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Tartarughe marine e cetacei, un protocollo per tutelarli

Comunicato stampa
Data di pubblicazione:

Tartarughe marine e cetacei, un protocollo per tutelarli

(AAV) 21 agosto -

Una rete regionale capace di intervenire in modo tempestivo ed efficace, mettendo a sistema competenze scientifiche, sanitarie e operative. Con questo obiettivo nasce il protocollo della Regione Veneto per la gestione di tartarughe marine e cetacei spiaggiati e dei possibili nidi di Caretta caretta, per le coste del Veneto, approvato con delibera di Giunta regionale.

Il protocollo, a cui Arpav dà il proprio contribuito tecnico scientifico, coinvolge Università degli Studi di Padova, Dipartimento di Biomedicina Comparata e Alimentazione, Ente Parco Naturale Regionale Veneto del Delta del Po, Direzioni regionali competenti in materia di ambiente, sanità veterinaria, turismo e biodiversità, comuni costieri e Capitanerie di Porto, Musei naturalistici e centri di recupero.

Si tratta di uno strumento innovativo per coordinare le attività di tutela della biodiversità marina e prevede la diretta collaborazione tra enti governativi, enti pubblici, forze dell’ordine e organizzazioni non governative.

Arpav, insieme a Ispra e agli altri enti scientifici, ha compiti specifici legati al mare, con riferimento particolare al monitoraggio marino costiero e ai monitoraggi previsti dalla Direttiva sulla Strategia Marina. In tal modo la Regione potrà disporre del supporto tecnico sulle materie della Direttiva Habitat, Rete Natura 2000, relativamente alle specie di interesse e agli habitat e in materia di pesca e acquacoltura, con riguardo anche all'impatto sull’ambiente marino e sulle risorse dallo stesso generate. 

Inoltre, in collaborazione con le Capitanerie di Porto, le agenzie ambientali e gli enti scientifici saranno coinvolti in protocolli d’intesa per il monitoraggio di specie marine considerate a rischio di estinzione, il supporto logistico per il controllo ambientale e la sicurezza in mare in caso di incidenti ambientali.

Le agenzie ambientali e gli enti scientifici si occuperanno anche di informazione e comunicazione. 

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