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Emissioni elettromagnetiche da elettrodotti

Gli elettrodotti emettono campi elettrici e magnetici a bassa frequenza (50 hertz). La normativa nazionale ha stabilito limiti di intensità di campo elettrico e di campo magnetico per tutelare la popolazione dall'esposizione ai campi elettromagnetici

Quando viene costruito un nuovo elettrodotto (linee elettriche, cabine di trasformazione, centrali elettriche…), il gestore deve assicurare che vengano rispettati i limiti di legge. Anche gli elettrodotti esistenti sono soggetti al rispetto dei limiti di campo elettrico e magnetico

A chi rivolgersi?

Al Comune nel quale si trova l’elettrodotto

Cosa fa Arpav?

Arpav interviene su richiesta del Comune per la misurazione dell'intensità dei campi elettromagnetici oppure per la valutazione preventiva del progetto di installazione per quanto riguarda gli aspetti di protezione delle persone dall'esposizione ai campi elettromagnetici

Domande frequenti

Quali sono i limiti per l'esposizione della popolazione ai campi elettromagnetici generati dagli elettrodotti?

Per l'intensità del campo elettrico è previsto un limite di esposizione di 5000 volt/metro (V/m).
Perl’induzione magnetica è previsto un limite di esposizione di 100 microtesla da non superare in nessun caso, neppure per brevi periodi di tempo. Inoltre è previsto un “valore di attenzione” di 10 microtesla, per gli elettrodotti esistenti, e un “obiettivo di qualità” di 3 microtesla per i nuovi elettrodotti, oppure per le nuove costruzioni vicine ad elettrodotti esistenti

I gestori degli elettrodotti devono chiedere l'autorizzazione all'installazione di nuovi impianti?

Le nuove installazioni devono richiedere un’autorizzazione che, a seconda dell’importanza dell’elettrodotto, può essere concessa dallo Stato, dalla Regione, dalla Provincia o dal Comune. Il progetto di elettrodotto è accompagnato da un calcolo delle distanze alle quali vengono rispettati i limiti di legge

Ci sono delle distanze minime degli elettrodotti dalle case?

Per i nuovi edifici, la normativa prevede che il gestore dell’elettrodotto dichiari qual è la distanza minima da osservare per rispettare i limiti di legge. Non è possibile costruire case, o comunque edifici adibiti a permanenze prolungate (maggiori di 4 ore al giorno), al di sotto di questa distanza minima

I controlli sono a pagamento?

Arpav si attiva su richiesta del Comune, senza oneri per i cittadini. Tuttavia, se la richiesta di misurazione è a scopo privato (per esempio, per decidere se acquistare o meno una casa), allora il controllo è a pagamento e viene svolto da Arpav solamente se l’attività d’ufficio lo consente. Il privato può comunque rivolgersi a un tecnico opportunamente attrezzato per la misurazione

Se devo costruire una nuova abitazione vicino a un elettrodotto, come faccio a sapere qual è la distanza che devo osservare?

Le distanze minime devono essere dichiarate dal gestore dell’elettrodotto, che ne conosce le caratteristiche costruttive. Spesso tali distanze sono note anche al Comune

Come vengono effettuati i controlli?

Il valore di attenzione di 10 microtesla stabilito per legge riguardo all’esposizione al campo magnetico, è riferito a una media sulle 24 ore: perciò i controlli vengono fatti installando dei misuratori per una durata di almeno 24 ore. Successivamente viene chiesto al gestore dell’elettrodotto se la linea elettrica era nelle normali condizioni di esercizio

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