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A UN ANNO DA RIGOPIANO, UNA RIFLESSIONE SULLA MONTAGNA VENETA E SUI PARERI ESPRESSI DA ARPAV A MALGA CIAPELA - MARMOLADA

Comunicato stampa
Data di pubblicazione:

AAV,  Belluno18 gennaio 2018 - Il Servizio neve e valanghe ARPAV di Arabba (BL) è specializzato in meteorologia alpina e glaciologia e supporta la Protezione civile sul rischio neve e valanghe. Vi lavorano da 35 anni tecnici con grande conoscenza della montagna che l’anno scorso, proprio in questo periodo, sono stati chiamati a operare nell’emergenza dell’Abruzzo, anche nel sito di Rigopiano.

La conoscenza del rischio valanghe è importantissima sia per chi abita in montagna sia per chi la frequenta d’inverno per sciare o per passeggiare sulla neve, per questo ARPAV offre una serie di servizi: dalle esercitazioni gratuite per gli scialpinisti nel Campo ARVA del Passo San Pellegrino, ai bollettini del rischio in vari formati: audio e su app, tutte informazioni reperibili su www.arpa.veneto.it e che vengono inviate ai gestori dei rifugi.

Le parole d’ordine di ARPAV sono la sicurezza e la conoscenza della montagna e queste sono alla base dei pareri espressi, come prevede la legge, sul rinnovo degli impianti a fune di Malga Ciapela. La zona è quella della Marmolada, interessata, come ricordano le cronache, da numerosi fenomeni valanghivi nell’inverno bellico del 1916-17 con gravi perdite umane.

Per quanto riguarda gli impianti di Malga Ciapela, la Società “Padon – Marmolada” di Canazei (TN) ha inviato ad ARPAV il 6 dicembre, a dieci giorni dalla scadenza della concessione in essere dal 1983, la richiesta di perizia valanghiva sugli impianti sciistici Val D’Arei 1 e Val D’Arei 2 .

Le perizie di ARPAV, inviate alla Società il 22.12 evidenziano la presenza di fenomeni valanghivi che possono interessare gli impianti in questione. Si precisa che le perizie valanghive considerano le caratteristiche morfologiche dei siti e i dati storici non le condizioni estemporanee della presenza o meno di neve. Il 2 gennaio la Provincia di Belluno ha trasmesso ad ARPAV il POCT-Piano Operativo di Chiusura Temporanea prodotto dalla società Padon – Marmolada e l’ 11.1 ARPAV ha inviato alla Provincia di Belluno la valutazione del Piano.

Il parere di ARPAV in sintesi dice: “si ritiene che il complesso delle misure previsto dal POCT esaminato, sia da ritenersi idoneo a garantire, qualora tempestivamente e puntualmente attuato, la sicurezza e l’incolumità delle persone fruitrici degli impianti stessi. Ciò non esclude… che in situazioni nivometeorologiche particolarmente critiche – basti pensare al febbraio del 2014 - le valanghe, ancorché mitigate dalle protezioni previste dal POCT o già esistenti, possano interessare i tracciati e le infrastrutture degli impianti”. Le norme di riferimento, risalenti al 1998 e 2003, prevedono che le zone di interesse degli impianti, sia per caratterische naturali che per opere artificiali, debbano essere immuni da pericoli valanghivi.

Infine ARPAV è a disposizione per il supporto tecnico necessario ad una futura messa in sicurezza definitiva dei siti interessati come richiederebbe la particolarità dei luoghi.

Ultimo aggiornamento

09-11-2022 11:21

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