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Sinossi inverno 2015/16

Il trimestre invernale 2015-2016 è caratterizzato da una eccezionale siccità iniziale nonché da grande mitezza, almeno in quota, mentre l’inversione termica tipica di questo periodo dell’anno mantiene le temperature su valori notturni piuttosto bassi per la stagione nelle valli, ad eccezione dei periodi in cui imperversano le nubi basse. Tale situazione perdura fino al 17 Gennaio, poi improvvisamente e per una settimana il freddo prende piede e le temperature scendono decisamente sotto le medie, ma l’ultima settimana di Gennaio torna ad essere relativamente mite. Con il mese di febbraio la situazione cambia per le temperature, che sono decisamente più consone alla stagione sia in pianura che in montagna, e soprattutto dopo due mesi assai siccitosi, le precipitazioni fanno ritorno e sono anche abbondanti sia a metà mese sulle pianure e le Prealpi che a fine mese su gran parte della regione.

Il mese di Dicembre inizia sotto l’influenza di una forte circolazione anticiclonica di matrice atlantica con tempo stabile ed eccezionalmente mite in quota (zero termico a 3190 m – radiosondaggio di Milano alle ore 12 UTC del 4 Dicembre), ma nello stesso tempo vi è una sensibile inversione termiche con gelate assai diffuse nei fondovalle ed in pianura con forti brinate. Il giorno 5 una piccola saccatura in quota porta qualche annuvolamento, ma senza o pochi fenomeni, solo un po’ di neve burrascosa in quota. Poi l’alta pressione riprende con freddo per alcuni giorni; la conca di aria fredda in quota raggiunge il suo culmine il giorno 9 con -13°C in Marmolada, quando una nuova piccola saccatura transita in quota, apportando qualche fiocco sulle Dolomiti settentrionali (tracce di neve). Dal 10 Dicembre la situazione torna ad essere stabile con un promontorio di matrice mediterranea con inversione termica nelle valli e mitezza climatica in quota. I profili termici tra Feltre e Monte Cesen mostrano che il giorno 12 la minima è di 3,7°C sul Cesen a 1552 m e di -6,7°C a Feltre a 267 m con 10,6°C di differenza. Poi l’inversione notturna si riduce sensibilmente nei giorni successivi per lieve calo termico in quota, ma tale situazione non perdura, in quanto dal 14 di dicembre l’alta pressione subtropicale di matrice atlantica si estende verso Est fino ad influenzare durevolmente l’Europa centro-meridionale con una situazione di grande stabilità. Il clima risulta molto mite in montagna (zero termico a 3836 m il giorno 23: si tratta del terzo valore più alto dal 1974, in precedenza tale quota era stata superata 2 volte, il 25 dicembre 1983 con 3865 m e il 28 Dicembre dello stesso anno con 3965 m). In ogni caso il grafico sottostante della quota dello zero termico mostra quanto lo scarto è stato sempre sopra la media per tutto il mese (Fig. 1b), mentre la pianura rimane spesso sotto una coltre di nebbia o di nubi basse con clima fresco ed umioi, debole escursione termica giornaliera e grande deficit di sole. Addirittura negli ultimi giorni il gelo persiste su alcuni settori pianeggianti. Il giorno 27 la minima è di 7,6°C sul Monte Cesen a 1552 m e di -6,3°C a Feltre a 267 m con 14°C di differenza. Poi l’inversione notturna si riduce sensibilmente di giorno grazie all’assenza di nebbia che favorisce una grande escursione termica diurna nelle valli. La situazione non cambia fino alla fine del mese con inversione termica nelle valli, che si attenua alla fine del mese per ingresso di aria più fredda in quota.

Fig. 1

feltre_inverno_2015_2016.jpg

Fig. 1c

monte_cesen_2015_2016.jpg

Temperature Sul Cesen e a Feltre tra il 4 - 5 Dicembre.

2015. Dai 12 ai 13°C in meno nel fondovalle – (Fig. 1a e 1b)

In arancione lo scarto positivo della quota dello zero termico rispetto alla linea blu che è la media 1974/2014 Dicembre 1015 Fig. 1c

Il mese di Gennaio inizia con bel tempo freddo il primo, seguito dalla prima saccatura per le Dolomiti dall’inizio della stagione, mentre si tratta della terza per la pianura e le Prealpi. Inizia a nevicare a bassa quota, localmente anche in pianura il 2, mentre il 3 la neve si limita alla montagna e piove in pianura. Il 4 Gennaio il tempo rimane variabile con un po’ di neve in pianura, mentre migliora sulla montagna veneta. Dal 5 fino all’8 un promontorio garantisce tempo buono e rialzo termico. Il 9 una nuova saccatura interessa tutto il Veneto, ma l’avvezione di aria assai mite (Zero termico attorno ai 2000 m) determina precipitazioni nevose solo oltre i 1600/2000 m. Il 10 giornata interlocutoria prima dell’unica vera giornata perturbata del mese con pioggia su gran parte della regione, eccetto la pianura meridionale (Fig. 2a). Cadono da 10 a 30 mm, localmente fino a 50 con un picco di 71 mm a Longarone. Una saccatura d’aria fredda in quota si approfondisce sui Balcani, mentre un’alta pressione di matrice continentale interessa gran parte dell’Europa occidentale. Pertanto il tempo tende a diventare bello ed inizialmente mite, ma dopo il transito di una debolissima depressione a Sud delle Alpi nella giornata del 14, responsabile di deboli piogge in pianura e di tracce di neve sulle Prealpi centro-occidentali (1-3 cm, localmente 5/6 cm sui Lessini), dal 15 gennaio il freddo tende ad intensificarsi un po’ e decisamente dal 17 gennaio, specie in montagna, assieme all’instaurarsi di una fase di tempo stabile che perdura fino al 21/22. Le temperature scendono fino a -25°C in Marmolada e spesso fra i -10°C e -15°C in montagna, anche fino a -12°C nel catino bellunese. In pianura il freddo è assai meno pungente, anche se le gelate toccano i -6/-7°C in alcuni settori fino a 0/-2°C sulla costa meridionale (Fig. 2b). Dal 23 in poi il sole e la stabilità permangono, ma il freddo tende ad attenuarsi per l’espansione dell’alta pressione delle Azzorre. Dal 25 Gennaio un promontorio di matrice mediterranea associato all’alta pressione delle Azzorre apporta tempo ben soleggiato con qualche velatura e soprattutto determina un netto rialzo termico. Il giorno 26 le minime sono di circa 0/2°C a 1000 m e di 5/6°C a 2000 m, mentre l’inversione termica imperversa in pianura e nel catino bellunese con valori sotto zero. Tale situazione si mantiene fino al 29 Gennaio, poi il tempo rimane anticiclonico, ma il transito di un piccolo asse di saccatura in quota favorisce l’ingresso di aria più fresca per gli ultimi due giorni del mese, ma la situazione rimane dinamicamente anticiclonica.

Fig. 2a e 2b

Fig. 2a

Fig. 2b

Carta delle precipitazioni osservate sul Veneto  - 11 Gennaio 2016 - Fig. 2a

Carta delle temperature il 18 Gennaio 2016  - Fig. 2b

Il mese di Febbraio, inizia come è finito il mese di gennaio con il perdurare di una situazione anticiclonica con sole e velature in quota e molte nebbie o nubi basse in pianura; la carta sinottica mostra una configurazione che si è verificata in modo quasi permanente fra Dicembre e Gennaio, eccetto pochi giorni (Fig. 3a). Tra il 3 ed il 4 Febbraio una prima saccatura interessa la nostra regione determinando tempo debolmente perturbato con piogge diffuse comprese fra 2 e 15 mm, localmente fino a 15/25 mm sulla pianura orientale. Tra il 5 e il 6 Febbraio una dorsale riporta il sole con temporaneo rialzo termico. Dalla sera il tempo torna a peggiorare per la presenza di una vasta saccatura atlantica che determina il susseguirsi di fronti freddi, responsabili di ben 4 episodi perturbati tra l’8 ed il 17 Febbraio, con brevi intervalli di tempo buono o discreto. Il tutto in un regime termico non particolarmente invernale. Infatti la neve cade oltre i 900/1200 m e scende solo episodicamente fino sui 600 m in alcune valli dolomitiche. Solo il 17 di febbraio la fase perturbata si chiudo con un importante episodio nevoso in montagna e abbondanti piogge sulla pianura per il passaggio di un minimo depressionario sul Nord Italia. Poi dal 18 al 26 il tempo si ristabilisce con belle giornate, salvo un giorno con nubi basse tra Prealpi e pedemontana. Il 27 il tempo torna a peggiorare per la presenza di una vasta area di bassa pressione che imperversa su tutto il Nord Italia fino alla fine del mese, dando luogo ad un episodio di forte instabilità con piogge molto abbondanti. (Fig. 3a).

Fig. 3a e 3b

Fig. 3a

Fig. 3b

Carta della pressione al suolo, del Geopotenziale a 500 hPa

e del Thickness del 2 Febbraio 2016 ore 00 UTC -  Fig. 3a

Carta delle precipitazioni osservate sul Veneto  - 27-29 Febbraio 2016  - Fig. 3b

In sintesi il trimestre Dicembre-Febbraio 2015-2016 rimarrà caratterizzato dalla sua eccezionale mitezza e siccità iniziale. L’inverno termico, infatti, inizia con circa due mesi di ritardo, ad eccezione di qualche episodio freddo per inversione termica. La siccità è decisamente preoccupante e l’acqua scarseggia ovunque ed in modo particolare in montagna, dove in certe valli, occorre rifornire i comuni con le auto-botti. Il freddo si fa notare qualche giorno a gennaio (dal 17 al 25), sarà l’unica vera ondata di freddo in pianura e di freddo realmente consone alla stagione in montagna. Il mese di febbraio si rivela essere decisamente il più invernale di tutto con ben 16/17 giorni con precipitazioni e su gran parte della regione i cumuli sono due volte ed in certi casi anche tre volte superiori alla media mensile, il ché provoca la fine della siccità invernale. Complessivamente si sono verificate 24 giornate con configurazioni cicloniche, con tre quarti di esse raggruppate in febbraio (solo 7 giorni di basse pressioni dinamiche fra Dicembre e Gennaio). Si sono registrate 43 giornate di alta pressione dinamica (presente sia al suolo che in quota) responsabili di giorni generalmente belli con sole, salvo nebbie o nubi basse, quasi tutte concentrate a Dicembre e Gennaio, spesso anche meno fredde del solito. Infine 24 giornate miste con anticiclone al suolo e depressioni in quota o viceversa, quest’ultime associate a tempo variabile o buono.

Ultimo aggiornamento

16-09-2022 08:56

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