(AAV) 15 maggio -
Nell’ambito della rete di monitoraggio inquinamento luminoso di Arpav, nata dalla collaborazione dell’Agenzia con l’Università di Padova e l’associazione di tutela del cielo Venetostellato, è da qualche anno in funzione presso la sede centrale dell’Agenzia l’unico spettrometro ad alta risoluzione dedicato specificatamente alla esame quantitativo dello spettro del cielo notturno.
Il confronto, elaborato dai colleghi astronomi dell'Università di Padova, tra gli spettri misurati nelle notti precedenti con quelli della serata di visibilità dell’aurora mostra chiaramente la grande crescita dei picchi dell’ossigeno ionizzato, in particolare di quello a 6300 Amstrong, associato al coloro rosso, normalmente presente nel cielo notturno ma con ampiezza assai inferiore.

Evoluzione degli spettri prima e durante l’aurora del 10 maggio, si nota chiaramente la salita del picco dell’Ossigeno ionizzato a 6300 Amstrong.

Confronto dello spettro acquisito durante l’aurora e quello della notte prima, si nota chiaramente la presenza durante l’aurora del picco dovuto all’Ossigeno ionizzato a 6300 nanometri.
luminosità del cielo
video sullo spettrometro per la luminosità del cielo notturno