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Rifiuti prodotti dalle navi

Che cosa sono i rifiuti prodotti dalle navi?

rs_navi.jpgI rifiuti prodotti dalle navi sono in particolare le acque reflue, i rifiuti e i residui del carico oleosi, comprese le acque di sentina, i residui del carico (ad eccezione di quelli oleosi), i rifiuti assimilabili agli urbani (carta, plastica, vetro, rifiuti alimentari, rifiuti di imballaggio, tessuti, rifiuti triturati di carta, stracci, metalli, bottiglie e terracotta), i rifiuti speciali particolari e i rifiuti sanitari.

Sono da considerare inoltre tra i residui del carico, i resti di qualsiasi materiale che costituisce il carico contenuto a bordo della nave, nella stiva o in cisterne e che permangono al termine delle operazioni di scarico, pulizia, compreso le acque di lavaggio (slop) e le acque di zavorra, qualora venute a contatto con il carico o con i suoi residui; tali resti comprendono eccedenze di carico-scarico e fuoriuscite.

Quali sono le norme di riferimento?

  • D.lgs. 152/06 e ss.mm.ii. (art. 232);
  • Convenzione Internazionale MARPOL 73/78;
  • LR n. 3/2000;
  • Direttiva 2000/59/CE “Impianti portuali di raccolta per i rifiuti prodotti dalle navi ed i residui del carico”;
  • D.lgs. 182 del 24.06.2003 e ss.mm.ii. “Attuazione della direttiva 2000/59/CE”;
  • DM 17 novembre 2005, n. 269 recante il “Regolamento attuativo degli articoli 31 e 33 del decreto legislativo 5 febbraio 1997, n. 22, relativo all’individuazione dei rifiuti pericolosi provenienti dalle navi, che è possibile ammettere alle procedure semplificate”.

Come gestirli?

La gestione dei rifiuti prodotti dalle navi impone specifici adempimenti sia al comandante della nave (in particolare “l’obbligo di notifica” su di un apposito modulo da inviare all’autorità marittima competente), sia alle autorità marittime che devono garantire la presenza di idonee strutture atte a ricevere le diverse tipologie di rifiuti provenienti dalle navi. Per approfondimenti, consultare il D.lgs. 182/03.

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