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Meteo Inverno 2005/2006

Dicembre: l'inverno meteorologico si apre con una prima decade di Dicembre caratterizzata da una forte influenza di correnti umide e instabili di origine atlantica che determinano condizioni di spiccata variabilità con frequenti precipitazioni, a tratti nevose anche a quote relativamente basse. Tra i giorni 9 e 11 l'affermarsi di un campo di alta pressione a nord delle Alpi favorisce l'ingresso di correnti orientali fredde e asciutte (Bora) foriere di bel tempo e ottima visibilità su tutta la regione. Nei due giorni successivi una temporanea espansione verso Nord di un'ampia depressione presente sull'Italia centro-meridionale influenza anche il Veneto apportando nuvolosità, un aumento delle temperature e moderate precipitazioni, nevose oltre i 1000-1300 m. Dal giorno 14 il tempo è in prevalenza soleggiato con qualche nebbia in pianura tra il 16 e il 17. In seguito la discesa di aria fredda proveniente dalla Scandinavia fa scendere le temperature, ad iniziare dalla montagna, apportando temporanei annuvolamenti in transito da nord, ottima visibilità al suolo e gelate diffuse anche in pianura. L'inizio dell'ultima decade del mese risulta in prevalenza stabile e soleggiata per il rafforzarsi di un campo di alta pressione centrato sulla Francia che però, a causa dell'avvezione calda in quota, favorisce una crescente inversione termica e conseguenti foschie o nebbie in pianura specie tra il 22 e il 24. L'ultima settimana dell'anno risulta invece in prevalenza instabile per la formazione di un'area depressionaria tra la Francia e l'Italia centro-settentrionale che porta abbondanti nevicate, anche a quote collinari o localmente in pianura, tra il 27 e il 29 e dal pomeriggio del 31.

Gennaio: il primo giorno dell'anno è caratterizzato dal sistema perturbato associato all'ampia area ciclonica presente sull'Italia che porta diffuse precipitazioni nevose a quote molto basse inizialmente anche in pianura, in attenuazione dal pomeriggio-sera. Nei due giorni successivi si registrano ancora delle residue precipitazioni il 2 e della nuvolosità, per la marginale influenza esercitata dall'area depressionaria che nel frattempo si è spostata sull'Italia centro meridionale. In seguito, a parte dei temporanei e moderati peggioramenti il giorno 5 e tra il 7 e l'8, quando si registrano delle locali e deboli nevicate sulle zone montane, il tempo diviene più stabile a partire dal 9 quando si afferma sull'Europa centro-orientale un campo di alta pressione che favorisce giornate soleggiate, limpide e fredde con gelate diffuse e valori termici sotto la media. Tra il 15 e il 16, l'approssimarsi dapprima di un moderato nucleo depressionario proveniente dalla Turchia e successivamente di una perturbazione dal nord-atlantico, apportano un cambiamento della situazione meteo con nuvolosità in aumento e precipitazioni soprattutto tra il 17 e il 18 e in pianura dove assumuno carattere nevoso con accumuli al suolo soprattutto sulle zone meridionali (10 cm circa sul Rodigino). Dal 19 l'espansione verso nord-ovest dell'anticiclone delle Azzorre apporta condizioni di stabilità con tempo soleggiato e temperature in temporaneo aumento in quota mentre in pianura l'inversione termica favorisce la formazione di foschie e nebbie anche persistenti specie tra il 19 e il 21. Dal 22 l'ulteriore espansione verso l'Europa centro-orientale del campo di alta pressione determina la discesa di correnti fredde continentali, di origine artico-siberiana, che favoriscono giornate in prevalenza soleggiate ma rigide con temperature in ulteriore calo su valori molto al di sotto della media: il 25 si raggiungono punte minime comprese tra -6 e -11°C in pianura, -13/-16°C in alcuni fondovalle prealpini e fino a -25°C in montagna. Tra il 26 e il 28 la regione è interessata da un sistema perturbato associato ad un nucleo di aria fredda proveniente dalla Scandinavia che determina precipitazioni diffuse, inizialmente nevose anche in pianura e che risultano intense ed abbondanti specie su zone pedemontane e prealpine ove gli accumuli di neve registrano valori davvero ragguardevoli anche a quote molto basse (si veda commento relativo alla nevicata del 26-28 Gennaio 2006). Gli ultimi giorni del mese registrano condizioni di tempo in graduale miglioramento con temperature in ripresa anche sensibile.

Febbraio: i primi giorni del mese si caratterizzano per il forte aumento delle temperature, già iniziato a fine gennaio, a causa dell'estensione verso il Mediterraneo dell'area anticiclonica presente sull'Europa Occidentale che favorisce giornate stabili e soleggiate. Tra i giorni 1 e 2, in particolare, si registrano punte massime anche di 16/17°C in pianura e la quota dello zero termico si alza fino a superare i 2200 m circa. Dal 5 l'ingresso di correnti fredde nord-orientali provoca tempo in prevalenza stabile, a parte un temporaneo peggioramento tra il 7 e l'8, e una nuova diminuzione della temperatura che si riporta su valori mediamente inferiori alla media del periodo almeno fino a metà mese. Tra il 15 e il 16 una moderata perturbazione atlantica interessa anche il Veneto con nuvolosità diffusa e deboli precipitazioni, nevose fino a fondovalle in montagna e localmente di pioggia mista a neve sulla pedemontana. Nei giorni successivi le condizioni del tempo rimangono condizionate da un marcato flusso occidentale che apporta correnti umide e relativamente miti provenienti dall'Atlantico e che provocano giornate in prevalenza nuvolose con diversi impulsi più perturbati (il 18, il 20-21, il 22, il 24-25) che apportano delle precipitazioni più abbondanti sulle zone montane e pedemontane e nevose generalmente oltre i 1000 m localmente più in basso sulle Dolomiti. Dal 25 l'arrivo di una perturbazione associata a correnti più fredde provenienti dall'Europa nord-orientale provocano una nuova diminuzione delle temperature e delle precipitazioni diffuse, perlopiù deboli, tra il 25 e il 26 e con limite della neve in abbassamento fino a fondovalle sulle zone montane.

Ultimo aggiornamento

16-09-2022 08:56

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