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Smaltimento in discarica

La discarica rappresenta il sistema di smaltimento “residuale”, poiché deve essere inviato in discarica solo il rifiuto dal quale non è più possibile recuperare né materia né energia.

La maggior parte delle discariche è sottoposta ormai da tempo a prescrizioni autorizzative che impongono, come previsto dalla normativa di settore e dalla pianificazione regionale, lo smaltimento di rifiuti urbani secchi. In questo senso, gli ambiti territoriali che non raggiungono gli obiettivi di riduzione dello smaltimento in discarica dei rifiuti urbani biodegradabili (Piano RUB D.G.R. 2539/06) sono tenuti al trattamento in situ, ad esempio con vagli mobili, del rifiuto residuo.

La discarica, è un vero e proprio impianto, costituito da strutture e componenti specifiche, secondo lo schema di seguito riportato:

discarica_rifiuti.png

La normativa di riferimento, sia per la costruzione che per la gestione dell’impianto di discarica, è il D.lgs. 36/2003 che ha recepito la Direttiva Europea relativa alle discariche, mentre per i criteri di ammissibilità in discarica è necessario fare riferimento al DM 3/8/2005.

La necessità di un’alternativa alla discarica si fonda, oltre che sui principi gestionali concordati a livello europeo e sulla opposizione dell’opinione pubblica verso la costruzione di nuove discariche, anche sul fatto che, conseguentemente, i volumi disponibili per gli smaltimenti sono destinati a ridursi rapidamente e a concludersi nel giro di qualche anno.

In Veneto sono attualmente attive 14 discariche per rifiuti non pericolosi che ricevono rifiuti urbani, destinate ad esaurirsi nei prossimi dieci anni. Il rifiuto avviato direttamente in discarica costituisce attualmente il 13% del rifiuto urbano totale diminuito del 37% in cinque anni.

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