Livelli di concentrazione di biossido di azoto (NO2)

Il biossido di azoto supera i limiti di legge?

Anno:2021
Data ultimo aggiornamento:
DPSIR: S
Stato attuale: Positivo
Trend:

Descrizione

Il biossido di azoto (NO 2 ) è un inquinante che viene normalmente generato a seguito di processi di combustione. In particolare, tra le sorgenti emissive, il traffico veicolare è stato individuato essere quello che contribuisce maggiormente all’aumento dei livelli di biossido d’azoto nell’aria ambiente.

L’NO2 è un inquinante per lo più secondario, che svolge un ruolo fondamentale nella formazione dello smog fotochimico in quanto costituisce l’intermedio di base per la produzione di tutta una serie di inquinanti secondari pericolosi come l’ozono, l’acido nitrico e l’acido nitroso. Una volta formatisi, questi inquinanti possono depositarsi al suolo per via umida (tramite le precipitazioni) o secca, dando luogo al fenomeno delle piogge acide, con conseguenti danni alla vegetazione ed agli edifici. Si tratta inoltre di un gas tossico irritante per le mucose e responsabile di specifiche patologie a carico dell’apparato respiratorio (bronchiti, allergie, irritazioni).

Obiettivo

La valutazione dello stato attuale dell’indicatore si è basata sul numero di superamenti, registrati presso le stazioni di monitoraggio della qualità dell’aria della rete regionale ARPAV, del Valore Limite annuale per la protezione della salute umana di 40 μg/m 3 , stabilito dal D.Lgs. 155/2010.

Valutazione

faccina verde Analizzando i dati della media annuale di NO2 registrato presso 42 stazioni attive nel 2021 (con una percentuale di dati validi attorno al 96%) si può notare come non si siano verificati superamenti del Valore Limite annuale presso alcuna stazione.

Fig. 1 - Mappa regionale del superamento del Valore Limite (VL) annuale di 40 μg/m 3 per il biossido di azoto nel 2021 in Veneto. Sono rappresentate le 42 stazioni di monitoraggio attive nel 2021 (percentuale di dati validi 96%), distinte per tipologia e per superamento o meno del VL (il colore verde indica che non vi è superamento).

mappa_NO2_Veneto_2021.jpg
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box verde Per rappresentare l’ andamento nel periodo 2002-2021 , è stato calcolato il valore medio annuale per tipologia di stazione “media” regionale (di Background e di Traffico/Industriale), considerando l’insieme complessivo di centraline facenti parte della rete, in analogia al calcolo che annualmente viene presentato nella Relazione Regionale della Qualità dell’Aria redatta dall’ARPAV ai sensi della L.R. n. 11/ 2001 art.81.
Pur non rappresentando una verifica del superamento del VL annuale, che va esaminato stazione per stazione, i trend delle stazioni “medie” confermano, a partire dall’anno 2010, l a permanenza dei livelli di concentrazione nelle stazioni di Traffico/Industriali e di Fondo, al di sotto della soglia di legge.

Fig. 2 - Andamento della media annuale di NO 2 in μg/m 3 nelle stazioni "medie" regionali di Fondo e Traffico/Industriali confrontato con il VL annuale (40 μg/m 3 ), anni 2002-2021.

NO2_2002_2021.png

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Numero di superamenti della Soglia di allarme (SA), del VL orario e del VL annuale (media annua) di biossido di azoto, dal 2002 al 2021 per le varie tipologie di stazioni di monitoraggio in Veneto. Scarica i file .

I superamenti del valore limite orario (200 μg/m 3 da non superare più di 18 volte/anno) sono stati sporadici. Tra il 2002 ed il 2008 in 4 stazioni di TU, dislocate nelle province di Venezia, Padova e Verona, vi è stato almeno un anno nel quale si sono registrate più di 18 eccedenze . Al contrario, dal 2009 questo indicatore non è più stato superato e si sono registrati solo isolati superamenti, sempre inferiori ai 18 consentiti. Positivo è anche l’esito della verifica sulla Soglia di Allarme (400 μg/m 3 per 3 ore consecutive - definito dal D.Lgs. 155/2010), che n on risulta essere mai stata superata nel periodo in esame .

A livello nazionale, gli ultimi dati disponibili si riferiscono all’anno 2020, tuttavia essendo l’anno della pandemia Covid-19 si preferisce utilizzare come anno di riferimento i dati del 2019 (Annuario dei dati ambientali 2020, Report ISPRA n. 95/2021). Nel 2019 il valore limite annuale paria a 40 μg/m³ come media annua, che coincide con il valore di riferimento OMS per gli effetti a lungo termine sulla salute umana, è superato in 30 stazioni, il 5% del totale delle stazioni delle aree urbane considerate nel report. La quasi totalità dei superamenti è stata registrata in stazioni orientate al traffico, localizzate in importanti aree urbane. Le stazioni di monitoraggio che hanno misurato e comunicato dati di NO2 sono 620. Di queste, 576 (93% del totale) hanno copertura temporale minima del 90% (al netto delle perdite di dati dovute alla taratura periodica o alla manutenzione ordinaria).

In Veneto nel 2019 il valore limite annuale è stato superamento in 1 stazione su 42 (2% del totale) .

Open data

Prossimo aggiornamento: L’aggiornamento dell’indicatore con i dati dell’anno 2022 è previsto per luglio 2023.

Licenza: CC BY 3.0

Data ultimo aggiornamento
Fonte dei datiARPAV
Fonte dell'indicatoreARPAV
Sorgente digitale dei datibanca dati SIRAV
Obiettivo
Unità di misuramicrogrammi/metro cubo (μg/m3)
Metodo di elaborazione
Riferimento normativoLimiti di legge definiti dal D.Lgs. 155/2010: - Valore Limite (VL) annuale per la protezione della salute umana di 40 μg/m3; - Valore Limite (VL) orario per la protezione della salute umana di 200 μg/m3 da non superare più di 18 volte/anno; - Soglia di Allarme (SA) per 3 ore consecutive di 400 μg/m3.
Valore di riferimentoValore Limite annuale (40 μg/m3)
Periodicità di rilevamento dei datioraria
Periodicità di rilevamento dell'indicatoreannua
Periodicità di riferimentodal al
Unità elementare di rilevazionestazione di monitoraggio
Livello minimo geograficoPuntuale
Copertura geograficaregionale
Aspetti da migliorare
Link utili

Ultimo aggiornamento

13-12-2022 11:55

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