Ultimo aggiornamento
26-05-2025 16:32Tags
neveidrologia(AAV) 26 maggio -
Il Centro Valanghe di Arabba ha implementato una rete di monitoraggio all'avanguardia a livello europeo per la misurazione della risorsa idrica nivale in Veneto definita Snow Water Equivalent - SWE. Questo progetto, realizzato grazie ai fondi del Piano Nazionale per Investimenti Complementari e del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), rappresenta un passo fondamentale per la comprensione e la gestione di una risorsa cruciale per l'ecosistema montano.
La neve, infatti, svolge un ruolo essenziale nell'idrologia, nella vegetazione, negli sport invernali e nella produzione di energia. Di fronte alle sempre più evidenti conseguenze dei cambiamenti climatici, con inverni miti e scarse precipitazioni nevose che stanno interessando l'arco alpino, il monitoraggio accurato dello SWE diventa una priorità. Nelle Alpi orientali, in particolare, si è registrata una significativa riduzione della neve al suolo, soprattutto nel mese di marzo, con un calo della risorsa idrica nivale di oltre il 60% al di sotto dei 2000 metri nel periodo 1991-2020 rispetto al trentennio precedente.
Per affrontare questa sfida, Arpav ha investito in una rete di telemisura basata sulla tecnologia dei sensori CRNS (Cosmic Ray Neutron Sensor) di ultima generazione. Questi sensori, collegati alle stazioni nivometeorologiche regionali esistenti, consentono di misurare in continuo e in tempo reale lo SWE su un'area di diversi ettari, superando i limiti delle tradizionali misurazioni puntuali. Ad esempio mentre i campionamenti tradizionali sono misure puntuali distruttive (il manto nevoso viene compromesso dal rilievo, consistente nell’apertura di una buca e il prelievo di un campione), la tecnologia CRNS fornisce una misura media spaziale attorno al sensore in continuo e in tempo reale.
La rete, composta da 25 sensori installati nelle Dolomiti e Prealpi venete, copre un'ampia fascia altimetrica, dai 1450 m del Monte Lisser ai 2660 m di Ra Vales, sulle Tofane. Nel corso delle stagioni invernali 2023-2024 e 2024-2025, i sensori hanno rilevato valori di SWE che hanno superato i 600 mm.
Per garantire l'accuratezza dei dati, Arpav ha effettuato oltre 200 campionamenti del manto nevoso in prossimità di 8 stazioni, confrontando i risultati con le misurazioni dei sensori CRNS. L'elevato coefficiente di correlazione riscontrato (superiore allo 0.90, con valori ottimali prossimi a 1.00) conferma l'affidabilità della tecnologia CRNS per la stima della neve su larga scala.
Arpav sta attualmente lavorando alla valutazione dei dati raccolti e allo sviluppo di software per la correzione, l'analisi e la spazializzazione delle informazioni, con l'obiettivo di fornire strumenti sempre più efficaci per la gestione sostenibile della risorsa idrica nivale e per l'adattamento ai cambiamenti climatici.
Stagione invernale 2024-2025- Stazione di Col dei Baldi, Dolomiti. Il grafico riprota il valore della altezza neve al suolo (HS, cm), i valori dei campionamenti di SWE di controllo (MISURE, mm) e i valori misurati dal sensore CRNS (mm).
Mappa per Veneto con i sensori installati e operativi. I numeri nel cerchio verde sono i valori di SWE del 20 aprile 2025.
Stazione di Malga Losch. Nella foto A il sensore a terra (1) e il sensore di controllo a palo (2). Nella foto B particolare del posizionamento al suolo del CNR, nella foto C l'elettronica per il controllo a Palo.