Si, avete capito bene, si tratta di un’indagine investigativa, solo diversa da quelle che leggiamo nei libri gialli o vediamo nei thriller. In questo caso si tratta di un’indagine ambientale condotta dall’esperto Arpav Stefania Lazzarin per studiare la presenza della Broussonetia papyrifera L. o gelso di carta, rinvenuta soprattutto nel nord est dell’Italia, nel nostro territorio.
L’identikit della Broussonetia papyrifera L. E’ un arbusto originario dell’Asia orientale, importato in Europa nella metà del secolo XVIII come pianta ornamentale. Si tratta di una delle piante più comuni e meno conosciute della pianura veneta. Cresce ai bordi delle strade, lungo i binari ferroviari, negli incolti e sulle spiagge. La pianta ha una rapida velocità di crescita e, se il suo sviluppo non viene controllato, può diventare altamente infestante e invasiva. Viene anche detta “Gelso da carta” per l'utilizzo della sua corteccia, sin dai tempi remoti in Asia orientale, per la produzione della carta, come il papiro, da cui il nome “papyrifera”. Il nome “Broussonetia” è dedicato al francese Pierre Marie Auguste Broussonet, il primo studioso ad introdurre in Francia gli alberi femminili del Gelso di carta.

Due anni di indagini. Nel primo studio del 2019, Broussonetia papyrifera L. è risultata particolarmente diffusa in Veneto, soprattutto nella zona dei Colli Euganei in provincia di Padova. Dato successivamente confermato dalla ricerca del 2020, che ha riscontrato alte concentrazioni anche in altre zone di pianura, in particolare nella provincia di Verona. Lo studio prosegue in Veneto ma anche in altre regioni d’Italia.
Effetti allergizzanti. L’allergenicità del polline, nota in Asia e in medio Oriente, è ancora poco conosciuta in Italia e in Europa. Per questo i dati forniti dalla rete di monitoraggio Arpav possono essere utili agli operatori sanitari per l'approfondimento dei possibili effetti allergizzanti, quali rinite allergica e asma. I sintomi sono simili a quelli provocati dalla famiglia delle Urticaceae che fiorisce nello stesso periodo, tra aprile e giugno. ARPA Veneto è stata capofila nello studio di questo polline collaborando dapprima con ARPA Friuli Venezia Giulia e successivamente con la Rete POLLnet.