Vai al contenuto

Incendio alla Mendeleev di Trissino: aggiornamento

Comunicato stampa
Data di pubblicazione:

Incendio alla Mendeleev di Trissino: aggiornamento

(AAV) 3 febbraio -

Il 16 gennaio i tecnici di Arpav sono intervenuti a Trissino per valutare le ricadute ambientali dell’incendio dell’azienda Mendeleev. In sintesi tutte le attività svolte:

Il 16 e il 17 gennaio sono stati effettuati campionamenti di aria ambiente per la determinazione della concentrazione di solventi organici in via dell’Artigianato a Trissino (Rapporti di prova 99369 e 999445), uno in zona di ricaduta lontana in via Ciro Menotti ad Arzignano (Rapporti di prova 999370 e 999447), ed uno in zona ricaduta vicino in via Postale Vecchia (Rapporti di prova 999371 e 999446) sempre a Trissino. Gli esiti dei rapporti di prova non rilevano particolari problemi ambientali. Da evidenziare per il campionamento del giorno dell’evento la sola presenza di tracce di inquinanti tipici di inquinamento da traffico presenti in generale negli incendi. Gli esiti dei campionamenti del 17 gennaio dimostrano il rientro alla normalità.

Nel punto di ricaduta di via Ciro Menotti a Tezze di Arzignano sono stati eseguiti due campionamenti con alto volume per la determinazione degli Idrocarburi Policiclici Aromatici, Diossine e Furani, Policlorobenzobifenili e metalli il 16 gennaio (Rapporto di prova 999377) e il 21 gennaio (Rapporto di prova 999913) con lo scopo di effettuare un monitoraggio a distanza di alcuni giorni dall’evento.

Per quanto concerne gli Idrocarburi Policiclici Aromatici, si è rilevata una concentrazione del composto Benzo(a)pirene pari a circa 4,6 ng/m3 (nanogrammi per metrocubo) che supera il valore obiettivo di 1 ng/m3 dalla normativa sull’aria ma non difforme rispetto a valori rilevati nei periodi invernali nelle aree ad elevata antropizzazione, come quelle in esame. Tale valore è sceso a 1,5 ng/m3 nel campionamento del 21 gennaio a dimostrare la tendenza verso il rientro alla normalità.

Per quanto concerne i Policlorobenzobifenili si è rilevata una concentrazione pari a circa 0,038 pg/m3 (picogrammi metrocubo) e di Diossine e Furani pari a circa 0,8 pg/m3 il giorno dell’evento, valori inferiori ad altri eventi incidentali simili avvenuti nella provincia di Vicenza e rientrati nella normalità con il campionamento del 21 gennaio.

Gli esiti del campionamento dei metalli effettuato il 16 gennaio indicavano una concentrazione dei parametri oggetto di monitoraggio, in base ai riferimenti sulla qualità dell’aria (D. Lgs. n. 155/2010) ovvero Piombo, Arsenico, Cadmio e Nichel, inferiori al valore obiettivo/valore limite previsto, seppur con valori mediamente superiori a quelli normalmente rilevati. Gli esiti del campionamento del 21 gennaio indicano un sostanziale aumento dei valori succitati, tranne per il parametro cadmio. Considerando che il secondo campionamento è avvenuto a distanza di cinque giorni dall’incendio, si ritiene che l’aumento del valore di concentrazione di metalli non possa essere correlato con l’evento incidentale. ARPAV sta comunque procedendo con alcuni approfondimenti.

Si precisa infine che per quanto concerne altri possibili traccianti di incendi, come ad esempio la concentrazione degli ossidi di azoto, in riferimento alla centralina dell’area (Chiampo e Zermeghedo) non si sono evidenziati valori anomali durante e nelle ore immediatamente successive all’incendio.

Ultimo aggiornamento

03-02-2025 12:14

Questa pagina ti è stata utile?