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Rifiuti e aree protette: il progetto Wastereduce

Comunicato stampa
Data di pubblicazione:

Rifiuti e aree protette: il progetto Wastereduce

(AAV), 16 gennaio -

Martedì 14 gennaio a Carmignano, in provincia di Padova, si è svolto il secondo partner meeting di Wastereduce, progetto Interreg Italia-Croazia finanziato dall'Unione Europea per ridurre l'impatto dei rifiuti nelle aree protette e Natura 2000 che coinvolge vari partner pubblici e privati fra cui Arpav, ETRA, Istituto di Agricoltura e Turismo di Parenzo, Università degli Studi di Trieste, ETIFOR e Regione Istriana.

L’incontro si è concluso con una conferenza stampa. In sintesi le dichiarazioni dei relatori:

«Nel contrasto all'abbandono dei rifiuti lungo i corsi fluviali, in particolare nelle aree protette, focus del progetto Wastereduce, e nella prevenzione dell'arrivo di tali rifiuti al mare, è fondamentale - evidenzia Stefania Tesser di Arpav - il coinvolgimento dei diversi soggetti che a vario ruolo si devono occupare della tutela dei corsi d'acqua e della pulizia del territorio. Ruolo dell'Agenzia nel progetto è quello di facilitare condivisioni e sinergia verso il comune obiettivo e capire quali strumenti a disposizione della normativa regionale e nazionale di settore possono risultare efficaci».

«Italia e Croazia - spiega Barbara Sladonja dell’Istituto per l’Agricoltura e il Turismo di Parenzo, coordinatrice del progetto - condividono il mare Adriatico, ma anche le sfide come l'inquinamento. A causa del crescente numero di visitatori, i rifiuti si accumulano in modo incontrollato sulla terraferma nelle aree protette e Natura 2000, e ciò porta all'inquinamento ambientale. Inoltre, i rifiuti trasportati dai fiumi e causati dal turismo costiero, spesso finiscono in Adriatico e minacciano l'ambiente acquatico. Questo problema ha effetti transfrontalieri e necessita di una gestione congiunta. Wastereduce è il primo progetto Interreg Italo-Croato a supportare le politiche e le pratiche di protezione ambientale dell'UE e locali relative alla gestione dei rifiuti nelle aree protette e Natura 2000».

«Il progetto - precisa Flavio Frasson, presidente ETRA - che nella parte italiana, si concentra nei comuni padovani toccati dal parco del Brenta, individua quattro livelli di azione: monitorare la quantità e la tipologia di rifiuti presenti nelle aree pilota; sensibilizzare i cittadini e i turisti sui danni causati dai rifiuti e promuovere comportamenti responsabili; implementare strategie per diminuire la produzione di rifiuti e favorire il riciclo e il riuso; bonificare le aree già inquinate dai rifiuti».

Nel lavoro svolto fino ad ora sono state identificate le aree interessate dal progetto, lungo il Brenta e coinvolti i comuni di Carmignano, Fontaniva e Grantorto, avviato il processo per la dotazione di due telecamere da usare nelle aree pilota. Nei prossimi mesi ci sarà l’installazione delle telecamere e i corsi di formazione per utilizzarle. Saranno inoltre promossi incontri informativi con la popolazione e le associazioni locali e l’organizzazione di giornate ecologiche con le scuole.

Il prossimo incontro fra i partner è previsto giovedì 30 gennaio a villa Contarini di Piazzola sul Brenta.

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