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La produzione e la raccolta differenziata

La produzione totale

Tra gli obiettivi prioritari individuati dalle direttive comunitarie in materia di rifiuti, il principale è quello di ridurre la quantità dei rifiuti prodotti, che risulta in progressivo aumento.

I fattori che influenzano maggiormente la produzione di rifiuti urbani possono essere suddivisi in:

  1. fattori socio-economici legati a:
    • consumi delle famiglie;
    • andamento del PIL e delle attività produttive;
    • congiunture internazionali macroeconomiche;
  2. fattori territoriali legati a:
    • caratteristiche morfologiche (pianura, collina, montagna);
    • caratteristiche urbanistiche (popolazione, densità abitativa, numero e tipologia di utenze non domestiche);
    • entità flussi turistici;
  3. fattori gestionali legati alle scelte operate dall’amministrazione nell’organizzazione del servizio, che comprendono:
    • la tipologia di raccolta adottata;
    • l’attivazione di raccolte accessorie al servizio, quali il servizio di spazzamento strade e la raccolta del rifiuto verde;
    • l’adozione di sistemi di tariffazione puntuale;
    • l’adozione di criteri di assimilazione dei rifiuti prodotti da utenze non domestiche;
    • le forme e gli investimenti in materia di comunicazione agli utenti.

Nel Veneto, la produzione totale di rifiuti urbani è aumentata negli ultimi 11 anni del 24%, passando da 1.947.180 t nel 1997, a 2.415.747 t nel 2008.

La produzione pro capite

L’indicatore che consente di confrontare le diverse realtà territoriali e di fornire un quadro sull’evoluzione del servizio di raccolta e sull’efficienza del sistema di gestione dei rifiuti urbani, è la produzione pro capite di rifiuto urbano, in cui la produzione totale di rifiuti viene divisa per la popolazione di riferimento. Si specifica che la produzione totale di rifiuti comprende non solo i rifiuti di origine domestica ma anche i rifiuti assimilati, ovvero provenienti da utenze diverse (es. commerciali, di servizi, artigianali etc.).

Per questo in generale la produzione pro capite aumenta con il numero di abitanti, in particolare nei comuni capoluogo, non solo per un aumento del rifiuto prodotto dalle famiglie, ma soprattutto per la presenza di attività di servizio, uffici e attività commerciali e artigianali presenti nel tessuto urbano.

Indagini condotte dall’Osservatorio Regionale Rifiuti hanno indicato valori di produzione di rifiuti pro capite leggermente superiori per i nuclei familiari residenti in aree metropolitane rispetto a Comuni più piccoli. Sostanzialmente, però, la produzione media nel Veneto per una famiglia di 3 componenti non è mai superiore a 1,5 kg/giorno.

Anche le presenze turistiche, e l’indotto che ne consegue, contribuiscono ad aumentare notevolmente la quantità di rifiuto urbano prodotto soprattutto in certi periodi dell’anno. In questo caso può risultare più rappresentativo utilizzare come indicatore la produzione pro capite equivalente, che considera anche l’incidenza delle presenze turistiche.

Nel Veneto la produzione pro capite è comunque relativamente bassa rispetto alla media nazionale sebbene il PIL, i consumi delle famiglie e le presenze turistiche siano invece notevoli.

Il valore più elevato si riscontra nella Provincia di Venezia (652.81 kg/ab anno nel 2008), a causa delle elevate presenze turistiche, mentre il valore più basso si raggiunge nella provincia di Treviso con una media di 390.56 kg/ab anno nel 2008 per la diffusione consolidata delle raccolte domiciliari (ad eccezione del comune capoluogo).

La raccolta differenziata

Per raccolta differenziata (RD) si intende “la raccolta idonea a raggruppare i rifiuti urbani in frazioni merceologiche omogenee, compresa la frazione organica umida, destinate al riutilizzo, al riciclo ed al recupero di materia. La frazione organica umida deve essere raccolta separatamente o con contenitori a svuotamento riutilizzabili o con sacchetti biodegradabili certificati” (art. 183 D.Lgs. 152/2006).

Oltre ai materiali recuperabili, determinante per la salvaguardia dell’ambiente è altresì la separazione e la corretta gestione dei rifiuti urbani pericolosi. Per questo farmaci, pile, ed altre sostanze pericolose devono trovare la giusta collocazione negli appositi contenitori distribuiti nel territorio o nei centri di raccolta.

Per garantire il recupero dei materiali è fondamentale a livello domestico, cioè al momento della produzione, la separazione dei rifiuti per flussi omogenei evitando la presenza di frazioni estranee. L’efficienza del recupero dipende in primis dai cittadini e da come vengono separati e puliti i materiali avviati a raccolta e recupero.

Il sistema di raccolta costituisce un aspetto determinante e strettamente correlato con il recupero dei materiali e lo smaltimento delle frazioni non recuperabili.

Nel Veneto oltre un milione di tonnellate di rifiuti urbani sono raccolte in modo differenziato e destinate al recupero, sostituendo così parte delle materie prime nella produzione di nuovi beni di consumo.

Gli obiettivi di raccolta differenziata secondo la normativa

La normativa nazionale pone precisi obiettivi di raccolta differenziata (art. 205 del D.Lvo 152/06 e articolo 1, comma 1108, della Legge 296/2006 - Finanziaria 2007) da conseguire in ciascun Ambito Territoriale Ottimale:

  • almeno il 35% entro il 31 dicembre 2006 (art. 205 D.Lvo 152/06);
  • almeno il 40% entro il 31 dicembre 2007 (Legge 296/06 - Finanziaria 2007);
  • almeno il 45% entro il 31 dicembre 2008 (art. 205 D.Lvo 152/06);
  • almeno il 50% entro il 31 dicembre 2009 (Legge 296/06 - Finanziaria 2007);
  • almeno il 60% entro il 31 dicembre 2011 (Legge 296/06 - Finanziaria 2007);
  • almeno il 65% entro il 31 dicembre 2012 (art. 205 D.Lvo 152/06).

Il Veneto, al 31 dicembre 2008, ha raggiunto il 54% di raccolta differenziata.

In assenza di indicazioni a livello nazionale, l’Osservatorio Regionale Rifiuti ha elaborato un proprio metodo di calcolo della % RD.

I Comuni che raggiungono gli obiettivi di raccolta differenziata beneficiano di una riduzione del tributo speciale per il deposito in discarica dei rifiuti (metodo di calcolo ai fini della riduzione dell’ecotassa).

Indice di recupero di materia

L’osservatorio Regionale Rifiuti ha elaborato un “Indice di recupero di materia” che rappresenta una stima delle quantità di materia, provenienti da trattamenti meccanici, chimici, biologici, di selezione o cernita del rifiuto urbano, reimmesse in un ciclo produttivo industriale, rispetto al totale dei rifiuti prodotti.

La necessità di proporre questo indice è dettata dall’importanza di migliorare la qualità delle raccolte differenziate. In Veneto ormai sono stati raggiunti valori elevati di percentuale di raccolta differenziata  che non sempre sono garanzia di un elevato recupero. La quantità di materia effettivamente recuperata dipende infatti più che dalla quantità dalla qualità della raccolta e quindi dalla percentuale di frazioni estranee presenti nel rifiuto differenziato.

 

L’indice di recupero viene calcolato associando, ad ogni singola frazione di rifiuto, le percentuali di recupero ricavate dalle analisi merceologiche eseguite nel corso degli anni dall’Osservatorio Regionale Rifiuti, dall’Università di Padova – Dipartimento IMAGE, dai Consorzi di filiera del sistema CONAI, dagli impianti stessi, da studi specifici svolti da enti e istituzioni come la Regione Piemonte e Lombardia, oltre che da informazioni bibliografiche.

Come si calcola l'indice di recupero:

IR.jpg

dove:

RDi= quantità della frazione oggetto di Raccolta Differenziata;

RURi= quantità di Rifiuto Urbano Residuo avviata a un impianto di recupero di materia;

Ri = Percentuale di Recupero associata alla singola frazione;

RD + RUR = Totale Rifiuti Urbani prodotti ovvero somma di tutte le frazioni di RD e Rifiuto Urbano Residuo.

Nel calcolo dell’indice per la frazione organica e per il multimateriale si è inoltre tenuto conto delle diverse modalità di raccolta in quanto, per queste frazioni, è stato possibile valutare l’influenza di questo fattore sulla quantità totale di rifiuto recuperato. Con questo metodo si ottiene un indice di recupero maggiore per quei comuni che adottano modalità di raccolta domiciliare della frazione umida e di raccolta monomateriale dalle frazioni secche riciclabili.

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