Indice trofico TRIX per le acque marino costiere

Le acque marine costiere hanno un livello trofico accettabile?

Anno:2022
Data ultimo aggiornamento:
DPSIR: S
Stato attuale: Intermedio o incerto
Trend:

Descrizione

L’indice considera le principali componenti degli ecosistemi marini che caratterizzano la produzione primaria, riassumendo in un valore numerico una combinazione di fattori nutrizionali (azoto inorganico disciolto, fosforo totale) e fattori legati alla produttività (Clorofilla “a” [indice di biomassa fitoplanctonica], Ossigeno disciolto); tale valore numerico definisce, in una scala da 1 a 10, le condizioni di trofia e il livello di produttività delle aree costiere. L’indice e la relativa scala trofica rendono possibile da un lato la misura dei livelli trofici in termini rigorosamente quantitativi, dall’altro il confronto tra differenti sistemi costieri, per mezzo di una scala numerica che copre l’ampia gamma di situazioni trofiche presenti lungo le coste italiane; a tale scopo per il calcolo si utilizzano parametri determinati in loco (Ossigeno e Clorofilla “a”) e altri misurati in laboratorio (nutrienti) sui campioni prelevati presso tutte le stazioni monitorate. Con il D.M. 260/2010, l’indice TRIX viene individuato quale elemento di qualità fisico-chimica a sostegno degli Elementi di Qualità Biologica (EQB), pertanto concorre alla classificazione dello stato ecologico delle acque marino-costiere; ai fini della classificazione per il calcolo dell’indice si utilizza il parametro Clorofilla “a” determinato analiticamente in laboratorio e associato ai campioni di EQB Fitoplancton prelevati solo in alcune stazioni. In questa rappresentazione come indicatore si utilizza il TRIX calcolato con la clorofilla misurata in loco su tutte le stazioni della rete di monitoraggio.

Obbiettivo

I dati qui esposti forniscono una indicazione sullo stato trofico delle acque in base alle classi di cui all’ex D.Lgs. 152/1999 e s.m.i., evidenziando eventuali situazioni di anomalia delle acque che possano essere sintomo di eutrofia del sistema marino (classi Mediocre e Scadente), rispetto a condizioni normali delle acque (classi Elevato e Buono). Al fine di dare una rappresentazione spaziale il più ampia possibile, si utilizza, per questo indicatore, l’Indice trofico TRIX calcolato, per tutte le stazioni, con la Clorofilla “a” determinata in loco con sonda multiparametrica. I dati così ottenuti possono essere elaborati per evidenziare andamenti temporali e spaziali (per punto di controllo, per transetto, per area) anche su scala temporale diversa (stagioni, etc.).

Per quanto riguarda la classificazione di stato ecologico ai sensi della WFD si utilizza invece il TRIX calcolato con la clorofilla determinata in laboratorio solo per le stazioni in cui si analizzano le popolazioni di fitoplancton. In questo caso, a seconda del macrotipo di acque costiere, nel D.M. 260/2010 sono individuati i limiti di classe tra stato buono e sufficiente: il valore limite indicato per le acque dei quattro corpi idrici costieri del Veneto (macrotipo 1: Alta stabilità) è pari a 5 unità, mentre per i due corpi idrici al largo (macrotipo 2: Media stabilità) è pari a 4.5 unità. Per la classificazione finale, i dati singoli sono mediati su scala annuale e i tre valori annuali sono poi mediati sul triennio di riferimento del monitoraggio operativo. Questo Indice TRIX concorre alla classificazione finale assieme agli EQB e agli inquinanti specifici.

Valutazione

Lo stato attuale dell’indice calcolato su tutte le stazioni (quindi utilizzando il parametro Clorofilla “a” misurato in loco con sonda multiparametrica), relativo all’ultimo anno di aggiornamento (2022), mostra una situazione positiva, con una percentuale di campioni appartenenti alle classi di trofia Elevato e Buono superiore non solo rispetto agli ultimi anni ma anche rispetto al 2021(ex D.Lgs. 152/1999); tale risultato è legato principalmente al ridotto apporto di nutrienti dai fiumi per effetto del prolungato periodo di siccità che ha interessato l’Italia.
Se valutato rispetto ai valori di riferimento del D.M. 260/2010, il 73.4% dei campioni risulta inferiore al limite tra Buono e Sufficiente e quindi rientra in classe Buono.

L’indicatore, utilizzando le classi di trofia ex D.lgs. 152/1999, vede raggiunti gli obiettivi Elevato ai corpi idrici CE1_2 e ME2_1 (antistanti la laguna di Venezia) e Buono ai c.i. CE1_1, CE1_3 e ME2_2; solo il c.i. CE1_4, localizzato nella parte meridionale di costa, presenta un valore medio di TRIX che rientra nella classe Mediocre.
Rispetto ai valori di riferimento del D.M. 260/2010, i c.i. CE1_4 e ME2_2 superano, seppur di poco, il corrispondente limite (rispettivamente 5 e 4.5) e quindi sono in classe Sufficiente, gli altri c.i. rientrano in classe Buono.

Mappa TRIX 2022 (Fig. 1)

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Individuazione dei corpi idrici delle acque costiere e marine del Veneto (D.M. n. 131 del 16 giugno 2008)

Per quanto riguarda la distribuzione dei valori di TRIX complessivi (calcolati nel 2022) nelle quattro classi di trofia (istogramma di Fig. 2) si osserva un importante aumento, rispetto all’anno precedente, della percentuale di campioni ricadenti nella classe Elevato, con diminuzione delle percentuali di quelli ricadenti nelle classi Buono e Mediocre, mentre resta stabile la percentuale in classe Scadente. A livello di corpi idrici, nel 2022 i valori medi di TRIX sono risultati in calo rispetto agli ultimi anni, per effetto del lungo periodo siccitoso, come sopra ricordato (Fig. 3); per questo motivo il trend viene indicato ancora come incerto. Nel complesso della serie storica 2008-2022 le linee di tendenza mantengono in alcuni casi ancora un andamento in ascesa, come conseguenza dei valori elevati di TRIX registrati tra il 2013 e il 2014, nel 2018 e nel 2020. 

Percentuale di campioni per classe di Indice trofico TRIX negli anni 2003-2021 (ex D.Lgs. 152/1999) (Fig. 2)

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Suddivisione delle acque marine costiere in classi in base alla scala trofica (ex D.lgs 152/99 e s.m.i.)

Indice trofico TRIX - valori medi annui per corpo idrico negli anni 2008-2022 (Fig. 3)

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Prossimo aggiornamento: marzo 2024

Licenza: CC BY 3.0

Data ultimo aggiornamento
Fonte dei datiARPAV
Fonte dell'indicatoreARPAV – U.O. Monitoraggio Acque Marine e Lagunari
Sorgente digitale dei datiSIRAV e altro
ObiettivoL’Indice TRIX può essere utilizzato non solo ai fini della valutazione del rischio eutrofico (acque costiere con elevati livelli trofici e importanti apporti fluviali), ma anche per segnalare scostamenti significativi dalle condizioni di trofia tipiche di aree naturalmente a basso livello trofico. Nella classificazione dello stato ecologico ai sensi della normativa vigente il TRIX interviene nel determinare il giudizio finale espresso per ciascun Elemento di Qualità Biologica (EQB). Indirettamente fornisce una valutazione degli impatti delle attività umane in termini di carico di nutrienti (azoto, fosforo) e permette di identificare e analizzare i cambiamenti, di fare comparazioni tra aree di mare diverse (corpi idrici), di supportare processi decisionali e politiche ambientali e, infine, di valutare le azioni intraprese e monitorarne l’efficacia.
Unità di misuranumero
Metodo di elaborazioneEquazione dell’indice trofico TRIX: TRIX = [log10 (Cha x D%O x N x P) - (-1,5)]÷1,2 Dove: Cha = clorofilla “a” [µg/l] D%O = ossigeno disciolto come deviazione % assoluta della saturazione (100-O2D%) N = azoto inorganico disciolto come somma di azoto ammoniacale, nitrico e nitroso [N-NH4, N-NO3 e N-NO2 in µg/l] P = fosforo totale [µg/l] I dati di TRIX possono essere elaborati per evidenziare andamenti temporali e spaziali (per punto di controllo, per transetto, per area) anche su scala temporale diversa (stagioni, etc.) e fornire indicazioni sulla trofia delle acque in base alle classi definite dall’ex D.Lgs. 152/1999; in questo caso, al fine di avere una maggiore rappresentatività spaziale, si utilizza il parametro Clorofilla “a” misurato in loco su tutte le stazioni monitorate. Nelle classificazioni di stato ecologico ai sensi della WFD per il calcolo dell’indice TRIX si utilizza invece il parametro Clorofilla “a” determinato analiticamente e associato all’EQB Fitoplancton, campionato solo in alcune stazioni della rete; in questo caso i dati sono analizzati su scala annuale e poi mediati sul triennio di riferimento del monitoraggio operativo per ciascun corpo idrico, come da normativa (D.M. 260/2010).
Riferimento normativoDirettiva 2000/60/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 23 ottobre 2000, che istituisce un quadro per l'azione comunitaria in materia di acque (WFD). Decreto Legislativo 3 aprile 2006, n. 152. Norme in materia ambientale. Decreto 8 novembre 2010, n. 260. Regolamento recante i criteri tecnici per la classificazione dello stato dei corpi idrici superficiali, per la modifica delle norme tecniche del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, recante norme in materia ambientale, predisposto ai sensi dell’articolo 75, comma 3, del medesimo decreto legislativo.
Valore di riferimentoEx D.Lgs. 152/1999: quattro classi di trofia. DM 260/2010: 5 unità per i corpi idrici del macrotipo I (alta stabilità); 4.5 unità per i corpi idrici del macrotipo II (media stabilità).
Periodicità di rilevamento dei datialmeno sei volte anno (da normativa)
Periodicità di rilevamento dell'indicatoreannuale
Periodicità di riferimentodal al
Unità elementare di rilevazioneStazione di rilevamento e campionamento
Livello minimo geograficoPuntuale
Copertura geograficaregionale
Aspetti da migliorare
Link utili

Ultimo aggiornamento

05-04-2023 09:33

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