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Che fine fanno i nostri rifiuti?

I rifiuti differenziati possono essere sottoposti a recupero o riciclo per valorizzare al massimo i materiali separati. I rifiuti non ulteriormente valorizzabili sono sottoposti a trattamento e deposito definitivo in discarica.

Recupero e riciclo dei materiali

Nell’ambito dell’economia circolare le attività di recupero e riciclo hanno l’obiettivo di massimizzare la durata di risorse, prodotti e componenti attraverso un riutilizzo ottimale, abbandonando così il classico modello lineare usa e getta.

Il recupero di materia permette ai rifiuti di svolgere un ruolo utile sostituendo altri materiali che sarebbero altrimenti utilizzati per assolvere una particolare funzione.

Con il riciclo i materiali di rifiuto sono ritrattati per ottenere prodotti, materiali o sostanze da utilizzare per la loro funzione originaria o per altri fini.

Queste attività rappresentano, per una parte significativa del sistema industriale, una indispensabile fonte di approvvigionamento di materie prime secondarie idonee al reimpiego in altri processi produttivi. Attualmente la disponibilità di materie prime secondarie è, infatti, essenziale per una pluralità di settori industriali che utilizzano materiali quali acciaio, alluminio, carta, vetro, legno e materie plastiche.

A ciò si aggiunge la dimensione ambientale del sistema del recupero e riciclo, visto che tali operazioni comportano minore prelievo di risorse, riduzione dei consumi energetici e calo delle emissioni dei gas ad effetto serra. La valorizzazione del riciclo può apportare, pertanto, un contributo decisivo al miglioramento delle politiche energetiche ed economiche in una prospettiva di sostenibilità.

A livello regionale, il PIL è in leggero aumento riportandosi in linea con il valore pre-pandemico. In aumento anche i quantitativi di rifiuti speciali prodotti e conseguentemente gestiti, segnale di ripresa generale dell’economia generata da dinamiche di resilienza createsi a seguito della pandemia, oltre che dalla proroga da parte del Governo di bonus fiscali legati al settore dell’edilizia. In tal senso non si è ancora intrapreso il percorso di disaccoppiamento tra produzione di beni e generazione di rifiuti, obiettivo degli attuali indirizzi normativi europei e nazionali.

A fronte di questa ripresa dell’economia e della produzione di rifiuti risulta quindi strategico aumentare i percorsi di valorizzazione di scarti e residui che possono essere gestiti o come sottoprodotti o dai quali si possono ottenere EoW (Materie Prime Seconde), come previsto dal Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti Urbani e Speciali approvato con DGRV n. 988/2022. Se correttamente attuate le azioni previste dal Piano Regionale tramite il Coordinamento Regionale per l’Economia Circolare, nella duplice veste di Coordinamento Regionale Sottoprodotti e Tavolo Regionale per l’EoW, il percorso di resilienza, intrapreso dal Veneto nel corso del 2021, per superare la crisi economica generata dalla pandemia, potrebbe costituire l’opportunità di avviare un processo di cambiamento, un rilancio dell’economia e dei settori produttivi all’interno del quadro delineato e ben definito della cosiddetta “transizione verde” che mette al centro la tutela e il rispetto dell’ambiente.

In Veneto sono presenti circa 1440 impianti che svolgono attività di recupero di materia.

Recupero energetico

I termovalorizzatori, noti anche come impianti di termovalorizzazione, sono impianti industriali progettati per la combustione di rifiuti solidi urbani (RSU) e altri rifiuti non pericolosi (o sanitari) a fini energetici e ambientali. Questi impianti hanno lo scopo di ridurre il volume dei rifiuti, minimizzare l'impatto ambientale e recuperare energia sotto forma di calore e, talvolta, di elettricità.

Il recupero energetico, anche se non prioritario rispetto a quello di materia, è stato indicato come necessario dalla normativa europea e nazionale, ai fini dell'attuazione di un sistema sostenibile di gestione dei rifiuti, in quanto consente il risparmio di combustibili fossili e riduce il quantitativo di rifiuti da avviare in discarica.

In Veneto sono presenti 3 termovalorizzatori: l’impianto di Padova S. Lazzaro, quello di Schio a Vicenza, di Fusina a Venezia che trattano oltre 800 tonnellate al giorno di rifiuto producendo così circe 100.000 MWh di energia elettrica (al netto dell’autoconsumo)

Nel 2022 i termovalorizzatori veneti hanno trattato il 6% del rifiuto urbano prodotto.

Legenda
CSS Combustibile solido secondario

Smaltimento

Lo smaltimento, che la normativa individua come residuale nella gerarchia della gestione dei rifiuti, consiste nel trattamento e deposito definitivi di rifiuti e scarti non ulteriormente valorizzabili.

Tipicamente lo smaltimento è identificabile con il deposito in discarica, anche se la normativa ricomprende in questa definizione tutti i processi di trattamento preliminari che vengono effettuati sui rifiuti per minimizzare gli impatti finali.

In Veneto sono presenti 7 discariche di rifiuti non pericolosi ricomprese tra gli impianti di Piano della Regione del Veneto e sono soggette a pianificazione dei flussi. Nel 2022 sono state smaltite circa 130 mila tonnellate di rifiuto urbano e negli ultimi anni si registra una diminuzione del conferimento di rifiuti speciali.

Legenda
191212 Codice Rifiuto: altri rifiuti (compresi materiali misti) prodotti dal trattamento meccanico dei rifiuti, diversi da quelli di cui alla voce 19 12 11
TMB Trattamento Meccanico Biologico

Ultimo aggiornamento

29-12-2023 09:10

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