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Rumore da attività produttive e commerciali

Gli insediamenti produttivi (attività industriali e artigianali), le attività commerciali (bar, discoteche, pubblici esercizi) e quelle di servizio (uffici) possono essere causa di emissioni di rumore

Per tutelare la salute umana e l’ambiente, ogni attività produttiva o commerciale deve rispettare i limiti massimi di rumore previsti dalla normativa

Prima di iniziare la propria attività ogni ditta che possiede sorgenti di rumore deve predisporre una documentazione di impatto acustico che mostri il rispetto dei limiti e gli accorgimenti adottati per limitare le emissioni acustiche

A chi rivolgersi?

Al Comune in cui è presente l’attività commerciale o produttiva

Cosa fa Arpav?

Arpav interviene su richiesta del Comune per la misurazione del rumore oppure per la valutazione della documentazione di impatto acustico

Domande frequenti

Quali sono i limiti per l’immissione del rumore negli ambienti abitativi?

La valutazione dell’immissione del rumore negli ambienti abitativi si basa sulla misurazione della differenza tra il rumore prodotto dalla sorgente “disturbante” (cosiddetto rumore ambientale) e il rumore “di fondo” (cosiddetto rumore residuo). La differenza non deve superare i 5 decibel di giorno (6-22) e i 3 decibel di notte (22-6). Bisogna però verificare anche il superamento di determinate soglie, a finestre aperte e a finestre chiuse, al di sotto delle quali ogni effetto del rumore è ritenuto comunque trascurabile

L’attività produttiva viene preavvisata che è in atto un controllo?

Di norma i controlli fonometrici di Arpav vengono svolti senza darne preavviso all’attività controllata

Cosa succede se viene accertato il superamento dei limiti?

Arpav comunica al Comune il superamento; il Comune provvede ad emettere un provvedimento dando un termine all’attività produttiva per rientrare nei limiti; scaduto il termine solitamente viene fatto un ulteriore controllo. Sono previste sanzioni pecuniarie nei confronti di chi causa il superamento dei limiti di rumore

Cosa succede se nonostante sia stato contestato il superamento dei limiti l’attività produttiva non si adegua?

Su richiesta del Comune Arpav può ripetere le misurazioni del rumore e provvedere a una nuova contestazione. Nel caso in cui il Comune abbia emesso un’ordinanza, per chi supera i limiti possono esservi anche conseguenze di tipo penale.

Cosa sono i limiti di zona?

Oltre al limite relativo all’immissione del rumore negli ambienti abitativi, vi sono dei limiti validi nell’ambiente esterno, distinti tra giorno e notte e diversi a seconda della destinazione d’uso del territorio (zone residenziali, zone miste, zone industriali ecc…). La classificazione acustica del territorio deve essere fatta dal Comune; generalmente la classificazione acustica comunale è disponibile sul sito internet del Comune.

I controlli sono a pagamento?

Arpav si attiva solo su richiesta del Comune, senza oneri per i cittadini

Come presentare esposto al Comune?

Alcuni Comuni dispongono nel proprio sito di apposito modulo, ricercabile nella modulistica dell'ente, per la segnalazione. Qualora il modulo non fosse disponibile, si può inviare una mail al Comune indicando la sorgente di rumore, gli orari in cui crea disturbo e i propri riferimenti (indirizzo e numero di telefono).

Ultimo aggiornamento

18-04-2023 13:28

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