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Scarichi di acque reflue da impianti produttivi e domestici

in corpi idrici superficiali

Le acque reflue domestiche e quelle derivanti da attività produttive possono inquinare l’acqua di fiumi e laghi se scaricate in modo irregolare o non autorizzato

In presenza di scarichi irregolari o non autorizzati la normativa prevede sanzioni, più gravose per gli scarichi industriali

Scarichi irregolari provenienti da civili abitazioni

Gli scarichi civili devono essere collegati alla fognatura o, in assenza di essa, a fosse biologiche (vasche ImHoff). I reflui non correttamente trattati possono inquinare fiumi, laghi o il suolo, e di conseguenza le acque potabili e le acque di balneazione

A chi rivolgersi

Al Comune, che verifica la provenienza e valuta la regolarità dello scarico e procede eventualmente con un atto che imponga la regolarizzazione

Ruolo di Arpav

Interviene su richiesta del Comune per gli aspetti ambientali

Scarichi irregolari provenienti da insediamenti produttivi

Casi frequenti: impianti di trattamento reflui produttivi non adeguati o non correttamente gestiti, scarico intenzionale o accidentale in corso d’acqua o su suolo

A chi rivolgersi

A Comune, Provincia, Arpav. Comune o Provincia in base ai riscontri effettuati da Arpav attuano eventuali provvedimenti e/o modifiche/integrazioni ai decreti di autorizzazione rilasciati

Ruolo di Arpav

Su richiesta degli Enti valuta la regolarità dello scarico, effettua campionamenti, richiede la collaborazione dell’Asl per le valutazioni di carattere sanitario relative all'impatto sul corpo idrico

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