Ultimo aggiornamento
08-06-2023 14:21Tags
luminositàLampioni stradali, torri faro, sfere, insegne, se non correttamente progettati e installati, possono disperdere luce verso la volta celeste alterando il cielo notturno e impedendo la visione delle stelle. La luce artificiale inoltre può causare fastidio o abbagliamento sia nelle nostre abitazioni sia lungo le strade
La Regione Veneto ha da molti anni adottato una Legge Regionale per ridurre l’inquinamento luminoso e ottico in tutto il territorio, e quindi i consumi energetici, il miglioramento dei criteri di progettazione e la salvaguardia della visione del cielo stellato
A chi rivolgersi?
Al Comune in cui si trova la sorgente di inquinamento luminoso e ad Arpav
Cosa fa Arpav?
Interviene per individuare gli impianti inquinanti secondo la Legge Regionale e indicare le modifiche per renderli conformi su richiesta del Comune
Sempre su richiesta dei Comuni o di altri Enti pubblici Arpav svolge attività istruttoria sulla progettazione illuminotecnica, per garantire la piena conformità alla legislazione vigente ed alle normative tecniche dei nuovi impianti, ma anche il minor impatto possibile per quanto riguarda l’inquinamento luminoso a favore di una migliore qualità di illuminazione
Domande frequenti
Qual è la normativa che riguarda la luce?
In Veneto la Legge n. 17/2009 “Nuove norme per il contenimento dell’inquinamento luminoso, il risparmio energetico nell’illuminazione per esterni e per la tutela dell’ambiente e dell’attività svolta dagli osservatori astronomici” ha come oggetto gli impianti di illuminazione pubblici e privati presenti in tutto il territorio regionale, e stabilisce come adeguare gli impianti esistenti e come progettare e realizzare i nuovi impianti. Inoltre vi sono una serie di norme tecniche di settore emanate dall’UNI - Ente Italiano di Normazione
Anche gli impianti di illuminazione privata sono soggetti a regole?
Sì, anche l’illuminazione privata e non solo quella pubblica (quindi illuminazione stradale, di impianti e aree sportive, di monumenti e edifici di pregio architettonico, di aree residenziali e di parchi e giardini…) è soggetta alla legge regionale e deve essere realizzata in modo conforme alle norme tecniche emanate dall’UNI- Ente Italiano di Normazione. Inoltre i Comuni hanno il compito di redigere i Piani Comunali per il Contenimento dell’Inquinamento Luminoso, detti PICIL, documenti pianificatori di grande importanza nel processo di messa a norma degli impianti, progettazione e riduzione dei consumi
E’ possibile misurare l’inquinamento luminoso?
Si, ci sono degli strumenti che misurano sia i livelli di illuminamento / luminanza al suolo, sia la luminosità del cielo notturno: Arpav è dotata di entrambe le tipologie strumentali. Le norme tecniche stabiliscono dei livelli da non superare in base agli ambiti da illuminare ed alla loro classificazione illuminotecnica (strade, marciapiedi, piste ciclabili, piazzali di luoghi di lavoro, impianti sportivi, ecc…). In tutti i casi non deve esservi dispersione di luce verso l’alto
Cosa misura Arpav?
Arpav provvede a monitorare la brillanza del cielo grazie ad una rete di sensori, collocati sia in zone urbane che extraurbane, che registrano nel tempo l’andamento del fenomeno. Interviene inoltre su richiesta dei Comuni per verificare la conformità alla norma di impianti di illuminazione e per misurare l'intensità della luce. I dati del monitoraggio della brillanza del cielo notturno sono disponibili sul sito dell’Agenzia all’indirizzo https://www.arpa.veneto.it/dati-ambientali/dati-in-diretta/luminosita-del-cielo/brillanza
La mia abitazione è illuminata da una luce artificiale indesiderata. Posso fare qualcosa?
La luce introdotta indebitamente all’interno di un edificio, per esempio quella dovuta a un’insegna o a un proiettore installato presso un vicino negozio o attività produttiva, viene chiamata luce intrusiva. La legge regionale prevede dei criteri contro la luce intrusiva, perciò anche in questi casi può essere richiesto un controllo
Quali sono le principali cause dell’inquinamento luminoso?
I maggiori responsabili di inquinamento sono gli impianti privati, in particolare quelli a servizio di attività industriali, artigianali e commerciali, poiché costituiti da proiettori mal orientati e in molti casi troppo potenti ed energivori. Ma anche i piccoli impianti di illuminazione residenziale spesso costituiti da apparecchi a sfera contribuiscono con la loro numerosità all’inquinamento luminoso
Le luci a LED possono essere installate senza limitazioni?
Anche i LED sono soggetti al divieto di dispersione di luce verso l’alto e non devono causare il superamento dei livelli massimi di illuminamento. Inoltre, la componente di luce blu che fa parte delle emissioni dei LED può provocare effetti ambientali particolarmente negativi sia su flora e fauna, sia per quanto riguarda l’inquinamento luminoso del cielo. Si raccomanda pertanto di utilizzare sorgenti con “temperatura di colore” più bassa possibile, non superiore a 3000 K, sempre nel rispetto della Legge Regionale e delle norme tecniche di settore. A tal proposito si veda la nota Arpav: https://www.arpa.veneto.it/temi-ambientali/luminosita-del-cielo/file-e-allegati/criteri-sorgenti-luce-2022.pdf
Se devo installare un nuovo impianto di illuminazione in esterno, a chi devo chiedere l’autorizzazione?
La Legge n. 17/2009 prevede che l’autorizzazione all’installazione dei nuovi impianti di illuminazione sia rilasciata dal Comune, al quale quindi va fatta richiesta
A chi va segnalato un impianto d’illuminazione abbagliante / fastidioso / non a norma?
La segnalazione può essere fatta direttamente al Comune ove l’impianto è presente oppure ad Arpav tramite il modulo predisposto sul sito al seguente link: https://www.arpa.veneto.it/temi-ambientali/luminosita-del-cielo/file-e-allegati/modulo_segnalazione_inquinamento_luminoso.pdf
Per maggiori informazioni: https://www.arpa.veneto.it/temi-ambientali/luminosita-del-cielo
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