Ultimo aggiornamento
14-12-2022 17:35La rete
La rete di stazioni nivometeorologiche automatiche è un sottoinsieme di stazioni afferenti alla rete regionale integrata di monitoraggio meteo-idro-nivo-meteorologico.
Essa è costituita da 18 stazioni automatiche ubicate nelle Dolomiti e Prealpi Venete in zone di media o alta quota significative dal punto di vista nivologico.
Il carattere distintivo di queste stazioni è che, insieme alla normale dotazione sensoristica di tipo meteorologico, sono dotate di uno o più sensori di tipo nivologico (nivometro, termometri neve, termometro di temperatura superficiale).
Le stazioni sono alimentate a celle solari con batterie in tampone e sono governate da una centralina di controllo che gestisce i vari sensori installati e il sistema di trasmissione dei dati.
I dati rilevati dalle centraline sono trasmessi alle centrali di acquisizione di Arabba e Marghera, che provvedono all'invio alla rete nazionale di Protezione Civile e, in modo differito, al SIRAV, data base al quale hanno accesso i principali Enti regionali.
I parametri rilevati
Nella configurazione completa una stazione nivometeorologica misura i seguenti parametri:
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Temperatura e umidità dell’aria
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Direzione e velocità del vento
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Radiazione solare incidente e riflessa
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Altezza del manto nevoso
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Temperatura superficiale del manto nevoso
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Temperatura interna al manto nevoso (su 12 livelli).
Ogni sensore, in funzione del parametro misurato, viene gestito in modo indipendente con un suo tempo di campionamento e di memorizzazione del dato.
La stazione di Cima Pradazzo, dall’autunno 2009, è dotata di un sensore sperimentale di misura del trasporto di neve da parte del vento del tipo Flow Cap, di proprietà dell’ENEA.
I prodotti informativi
I dati della rete nivometeorologica, insieme ad altre tipologie di dati, costituiscono una base informativa essenziale per la previsione del pericolo di valanghe e quindi per la redazione dei bollettini Dolomiti Neve e Valanghe e gli Avvisi di criticità valanghe per il CFD.
I dati, una volta sottoposti ai processi di validazione, vanno a popolare la banca dati nivologica del Centro Valanghe di Arabba e, con cadenza annuale, vengono pubblicati sull’Annale Nivometeorologico della montagna veneta. I dati alimentano inoltre il modello di evoluzione del manto nevoso SNOWPACK attraverso un flusso giornaliero da Arabba verso Davos, in Svizzera, dove vengono elaborati.
Le metodologie di analisi e validazione dei dati sono specifiche per la tipologia di stazioni e sono state messe a punto dal CVA secondo i migliori standard esistenti.
Le web cam
A supporto delle attività previsionali, alcune stazioni sono inoltre equipaggiate con sensori web cam, utili per avere una visione complessiva del territorio e, in prospettiva, per l’analisi computerizzata della estensione della copertura nevosa. Le web cam, gestite e alimentate in maniera del tutto indipendente dalla stazione nivometeorologica ma installate sulle stesse, trasmettono le immagini via GSM/UTMS al sito di Arpav.