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Incendio a Brendola (VI) primo luglio 2019. Cronistoria intervento di Arpav

L'incendio ha interessato una ditta di vernici nella zona industriale di Brendola. Le dimensioni rilevanti dell’incendio hanno visto coinvolti sul posto vigili del fuoco, protezione civile, ARPAV e ULSS

Il primo luglio 2019, giorno dell’incendio, oltre al monitoraggio dell’aria, non appena raggiunte le condizioni minime di sicurezza garantite dai vigili del fuoco, ARPAV ha campionato le acque del Fiumicello Brendola, nel punto in cui confluivano le acque di spegnimento individuato con la collaborazione del Comune e dell’ente gestore Acque del Chiampo. Quando gli esiti dei campionamenti dell’aria hanno mostrato il rientro ad una situazione di normalità qualitativa, l’attenzione si è spostata sulle acque superficiali in considerazione soprattutto dell’utilizzo irriguo. Insieme al personale del Consorzio di Alta Pianura Veneta, alla Protezione Civile di Montecchio Maggiore e ad una ditta specializzata, Arpav ha individuato sul Fiumicello Brendola, “corpo recettore” delle acque di spegnimento, alcuni punti adatti all’installazione di barriere assorbenti di contenimento degli inquinanti. Sono stati posizionati sbarramenti in prossimità dell’uscita della tubazione interrata convogliante l’acqua di spegnimento al Fiumicello Brendola, nella frazione di Vo’ di Brendola, due barriere a Meledo di Sarego e un terzo sbarramento a Lonigo, presso la chiusa d’acqua, prima della confluenza del Fiumicello Brendola nel Fiume Guà.

Il 2 luglio, continuando l’attività di monitoraggio e recupero delle sostanze inquinanti accumulatesi sulle barriere precedentemente installate, ARPAV ha effettuato altri tre campionamenti di acqua superficiale dal Fiumicello Brendola, i cui esiti, in particolare quello del campionamento eseguito a Lonigo, hanno evidenziato una contaminazione importante che ha determinato la chiusura di alcuni canali irrigui e l’emanazione di ordinanze da parte dei sindaci dei comuni coinvolti. Fino a notte inoltrata, a causa di un improvviso evento meteorico intenso che ha visto intervenire il Dipartimento di protezione civile regionale, sono continuate le attività di verifica e di installazione di un’ulteriore barriera assorbente, allo sbocco del Fiumicello Brendola nel Fiume Guà.

Il 4 luglio sono stati eseguiti altri campionamenti sia in provincia di Vicenza che in provincia di Verona, le cui analisi hanno evidenziato il ritorno ad una sostanziale normalità qualitativa del corso d’acqua. Con il parere delle due aziende Ulss, competenti per territorio, sono stati riaperti i canali di irrigazione. La contaminazione ha determinato la moria di quantità importanti di fauna ittica che è stata recuperata il 5 e il 6 luglio.

Nel frattempo, il Prefetto della Provincia di Vicenza ha autorizzato in via straordinaria, il gestore della rete fognaria Acque del Chiampo a far confluire nella rete fognaria stessa e quindi presso l’impianto di depurazione di Montecchio Maggiore, le acque di dilavamento dei piazzali e di spegnimento dell’incendio provenienti dal sito della ditta Isello Vernici di Brendola, che recapitavano nel Fiumicello Brendola, impedendo di fatto l’ulteriore diffusione dell’inquinamento.

L’evento meteorico della sera del 7 luglio ha determinato un nuovo dilavamento dell’area della ditta Isello Vernici, non ancora posta in sicurezza dal punto di vista ambientale, con conseguente trascinamento di inquinanti verso il corso d’acqua. Le analisi sui campioni prelevati nell’immediatezza dell’evento e il giorno successivo testimoniano di una contaminazione indotta nel corpo recettore di modesta entità che è stata limitata anche dall’utilizzo delle barriere.

Ultimo aggiornamento

16-09-2022 09:31

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