Ultimo aggiornamento
23-10-2025 12:56Tags
acqua(AAV), 23 ottobre -
Online il Rapporto 2024 sulla qualità delle acque sotterranee del Veneto.
La valutazione ha interessato la qualità chimica di 293 punti di monitoraggio dove è stata analizzata un'ampia gamma di analiti. In sintesi la maggioranza dei punti esaminati, per l'esattezza 192 pari al 66% del totale, non presenta alcun superamento degli standard numerici individuati dalla legge (D.Lgs. 152/2006) e, di conseguenza, è stata classificata con qualità buona.
Un elemento di rilievo è l'attenzione posta sull'emergenza PFAS (sostanze poli- e perfluoroalchiliche). Sono stati riscontrati tre superamenti degli standard di qualità dovuti ai PFAS. È un dato che, pur nella sua limitatezza, necessita di massima attenzione. A conferma della focalizzazione sulla zona critica, si evidenzia che entrambi i punti con superamento del valore soglia per almeno una sostanza si trovano nell’area del noto pennacchio di contaminazione con origine a Trissino (VI).
Nonostante il quadro generale di buona qualità, il rapporto evidenzia alcune criticità localizzate. Il 34% dei punti esaminati, pari a 101, mostra almeno una non conformità ed è classificato con qualità scadente. È fondamentale comprendere l'origine di questi superamenti, che spesso sono legati a dinamiche geologiche naturali: il maggior numero di non conformità è infatti dovuto alla presenza di inquinanti inorganici (79 superamenti totali), di cui ben 62 sono imputabili allo ione ammonio. Seguono i metalli, con 28 superamenti, e in questo caso l'arsenico è responsabile di 27 non conformità, prevalentemente di origine naturale.
Per quanto riguarda le sostanze di sicura origine antropica, le contaminazioni riscontrate più frequentemente e diffusamente sono quelle dovute ai pesticidi (37 superamenti). Gli altri superamenti sono causati da composti organoalogenati (15) e nitrati (6). Si osserva inoltre una netta distinzione territoriale nella distribuzione degli inquinanti: nell’acquifero indifferenziato di alta pianura, la qualità scadente è dovuta soprattutto a pesticidi, nitrati e composti organoalogenati; mentre negli acquiferi differenziati di media e bassa pianura, le criticità sono legate prevalentemente a sostanze inorganiche e metalli.
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