Ultimo aggiornamento
29-12-2023 09:10È l’insieme delle misure adottate prima che una sostanza, un materiale o un prodotto sia diventato un rifiuto, e che riducono:
- la quantità dei rifiuti, anche attraverso il riutilizzo dei prodotti o l’estensione del loro ciclo di vita
- gli impatti negativi dei rifiuti sull’ambiente e la salute umana
- il contenuto di sostanze pericolose in materiali e prodotti.
Per giungere a questo obiettivo è necessario cambiare i comportamenti di famiglie, produttori, grande distribuzione e altri attori coinvolti sulla base di un approccio che parta dalla realizzazione di beni di consumo concepiti considerando l'intero ciclo di vita: dall'estrazione della materia prima alla loro fabbricazione, dal trasporto all'utilizzo, dalla trasformazione in rifiuti alla gestione degli stessi, e valutando l’impatto ambientale delle diverse possibili opzioni.
Complementari alla prevenzione sono il riutilizzo e il riuso, grazie ai quali un oggetto giunto al termine del suo utilizzo principale può essere nuovamente utilizzato senza che i materiali di cui è composto subiscano trasformazioni.
Le azioni concrete già attivate per la riduzione della produzione di rifiuti mirano a comportamenti che privilegino:
- la diffusione e l'utilizzo di distributori per liquidi (detersivi e bevande) che agevolano il riutilizzo e limitano la produzione di imballaggi
- la promozione del vuoto a rendere presso gli esercizi commerciali
- la pratica del compostaggio domestico
- l’introduzione della Tariffa Puntuale, che consente di introdurre un tributo calcolato in parte in base alla reale produzione di rifiuto conferito dall’utente. È una misura, quindi, orientata a una maggiore equità, che responsabilizza i cittadini e permette di raggiungere risultati ambientali importanti in termini di raccolta differenziata e di riduzione dei rifiuti
- i circuiti di raccolta alimenti non più commerciabili, ma perfettamente edibili, sottratti così al destino di rifiuti e destinati, a cura di Onlus, a soggetti in stato di disagio
- le ECOSAGRE, con una gestione ecocompatibile e l’adozione di strategie di green-marketing, quali ad esempio la riduzione dell’uso di prodotti monouso
- “Appalti Verdi” o “Acquisti Verdi” (Green Public Procurement - GPP), che prevedono un ruolo fondamentale delle Pubbliche Amministrazioni nella promozione di prodotti e servizi a basso impatto ambientale e nel riutilizzo dei materiali, in un'ottica di economia circolare
- la riduzione del volume e dello spessore degli imballaggi
- la riduzione dei rifiuti aziendali, attraverso il riutilizzo nel processo di residui e scarti plastici di lavorazione, e il ri-utilizzo degli imballaggi propri (e di altre aziende).
Azioni Concrete in Veneto: I Centri del Riuso e Riutilizzo
In materia di prevenzione riveste un ruolo fondamentale l’obiettivo I del Piano Regionale Rifiuti della Regione del Veneto “Ridurre la produzione di rifiuti urbani”. Tra gli strumenti e le iniziative da attuare per conseguire tale traguardo rientra l’azione di piano 1.2 “Implementazione dell’allungamento di vita dei beni”, che è caratterizzata dall’incentivazione alla creazione di centri di riuso/riutilizzo dei beni e dalla definizione di modalità di gestione tramite linee guida ed eventuale sostegno economico tramite linea di finanziamento dedicata alla prevenzione della produzione dei rifiuti.
Tale azione pertanto ha lo scopo di escludere dalla gestione dei rifiuti i beni, ancora integri e funzionanti, che possono essere riutilizzati da altri cittadini per le medesime finalità, prolungandone, così, il ciclo di vita.
Questo comportamento virtuoso può incentivare un cambio di mentalità su riuso e riutilizzo, identificandoli come valori ambientali e civili. Il contrasto allo spreco di beni può rappresentare la principale alternativa alla società consumistica dell’usa e getta e garantire inoltre un concreto sostegno a famiglie bisognose.
In tal senso si sottolinea che sono già presenti nel territorio regionale valide iniziative di riuso/riutilizzo di beni generalmente ricevuti tramite specifiche donazioni dai singoli privati ed indipendenti dai flussi di gestione dei rifiuti urbani. Studi di settore hanno però evidenziato che quotidianamente vengono conferiti nei cassoni dei Centri di Raccolta, e diventano quindi rifiuti, rilevanti quantità di beni che potrebbero essere destinati al riuso e che tale quota potrebbe ridursi drasticamente se il flusso di approvvigionamento di un centro del riuso potesse interagire con il flusso di oggetti e materiali che i cittadini conferiscono ai Centri di Raccolta dei rifiuti urbani.
Una rete capillare di Centri di riuso, pertanto, potrebbe intercettare una maggiore quantità di tali beni prima che diventino rifiuti; per promuoverne la diffusione sul territorio regionale, sono state redatte le linee guida per i Centri del Riuso, anche in sinergia con i Centri di Raccolta dei rifiuti urbani.