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Monitoraggio

Il monitoraggio dei suoli fornisce informazioni utili a comprendere le caratteristiche e verificarne le variazioni nel corso del tempo. 

Ad oggi la normativa nazionale e sovranazionale, a differenza di quello che avviene per altre matrici ambientali, non impone l’obbligo di una rete di monitoraggio dei suoli. Nonostante l’assenza di vincoli normativi specifici, Arpav ha in corso diverse attività di monitoraggio del suolo, in particolare sui suoli agricoli interessati dallo spandimento dei liquami zootecnici, sul contenuto in metalli, sulla concentrazione di microinquinanti organici e sulla qualità biologica dei suoli.

Arpav collabora anche con il Joint Research Centre della Commissione Europea sulla rete di monitoraggio europea dei suoli (rete LUCAS), iniziata nel 2009 e giunta, nel 2022, alla quarta campagna.

L’obiettivo dell’immediato futuro è quello di mettere a sistema tutte queste attività di monitoraggio, costituendo una rete complessiva e organica, distribuita su tutto il territorio regionale, che tenga conto delle peculiarità dei diversi suoli, sulla base della conoscenza acquisita da Arpav nel corso degli ultimi vent’anni e che possa documentare lo stato dei suoli, i cambiamenti in atto e gli impatti delle attività umane.

I monitoraggi:

  • concentrazione di metalli pesanti nei suoli del Veneto, per verificare il contenuto naturale o antropico dei diversi composti nel suolo
  • concentrazione di microinquinanti organici (diossine, IPA e PCB), per valutare la diffusione di queste sostanze ormai ubiquitarie nei nostri ambienti e indicatori di inquinamento provocato dall'uomo
  • qualità biologica del suolo per una valutazione della biodiversità dei suoli
  • contenuto di nutrienti (azoto, fosforo e potassio) in appezzamenti ad ordinamento agronomico ordinario, concimati con effluenti di allevamento tal quali o trattati, al fine di testare l’effetto di tali pratiche su alcuni parametri del terreno

Ultimo aggiornamento

11-05-2023 12:10

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