Ultimo aggiornamento
13-02-2025 12:23
(AAV) 11 febbraio -
Regione del Veneto, Arpav, Veneto Agricoltura, Università di Padova e Università di Venezia insieme per far fronte all’emergenza granchio blu. Il progetto “Blue crab action plan”, iniziato a dicembre, è finalizzato alla mappatura ambientale del granchio blu mirata alla gestione della specie invasiva e alla sostenibilità socio-economica della pesca e dell’acquacoltura venete.
Sono quattro gli ambiti di indagine.
Il primo riguarda la mappatura della distribuzione del granchio nelle lagune e nelle acque marine: saranno identificate dimensioni, prede e predatori del granchio.
Il secondo comprende il monitoraggio di lagune, coste e zone del delta per indagare gli impatti che ha avuto la diffusione della specie sui diversi habitat e verrà realizzato grazie all’aiuto dei pescatori.
Il terzo ambito riguarda lo sviluppo di modelli di previsione della distribuzione della popolazione e della distribuzione spaziale del granchio in funzione dei cambiamenti ambientali e delle strategie di contenimento: saranno raccolti i dati ambientali anche alla luce dei cambiamenti climatici e delle misure di contenimento messe in atto.
L’ultimo ambito comprende lo sviluppo di linee guida per le imprese di acquacoltura e di pesca: saranno coinvolti i principali portatori di interesse analizzando l’aspetto socio-economico e identificando efficaci e condivise azioni di mitigazione e di buone pratiche.
Le informazioni confluiranno in un’unica banca dati gestita e coordinata da Arpav. Il progetto è pensato per fornire dati e informazioni in modo univoco capaci di garantire una base solida di conoscenze e il supporto al lavoro del Commissario nazionale per l’emergenza granchio blu.
L’attività, presentata i giorni scorsi a Mestre, continua le azioni messe in campo dal 2023, con un progetto realizzato dalla Regione con Veneto Agricoltura e Arpav che ha portato i primi dati scientifici sull’invasione della specie aliena.