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L’astrofotografa Giorgia Hofer concede ad Arpav uno scatto stellare del cielo delle Dolomiti da Casera Razzo

Per tre volte negli ultimi mesi la NASA ha pubblicato le sue foto dei cieli stellati delle Dolomiti sulla pagina del giorno, nel 2017 l’Osservatorio reale di Greenwich ha scelto la sua “Super Moon”, una spettacolare luna piena immortalata sulle cime innevate di Laggio di Cadore, per promuovere una mostra fotografica internazionale. Lei è la cadorina Giorgia Hofer, una delle migliori astrofotografe italiane, iscritta dal 2009 all'Associazione astronomica di Cortina. La cadorina appassionata di astri, ha concesso ad Arpav uno scatto del cielo dolomitico ripreso a Casera Razzo, valico alpino bellunese a 1800 metri di quota tra Veneto e Friuli Venezia Giulia dove Arpav ha da poco installato una centralina per la misura dell’inquinamento luminoso.

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Per tre volte negli ultimi mesi la NASA ha pubblicato le sue foto dei cieli stellati delle Dolomiti sulla pagina del giorno, nel 2017 l’Osservatorio reale di Greenwich ha scelto la sua “Super Moon”, una spettacolare luna piena immortalata sulle cime innevate di Laggio di Cadore, per promuovere una mostra fotografica internazionale. Lei è la cadorina Giorgia Hofer, una delle migliori astrofotografe italiane, iscritta dal 2009 all'Associazione astronomica di Cortina. La cadorina appassionata di astri, ha concesso ad Arpav uno scatto del cielo dolomitico ripreso a Casera Razzo, valico alpino bellunese a 1800 metri di quota tra Veneto e Friuli Venezia Giulia dove Arpav ha da poco installato una centralina per la misura dell’inquinamento luminoso.

Casera Razzo_Giorgia Hofer

“La mia passione più grande è sempre stata l’astronomia – afferma Giorgia - ed avendo la fortuna di vivere sotto un cielo meraviglioso come quello di Cortina d’Ampezzo e del Centro Cadore, ancora poco inquinato dalle luci delle grandi città, ho intrapreso il percorso della fotografia astronomica a grande campo”.

Casera Razzo è entrata da poco nella rete di centraline che ogni notte in Veneto misurano la “brillanza”, l’alterazione della luminosità del cielo notturno rispetto al cielo naturale dovuta all’inquinamento luminoso prodotto dagli impianti di illuminazione artificiale.

La rete si compone di tredici centraline che coprono gran parte del territorio regionale e registrano dati dai cieli di città fino alle aree più remote delle Dolomiti gestite da Arpav nell’ambito dell’Osservatorio Regionale sull’inquinamento luminoso istituito nel 2009 dalla Regione del Veneto.

Nel sito di Arpav sono online l’andamento delle ultime tre notti e si possono visualizzare i dati misurati, che consentono di studiare il fenomeno e anche di correlarlo con altri inquinanti, come il particolato atmosferico, e con parametri di tipo meteorologico come nebbia, temperatura, umidità.

Il fenomeno dell’inquinamento luminoso non è solo di interesse culturale e scientifico ma ha effetti sull’ambiente ed anche sulla salute umana. L’agenzia veneta da anni se ne occupa con il monitoraggio del cielo notturno e con controlli sugli impianti di illuminazione sia per migliorare l’ambiente che per consentire il risparmio energetico.

Per approfondire:
http://www.arpa.veneto.it/temi-ambientali/luminosita-del-cielo
https://www.giorgiahoferphotography.com/

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