Ultimo aggiornamento
28-07-2023 11:28Tags
mare e laguneacque di balneazionerifiutiLa maggior parte dei rifiuti marini proviene dalla terraferma. I fiumi, soprattutto durante le piene, trasportano in mare tutto ciò che l’uomo direttamente o indirettamente vi getta, e che alla fine arriva sulle spiagge. A questi si aggiungono i rifiuti abbandonati direttamente in mare e sulle spiagge o quelli provenienti dagli scarichi non depurati causati da comportamenti sbagliati dei cittadini.
Tra le categorie di rifiuti rinvenuti in spiaggia e in mare al primo posto troviamo le plastiche di varie dimensioni fino alle più piccole, le microplastiche.
Cosa sono?
Le microplastiche sono piccole particelle, generalmente inferiori ai 5mm, che contaminano i nostri mari e che hanno un impatto sulla salute degli organismi marini. Le microplastiche derivano dall’uso umano diretto di prodotti che le contengono o dalla disgregazione di rifiuti plastici di dimensioni più grandi. Queste piccolissime particelle persistono nell'ambiente in grandi quantità, soprattutto negli ecosistemi marini ed acquatici e possono entrare nella catena alimentare e “viaggiare” all’interno di essa fino all’uomo.
Cosa fa Arpav?
Arpav monitora i rifiuti spiaggiati, quelli galleggianti in mare e anche le microplastiche presenti nello strato superficiale delle acque. Inoltre, tramite progetti specifici, controlla le microplastiche presenti alle foci dei fiumi e i rifiuti raccolti dai balneari durante la stagione turistica, raccoglie i dati ed effettua il monitoraggio sui rifiuti spiaggiati raccolti dai Comuni.
Cosa fare per: rinvenimento rifiuti in mare o spiaggia
Le schede Cosa fare per presentano, in modo semplice e sintetico, le informazioni principali utili per il cittadino nel caso di eventi sul territorio quali cattivi odori o fumi, rumori da attività commerciali, acque con schiume o colori anomali, morie di pesci
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