tempo migliora, seppur con residua instabilità pomeridiana con rovesci sparsi tra le Prealpi e la pedemontana, assieme a qualche temporale. Dal 17 il tempo migliora e nei giorni tra il 18 e il 23 il sole e l’avvezione d’aria particolarmente calda per la stagione (matrice subtropicale marittima) consentono alle temperature di raggiungere valori tardo-primaverili con 28/30°C in pianura, 25/28°C nelle conche prealpine e fino a 22/24°C a 1000/1200 m di quota, vengono sfiorati i 4,6°C in vetta alla Marmolada (Carta delle temperature massime del 20 Aprile Fig. 2b). Anche in alta montagna le temperature risultano alte con 10/12°C sui passi dolomitici più alti con 6 giorni consecutivi di temperature massime positive in vetta alla Marmolada. Il tempo diventa leggermente instabile tra il 23 e 24 con qualche sporadico fenomeno sui monti. Il giorno 25 il tempo risulta buono con qualche nebbia sulla provincia di Venezia al primo mattino. Poi nuvolosità stratiforme media irregolare sui monti e la pedemontana al pomeriggio/sera. Il giorno 26 il passaggio di un veloce asse di saccatura determina dell’instabilità al pomeriggio/sera con rovesci e temporali sparsi, più frequenti sulle Dolomiti. Negli ultimi giorni del mese il tempo torna a essere più stabile e maggiormente soleggiato, con temperature piuttosto alte fino all’ultimo giorno del mese.

Fig. 2a e 2b

Fig. 2A

Fig. 2B

Fig. 2a - 11 -13 Aprile 2018: le precipitazioni rilevate

Fig. 2b - 20 Aprile 2018: le temperature osservate

Il mese di Maggio 2018 inizia con condizioni di tempo variabile con molte nubi medio-alte in pianura, mentre qualche squarcio di sole è presente sui monti. Nel tardo pomeriggio sera il tempo peggiora a partire da Sud. Peggioramento che determina tempo in parte perturbato il giorno 2 con piogge diffuse e neve oltre i 1900/2200 m. Fase di maltempo che perdura anche nei giorni seguenti per il permanere di una goccia fredda mediterranea, centrata sull’Italia peninsulare, con frequenti rovesci ed occasionali temporali. Il passaggio di una piccola anomalia (onda di saccatura in alta quota) il giorno 6 in serata determina tempo in parte instabile al pomeriggio sui monti e nella mattinata del 7 sulla pedemontana e la pianura centro-settentrionale con qualche temporale sui rilievi e piovaschi in pianura. Nei giorni seguenti (8 e 9) la presenza di una piccola goccia fredda in quota sull’alto Adriatico provoca tempo variabile, a tratti instabile sui monti con fenomeni sparsi, localmente intensi come nel pomeriggio dell'8, quando cadono 51 mm a Valle di Cadore e la stessa località si ritrova sotto 10 cm di grandine. Il giorno 9 aria fredda transita sulle Alpi assieme ad una goccia fredda, il tempo è variabile/instabile e la neve scende fino sui 2400 m. Nei giorni tra il 10 e il 13 la presenza di una saccatura a Ovest determina tempo variabile, a tratti instabile con locali forti temporali come sul veronese il giorno 11 e sulle Prealpi vicentine il 12 e il Montello nella giornata del 13 con brevi nubifragi (fino a 50/60 mm d’acqua e locali grandinate). Nelle giornata del 14 e 15 gli effetti di un minimo che dal Tirreno si trasferisce sull’Adriatico provocano tempo a tratti perturbato sul Veneto con piogge continue e localmente significative (fino a 40/60 mm in 48 ore), la neve scende fino sui 1500 m sui monti con apporti di 15 cm a 2000 m. Nei giorni 16,17 e 18 rovesci e temporali imperversano sia in montagna che in pianura con grandinate abbondanti il giorno 17 su Verona e settore nord della città, anche sul Monte Grappa. La carta seguente mostra i quantitativi di pioggia tra il 13 e il 17 ((Fig.3a). Tra il 18 e il 20 la situazione migliora un po’ con minore convezione profonda. Poi la presenza di una depressione mediterranea riporta condizioni d’instabilità dinamica fino al 24, con frequenti rovesci e locali temporali, anche un episodio perturbato nella mattinata del 22. Tra il 25 e 26 il tempo migliora con pochi ed isolati piovaschi sui monti, mentre il 27 il passaggio di una saccatura in quota determina fenomeni un po’ più diffusi con forti temporali tra la pedemontana vicentina e veronese (Fig.3b). Dal 28 fino alla fine del mese il tempo diventa più caldo (28/30°C in pianura e 23/25°C a 1000 m) con qualche fenomeno convettivo tra i monti e la pedemontana.

Fig. 3a e 3b

Fig. 3A

Fig. 3B

Fig. 3a - Precipitazioni dal 13 al 17 Maggio 2018

Fig. 3b - 30 Maggio 2018: temperature osservate

In sintesi la primavera 2018 risulta inizialmente anormalmente fredda nelle due prime decadi di marzo con la scomparsa della neve fino in pianura a più riprese. Poi le temperature risalgono fino a metà aprile, per poi subire un impennata nella terza decade d’Aprile, quando i valori risultano superiori alla media di ben 5/7°C; tale situazione provoca la fusione accelerata della neve in montagna, anche in alta quota. La primavera 2018 risulta complessivamente più mite rispetto alla norma, ma rimane caratterizzata anche da discese d’aria fredda, addirittura “l’Artic splitting” (strappo d’aria artica) d’inizio Marzo, le discese d’aria fredda della fine della seconda decade di Marzo e il quasi continuo ingresso di correnti atlantiche a Maggio con una configurazione sinottica piuttosto anomala sull’Europa (Alta pressione sulla Scandinavia e Correnti zonali all’altezza del Mediterraneo). In montagna e sul Veronese e parte del vicentino la primavera 2018 risulta molto piovosa sia per la frequenza dei giorni di pioggia che per in quantitativi (fino a 1.5 / 2 volte più del solito), mentre il litorale veneto rimane un po’ più secco rispetto alla media primaverile.

Ultimo aggiornamento

16-09-2022 08:56

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