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Sinossi primavera 2019

La primavera inizia con un marzo quasi più invernale del mese precedente. L’inverno era già risultato particolarmente avaro di precipitazioni, specie nei mesi di dicembre e di gennaio; lo stesso accade in marzo tanto che si ipotizza il rischio di una situazione di siccità per la regione. Con l’inizio d’aprile si assiste ad una svolta: scendono le temperature e i giorni piovosi e nevosi sono decisamente più frequenti assieme a quantitativi importanti, soprattutto in due singoli episodi a inizio e a fine mese, con apporti pluviometrici e nevosi particolarmente abbondanti. La situazione non cambia con maggio che risulta molto fresco, in alcuni giorni addirittura freddo, con numerose giornate perturbate e record di cumuli pluviometrici alle basse quote e nevosi in media e alta montagna. Oltre alla incredibile perturbabilità degli ultimi due mesi di primavera, occorre considerare il grande deficit di temperatura, soprattutto alla fine di aprile e per gran parte di maggio.

Il mese di marzo 2019, inizia con una giornata di tempo variabile per il veloce transito di una saccatura atlantica a ridosso delle Alpi con passaggio di un debole fronte da nord-ovest responsabile di qualche sporadico fenomeno sui monti (nevischio oltre i 1600/1800 m). I giorni 2 e 3 sono in prevalenza soleggiati con nubi alte di sottovento sui monti, venti da nord in quota e foehn nelle valli. Il sole splende in pianura con clima diurno relativamente mite. Il 4 marzo La presenza di aria fredda in quota determina un episodio d’instabilità tra il tardo pomeriggio e la sera con rovesci ovunque, eccetto estreme zone meridionali (sud veronese, padovano e rodigino). I giorni 5 e 6 sono piuttosto buoni e freschi con correnti settentrionali associate alla presenza di una dorsale. Il buon soleggiamento mitiga il clima diurno. Il giorno 7 una saccatura determina precipitazioni sui monti (da 10 a 20 mm, localmente fino a 30 con un massimo di 39 mm a Soffranco con rovescio temporalesco) e sulla pedemontana fino alle prime ore dell’8, altrove le precipitazioni sono assenti, la suddetta saccatura apporta neve fino sui 1000/1200 m. In seguito, un promontorio s’instaura con correnti settentrionali e il tempo diventa splendido e assai fresco per il periodo, specie nelle giornate tra il 12 e il 15, quando le gelate risultano intense in montagna ed assai diffuse in pianura (-1/-3 su molti settori pianeggianti e fino a -6/-9°C sui 1000/1200 m il giorno 14 come si può vedere sulla carta Fig. 1a). Dal 15 il clima si mitiga con l'arrivo di aria più mite e lo zero termico sale da 1700/1900 m a 3100/3200 m nelle giornate del 16 e 17 con punte massime di 20/21°C in pianura e di 15/17°c sui 1000/1200 m il giorno 16. Alla sera del 17 il tempo peggiora per il transito di una saccatura atlantica, che apporta piogge diffuse sulla regione a tratti anche di moderata intensità e a carattere di rovescio. La neve scende fino sui 600/800 m. Il giorno dopo il tempo migliora, anche se la presenza d’aria fredda in quota determina una lieve convezione diurna, specie tra pedemontana e Prealpi. Dal 20 fino al 24 il tempo diventa molto stabile e ben soleggiato con l'arrivo d’aria più mite di matrice oceanica, connessa all’alta pressione atlantica di matrice tropicale. I massimi superano i 24/25°C in pianura, raggiungono 22/23°C nelle conche prealpine (23.8°C a Feltre il 24) ed i 19/21°C a 1000/1200 m, addirittura temperature sopra lo zero sulla Marmolada con 1.9°C il giorno 23. Nella carta (Fig. 1b) delle temperature massime registrate il 24 marzo, spicca la vasta area sopra i 22/23°C in pianura. Il 25 marzo una saccatura in arrivo dal nord Europa interessa marginalmente il triveneto con pochi fenomeni sulla montagna e qualche rovescio, anche temporalesco sulla pianura. Il calo termico avviene già al pomeriggio in quota, mentre si verifica alla sera in pianura, localmente in maniera brusca sui settori orientali della regione per forti rovesci temporaleschi sul settore di Eraclea e Bibione. In 40 ore la temperatura scende da +0.2°C a -18°C sulla Marmolada ed in pianura da 24°C a 6°C. Nei giorni successivi l’aria fredda fa dimenticare la primavera anticipata con ritorno delle gelate notturne fino nei fondovalle prealpini e massimi che non superano i 15/16°C in pianura (mediamente 7/8°C in meno rispetto ai giorni precedenti). Tale situazione perdura fino al 28, in seguito l’arrivo di aria più mite, in un contesto sempre anticiclonico, consente alle temperature di risalire per gli ultimi due giorni del mese, con punte oltre i 22/23°C in pianura e fino a 20°C nei fondovalle prealpini. Il sole continua a splendere e la situazione siccitosa diventa preoccupante.

Fig. 1a e 1b

Fig. 1A

Fig. 1B

Temperature minime del 14 marzo 2019 - Fig. 1a

Il caldo del 24 marzo 2019 - Fig. 1b

Il mese di aprile 2019 inizia con il sole e il livello termico leggermente sopra la media ma già il 2 il tempo inizia a cambiare con molte nubi e qualche pioggia. Il giorno 3 una saccatura si approfondisce sulla Francia, richiamando aria umida con pochi fenomeni sul Veneto. Il 4 la suddetta saccatura s’isola in depressione chiusa e determina uno spiccato episodio di maltempo con piogge abbondanti, specie sui rilievi, assieme ad abbondanti nevicate oltre i 1200/1500, localmente fino a 100/120 cm di neve sui passi dolomitici. Le zone più colpite sono le Prealpi e le Dolomiti meridionali, come si può vedere sulla carta Fig. 2a. (massimi di 336 mm sul Cansiglio, 300 mm sull’Alpago e 250/280 mm sulle Prealpi vicentine). Il tempo si ristabilisce il giorno 5, ma rimane variabile e fresco con clima molto uggioso. Tale situazione perdura anche nei giorni successivi con deboli piogge sui monti. Il graduale rialzo termico confina la neve temporaneamente sopra i 1800 m. La variabilità persiste fino al 9 Aprile, poi il tempo diventa instabile e perturbato con fenomeni un po’ più consistenti per la presenza di un minimo depressionario sul nord Italia. Le temperature tornano a calare e la neve cade di nuovo fino sui 1200/1400 m. Tale situazione perdura fino al 14, poi il tempo diventa anticiclonico con giornate più soleggiato e gradualmente più miti, specie nel week-end di Pasqua, quando i massimi raggiungono i 24/26°C in pianura e i 21/22°C fino sui 600 m di quota tra la vigilia e Pasqua (Fig. 2b). Il giorno 23 una depressione mediterranea influenza direttamente il tempo della nostra regione con piogge diffuse, anche temporalesche. I totali pluviometrici sono abbondanti sui settori centrali della regione (Prealpi e pianura centro-settentrionale spesso superiori a 50/60 mm, localmente fino a 100/150 mm sulle Prealpi), mentre sulle Dolomiti e il Rodigino piove assai meno. Nei giorni seguenti la suddetta depressione imperversa, anche se l’instabilità tende a diminuire, eccetto sulla montagna, dove la presenza d’aria un po’ più fresca in quota favorisce rovesci sparsi tra il 25 e 26, mentre la pianura viene interessata in maniera più marginale. Il giorno 27, una saccatura atlantica, associata a una discesa d’aria fredda, interessa direttamente tutta la nostra regione con fenomeni abbondanti sui settori montuosi e la pianura centro-orientale, mentre piove pochissimo sulle province di Verona, Vicenza e Rovigo. Il freddo riporta la neve fino sui 600/800 m, addirittura con qualche fiocco a Feltre e dintorni (imbianca sul settore di Arsiè e Fonzaso). Gli apporti nevosi sono copiosi e su alcuni settori si toccano i 40/50 cm a 1100/1200 m. Il giorno 28 residuo maltempo notturno, poi tendenza alla variabilità, in un ambiente termico non in linea con il periodo, anche in pianura. Nei due giorni conclusivi del mese il tempo migliora con abbondanza di sole, le temperature risalgono sensibilmente specie il giorno 30, grazie alla presenza di una piccola dorsale e all'arrivo d’aria meno fresca.

Fig. 2a e 2b

Fig. 2A

Fig. 2B

Precipitazioni del 3 -6 aprile 2019 -  Fig. 2a

Temperature massime del 20 aprile 2019 -  Fig. 2b

Il mese di maggio 2019 inizia con condizioni di tempo molto buono, con rialzo termico. Il cielo è terso al mattino, poi qualche modesto annuvolamento, in diradamento alla sera. Il giorno 2 la mattina si rivela stupenda, poi il cielo si copre con qualche rovescio alla sera. Il giorno 3 diventa leggermente instabile sui monti, assai di più sulla pianura con molti addensamenti e temporali, anche forti (grandine a Mestre e sul litorale della provincia di Venezia). Il giorno 4 il tempo è instabile già al mattino, con temporali sulla fascia centrale della regione. Alla sera il tempo diventa perturbato per l’avvicinarsi di una saccatura proveniente dal nord Europa che interesserà la nostra regione il 5 con precipitazioni diffuse, nevose oltre i 600/800 m, localmente fino sui 300/400 m sulle Prealpi Bellunesi (secondo episodio nevoso a bassa quota in una settimana) (Fig. 3a). Netto il calo termico e forti i venti da nord nord-est con una incredibile mareggiata sulle sponde meridionali del lago di Garda. Il giorno 6 il tempo migliora ma è freddo ovunque con qualche rovescio sul trevigiano tra la notte ed il primo mattino del giorno 7. L’8 maggio il tempo peggiora di nuovo per l'arrivo di aria umida associata al transito di un minimo depressionario a nord delle Alpi. Le precipitazioni interessano tutta la regione tra il pomeriggio/sera dell’8 e la notte del 9. In seguito correnti occidentali d’aria più mite ma ancora umida determinano tempo variabile. Nella serata del 10 ennesimo fronte freddo dalle Alpi provoca un breve episodio d’instabilità con rovesci e temporali in rapido transito da nord verso sud. A seguito del fronte, a cavallo fra il 12 e il 13, il tempo migliora con un marcato episodio di foehn sui monti e la pedemontana. Nei giorni successivi il tempo migliora con giornate più soleggiate e rialzo termico. Il giorno 15 un minimo depressionario determina qualche pioggia sulla parte meridionale della regione, assieme a aria fredda in quota, e torna a nevicare debolmente fino sui 1200 m. Nei due giorni successivi la presenza di aria fredda in quota determina qualche isolato rovescio sulle Dolomiti con neve fino sui 1100/1200 m (convezione d’aria fredda in quota). Sui rilievi gli annuvolamenti sono ben presenti, mentre il sole tende a predominare in pianura. Tra il 18 e il 20 maggio una saccatura scesa dal nord Europa giunge sull’Italia con tempo perturbato, le precipitazioni sono diffuse ed abbondanti (fino a 40/60 mm sulla pianura centrale e fino a 100/120 mm sulla pedemontana e alcuni settori prealpini, localmente fino a140 mm a ridosso del Monte Grappa). L’arrivo di  aria più mite confina la neve oltre i 2000/2100 m. Nei giorni seguenti la circolazione rimane depressionaria e la presenza di aria fredda determina instabilità con focolai temporaleschi sulla pianura, specie nelle giornate del 23, 25 e 26; in alcuni casi i rovesci temporaleschi sono forti (fino a 30/50 mm tra il Veronese, il Feltrino e il Comelico). Tra il 26 e il 29 una depressione, formatasi tra Marocco e Algeria, risale verso il nord Italia, provocando quattro giorni di maltempo con altre piogge copiose, le quali si sommano alle già abbondanti piogge del mese, assieme a quelle del mese precedente. Il totale pluviometrico mensile è eccezionale. Dopo un mese di marzo piuttosto asciutto (si parlava di siccità imminente), il totale pluviometrico del bimestre aprile-maggio risulta essere il più abbondante degli ultimi 30 anni (Fig. 3b). Dal 30 maggio il tempo inizia a migliorare, ma le correnti nord-orientali con flusso da nord-est e la curvatura leggermente ciclonica determinano una certa residua variabilità con qualche goccia tra Prealpi e pedemontana. Con l’ultimo giorno del mese torna a splendere il sole: netto rialzo termico, massimi di 23/25°C in pianura e sulle Alpi si sfiorano i 18/20°C a 1000 m.

Fig. 3a e 3b

Fig. 3A

Fig. 3B

Neve abbondante sulle Dolomiti il 5 maggio 2019
Fig. 3a

Precipitazioni sul Veneto nei mesi di aprile e maggio 2019 –
Massimo di 1203 mm a Valpore - Fig. 3b

In sintesi la primavera 2019 inizia con un mese di Marzo piuttosto mite e secco generando qualche preoccupazione per lo spettro della siccità su gran parte della regione. Con Aprile la situazione subisce una repentina svolta e il tempo comincia a essere fresco, piovoso ed anche nevoso in montagna oltre gli 800/1200 m. Dai primi di Aprile fino alla fine di maggio, il tempo risulterà spesso instabile o perturbato e anormalmente freddo per il periodo, specie tra il 28 Aprile e il 6 Maggio, con il ritorno dell’inverno. Appare chiaro che il bimestre Aprile-Maggio sia il più freddo e il più piovoso ed anche nevoso in alta quota da quando i vari servizi competenti fanno le misure della pluviometria e delle temperature in regione. Come visto sulla carta (Fig. 3b), i cumuli di pioggia del solo bimestre Aprile-Maggio sono fino a 2 o 3 volte superiori alle medie, anche se localmente lo scostamento positivo non sia così importante. Senza entrare nei dettagli, Il mese di Marzo concentra più di due terzi delle giornate stabile e soleggiate, Aprile il 25% e Maggio l’5%. Su alcuni settori del Veneto, piove per ben 27/29 giorni nel mese di Maggio, dando l’impressione di vivere un mese autunnale. Complessivamente la primavera 2019 rimarrà come la più fresca e la più umida degli ultimi 30 anni.

Ultimo aggiornamento

16-09-2022 08:56

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