Ultimo aggiornamento
26-02-2024 16:31Descrizione
L’indice considera le principali componenti degli ecosistemi marini che caratterizzano la produzione primaria, riassumendo in un valore numerico una combinazione di fattori nutrizionali (azoto inorganico disciolto, fosforo totale) e fattori legati alla produttività (Clorofilla “a” [indice di biomassa fitoplanctonica], Ossigeno disciolto); tale valore numerico definisce, in una scala da 1 a 10, le condizioni di trofia e il livello di produttività delle aree costiere. L’indice e la relativa scala trofica rendono possibile da un lato la misura dei livelli trofici in termini rigorosamente quantitativi, dall’altro il confronto tra differenti sistemi costieri, per mezzo di una scala numerica che copre l’ampia gamma di situazioni trofiche presenti lungo le coste italiane; a tale scopo per il calcolo si utilizzano parametri determinati in loco (Ossigeno e Clorofilla “a”) e altri misurati in laboratorio (nutrienti) sui campioni prelevati presso tutte le stazioni monitorate. Con il D.M. 260/2010, l’indice TRIX viene individuato quale elemento di qualità fisico-chimica a sostegno degli Elementi di Qualità Biologica (EQB), pertanto concorre alla classificazione dello stato ecologico delle acque marino-costiere; ai fini della classificazione per il calcolo dell’indice si utilizza il parametro Clorofilla “a” determinato analiticamente in laboratorio e associato ai campioni di EQB Fitoplancton prelevati solo in alcune stazioni. In questa rappresentazione come indicatore si utilizza il TRIX calcolato con la clorofilla misurata in loco su tutte le stazioni della rete di monitoraggio.
Obiettivo
L’indice considera le principali componenti degli ecosistemi marini che caratterizzano la produzione primaria, riassumendo in un valore numerico una combinazione di fattori nutrizionali (azoto inorganico disciolto, fosforo totale) e fattori legati alla produttività (Clorofilla “a” [indice di biomassa fitoplanctonica], Ossigeno disciolto); tale valore numerico definisce, in una scala da 1 a 10, le condizioni di trofia e il livello di produttività delle aree costiere. L’indice e la relativa scala trofica rendono possibile da un lato la misura dei livelli trofici in termini rigorosamente quantitativi, dall’altro il confronto tra differenti sistemi costieri, per mezzo di una scala numerica che copre l’ampia gamma di situazioni trofiche presenti lungo le coste italiane; a tale scopo per il calcolo si utilizzano parametri determinati in loco (Ossigeno e Clorofilla “a”) e altri misurati in laboratorio (nutrienti) sui campioni prelevati presso tutte le stazioni monitorate. Con il D.M. 260/2010, l’indice TRIX viene individuato quale elemento di qualità fisico-chimica a sostegno degli Elementi di Qualità Biologica (EQB), pertanto concorre alla classificazione dello stato ecologico delle acque marino-costiere; ai fini della classificazione per il calcolo dell’indice si utilizza il parametro Clorofilla “a” determinato analiticamente in laboratorio e associato ai campioni di EQB Fitoplancton prelevati solo in alcune stazioni. In questa rappresentazione come indicatore si utilizza il TRIX calcolato con la clorofilla misurata in loco su tutte le stazioni della rete di monitoraggio.
Valutazione
Lo stato attuale dell’indice calcolato su tutte le stazioni (quindi utilizzando il parametro Clorofilla “a” misurato in loco con sonda multiparametrica), relativo all’ultimo anno di aggiornamento (2023), mostra una qualità leggermente inferiore rispetto al 2022, con una percentuale di campioni appartenenti alle classi di trofia Elevato e Buono (ex D.Lgs. 152/1999) pari al 60.9% (contro il 73.9% del 2022); tale risultato è legato principalmente a due fattori: nel 2023 è stata effettuata una campagna in meno (6 contro le 7 degli anni precedenti) ma soprattutto al notevole apporto di nutrienti dai fiumi nei mesi di maggio (mese in cui si è svolto metà del campionamento previsto ad aprile), luglio e ottobre.
Se valutato rispetto ai valori di riferimento del D.M. 260/2010, il 59.2% dei campioni risulta inferiore al limite tra Buono e Sufficiente e quindi rientra in classe Buono, rispetto al 70.4% dell’anno precedente.
L’Indice TRIX è, proprio per la sua costituzione, particolarmente sensibile agli eventi atmosferici nei territori a monte che condizionano l’apporto di sostanze nutritive e la conseguente produzione primaria; pertanto si mantiene una condizione di incertezza sia per lo Stato attuale dell’indicatore, che per il Trend della risorsa.
L’indicatore, utilizzando le classi di trofia ex D.lgs. 152/1999, vede raggiunti l’obiettivo Elevato al c.i. al largo ME2_1 e Buono ai corpi idrici CE1_1, CE1_2, e CE1_3 (a nord e antistanti la laguna di Venezia); i c.i. CE1_4 e ME2_2 presentano un valore medio di TRIX che rientra nella classe Mediocre (mappa di Fig. 1).
Rispetto ai valori di riferimento del D.M. 260/2010, i c.i. CE1_4 e ME2_2 superano il corrispondente limite (rispettivamente 5 e 4.5) e quindi sono in classe Sufficiente, gli altri c.i. rientrano in classe Buono.
Per quanto riguarda la distribuzione dei valori di TRIX complessivi (calcolati nel 2023) nelle quattro classi di trofia (istogramma di Fig. 2) si osserva un importante calo, rispetto all’anno precedente, della percentuale di campioni ricadenti nella classe Elevato, con aumento delle percentuali di quelli ricadenti nelle classi Buono, Mediocre e Scadente.
A livello di corpi idrici, nel 2023 i valori medi di TRIX sono risultati in aumento rispetto all’anno precedente, per effetto degli apporti dai fiumi, come sopra ricordato (grafico di Fig. 3); per questo motivo il trend viene indicato ancora come incerto. Nel complesso della serie storica 2008-2023 le linee di tendenza mantengono in alcuni casi ancora un andamento in ascesa, come conseguenza dei valori elevati di TRIX registrati tra il 2013 e il 2014, nel 2018 e nel 2020.
Percentuale di campioni per classe di Indice trofico TRIX negli anni 2003-2023 (ex D.Lgs. 152/1999) (Fig. 2)
Indice trofico TRIX - valori medi annui per corpo idrico negli anni 2008-2023 (Fig. 3)
Approfondimenti: Open data
Archivio: 2022, 2021, 2020, 2019, 2018, 2017, 2016, 2015, 2014
Prossimo aggiornamento: febbraio 2025
Licenza: CC BY 3.0
Data ultimo aggiornamento | |
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Fonte dei dati | ARPAV |
Fonte dell'indicatore | Unità Organizzativa Monitoraggio Acque Marine e Lagunari |
Sorgente digitale dei dati | SIRAV e altro |
Obiettivo | L’Indice TRIX può essere utilizzato non solo ai fini della valutazione del rischio eutrofico (acque costiere con elevati livelli trofici e importanti apporti fluviali), ma anche per segnalare scostamenti significativi dalle condizioni di trofia tipiche di aree naturalmente a basso livello trofico. Nella classificazione dello stato ecologico ai sensi della normativa vigente il TRIX interviene nel determinare il giudizio finale espresso per ciascun Elemento di Qualità Biologica (EQB). Indirettamente fornisce una valutazione degli impatti delle attività umane in termini di carico di nutrienti (azoto, fosforo) e permette di identificare e analizzare i cambiamenti, di fare comparazioni tra aree di mare diverse (corpi idrici), di supportare processi decisionali e politiche ambientali e, infine, di valutare le azioni intraprese e monitorarne l’efficacia. |
Unità di misura | numero |
Metodo di elaborazione | Equazione dell’indice trofico TRIX: TRIX = [log10 (Cha x D%O x N x P) - (-1,5)]÷1,2 Dove: Cha = clorofilla “a” [µg/l] D%O = ossigeno disciolto come deviazione % assoluta della saturazione (100-O2D%) N = azoto inorganico disciolto come somma di azoto ammoniacale, nitrico e nitroso [N-NH4, N-NO3 e N-NO2 in µg/l] P = fosforo totale [µg/l] I dati di TRIX possono essere elaborati per evidenziare andamenti temporali e spaziali (per punto di controllo, per transetto, per area) anche su scala temporale diversa (stagioni, etc.) e fornire indicazioni sulla trofia delle acque in base alle classi definite dall’ex D.Lgs. 152/1999; in questo caso, al fine di avere una maggiore rappresentatività spaziale, si utilizza il parametro Clorofilla “a” misurato in loco su tutte le stazioni monitorate. Nelle classificazioni di stato ecologico ai sensi della WFD per il calcolo dell’indice TRIX si utilizza invece il parametro Clorofilla “a” determinato analiticamente e associato all’EQB Fitoplancton, campionato solo in alcune stazioni della rete; in questo caso i dati sono analizzati su scala annuale e poi mediati sul triennio di riferimento del monitoraggio operativo per ciascun corpo idrico, come da normativa (D.M. 260/2010). |
Riferimento normativo | Direttiva 2000/60/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 23 ottobre 2000, che istituisce un quadro per l'azione comunitaria in materia di acque (WFD). Decreto Legislativo 3 aprile 2006, n. 152. Norme in materia ambientale. Decreto 8 novembre 2010, n. 260. Regolamento recante i criteri tecnici per la classificazione dello stato dei corpi idrici superficiali, per la modifica delle norme tecniche del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, recante norme in materia ambientale, predisposto ai sensi dell’articolo 75, comma 3, del medesimo decreto legislativo. |
Valore di riferimento | Ex D.Lgs. 152/1999: quattro classi di trofia. DM 260/2010: 5 unità per i corpi idrici del macrotipo I (alta stabilità); 4.5 unità per i corpi idrici del macrotipo II (media stabilità). |
Periodicità di rilevamento dei dati | almeno sei volte anno (da normativa) |
Periodicità di rilevamento dell'indicatore | annuale |
Periodicità di riferimento | dal al |
Unità elementare di rilevazione | Stazione di rilevamento e campionamento |
Livello minimo geografico | Puntuale |
Copertura geografica | regionale |
Aspetti da migliorare | |
Link utili |
DPSIR
- D - Determinante
- P - Pressione
- S - Stato
- I - Impatto
- R - Risorsa
Stato attuale
- Positivo
- Intermedio o incerto
- Negativo
Trend della risorsa
- In miglioramento
- Stabile o incerto
- In peggioramento