(AAV) 7 giugno -
Sono online il Rapporto sulla risorsa idrica di maggio e il Bollettino quindicinale. In sintesi nel mese appena trascorso sono caduti mediamente in Veneto 174 millimetri di precipitazione; la media del periodo 1994-2022 è di 115 mm. Gli apporti meteorici mensili sul territorio regionale sono superiori alla media +52% e sono stimabili in circa 3209 milioni di metri cubi di acqua.
Il livello del lago di Garda, in forte crescita negli ultimi quindici giorni, alla data del 31 maggio si mantiene ancora inferiore rispetto al livello medio mensile.
Nei principali serbatoi del Piave i volumi nel mese di maggio, pur in flessione nella parte centrale del mese, sono complessivamente in incremento; nel serbatoio del Corlo (Brenta) il volume invasato, in netto aumento nella prima metà del mese seguito da un andamento altalenante.
Per quanto riguarda le falde: le ripetute precipitazioni della seconda metà di aprile e di tutto maggio hanno attivato dinamiche di ricarica ovunque tranne che nell’alta pianura veronese. La quantificazione della ricarica varia a seconda delle zone e della vicinanza o meno agli assi di alimentazione, ma nel complesso in alta pianura, se si eccettua la situazione nel veronese, è un po' meglio dell'anno scorso.
Le portate dei maggiori fiumi veneti, in calo nell’ultima decade del corrente mese dopo le morbide registrate ad inizio mese, sono tornate un’altra volta inferiori alle medie storiche su tutti i principali corsi d’acqua. Rispetto alla media storica mensile i deflussi sono risultati inferiori: -14% sull’Adige a Boara Pisani, -29% sul Brenta a Barziza, -32% sul Po a Pontelagoscuro e -47% sul Bacchiglione a Montegalda.