Ultimo aggiornamento
05-12-2022 08:02Nell’agricoltura moderna si fa ampio ricorso a molecole organiche di sintesi al fine di proteggere le colture agrarie da infestanti e parassiti in modo da assicurare una produzione agricola competitiva. Purtroppo l’uso di queste sostanze può causare rischi per la salute umana e l’ambiente. In particolare l’impatto sulle acque superficiali e sotterranee è da monitorare con attenzione, dato il loro utilizzo per il consumo umano.
Per valutare il rischio che i fitofarmaci distribuiti in agricoltura raggiungano le acque di falda è stato impiegato l’applicativo software SuSAP (Supplying Sustainable Agriculture Production) messo a punto per il Veneto, che utilizza un modello matematico (PELMO 2.01/3.00) e integra le proprietà chimico-fisiche dei fitofarmaci con i dati dei suoli, i dati meteo-climatici, fenologici e colturali, considerando precise strategie di trattamento fitosanitario. Tramite questo sistema integrato viene così calcolata la quantità di principio attivo in uscita dalla base del suolo (1 m) espressa come 80° percentile dei valori cumulati annuali in un periodo di 14 anni di simulazione. Le quantità previste sono quindi trasformate in concentrazioni, ipotizzando la diluizione delle sostanze nell’acqua lisciviata.
Per la valutazione del rischio sono stati scelti i principi attivi più venduti nel Veneto e per ciascun principio attivo i formulati commerciali che li contengono, scegliendo quelli a maggior titolo e simulando le applicazioni sulle colture più diffuse per le quali vengono solitamente impiegati.
La vulnerabilità dei suoli alla percolazione è espressa in termini qualitativi attraverso cinque classi di concentrazione (μg/l) potenziale di principio attivo, con riferimento al limite di potabilità per le acque di falda di 0,1 µg/l:
Concentrazione sostanza (µg/l) | Colore in mappa | Classe di rischio |
---|---|---|
< 0,01 | verde scuro | molto basso |
0,01-0,1 | verde chiaro | basso |
0,1-1 | giallo | moderato |
1-10 | arancio | elevato |
> 10 | rosso | molto elevato |
In figura un esempio di cartografia realizzata per valutare la vulnerabilità del suolo al principio attivo terbutilazina utilizzato come diserbante sul mais attraverso un prodotto commerciale distribuito nella massima dose consentita.
Carte del rischio di percolazione nei suoli del Veneto:
- del diserbante terbutilazina utilizzato sul mais
- del diserbante nicosolfuron utilizzato sul mais
- dell'insetticida clorantraniliprole utilizzato sulla vite
- dell'insetticida clorantraniliprole utilizzato sul mais
Valutazione della vulnerabilità specifica ai prodotti fitosanitari