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20 maggio 2021. Giornata mondiale delle api

In occasione della giornata istituita dalle Nazioni Unite per sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza delle api, sul ruolo che rivestono nell’ambito dello sviluppo sostenibile e sulle minacce che mettono a rischio la loro sopravvivenza, Arpav propone un breve racconto sul connubio ape-polline

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Data di pubblicazione:

20 maggio 2021. Giornata mondiale delle api

In occasione della giornata istituita dalle Nazioni Unite per sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza delle api, sul ruolo che rivestono nell’ambito dello sviluppo sostenibile e sulle minacce che mettono a rischio la loro sopravvivenza, Arpav propone un breve racconto sul connubio ape-polline

C’era una volta… ape e polline: un felice connubio
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C’era una volta… la storia inizia proprio così milioni di anni fa e continua ancora oggi. I due protagonisti sono un piccolo prezioso insetto, l’ape, ed un microscopico granulo giallo, il polline.
Conosciamo più da vicino i due protagonisti. L’ape, un insetto dalla natura sofisticata, affascinante, che popola tutto il pianeta con le sue 20.000 specie diverse, la più conosciuta delle quali è l’ape mellifera. Appartiene alla famiglia degli Imenotteri e, come tutti gli insetti, il suo corpo è formato da tanti segmenti ad anello, più o meno robusti, formanti una specie di corazza che protegge e avvolge tutti gli organi interni dell’animale. L’ape non vive da sola ma in una complessa organizzazione sociale, in cui ogni componente ha la sua specifica funzione.
L’altro protagonista è il granello di polline che, apparentemente insignificante, osservato al microscopio si rivela molto complesso. Il suo vestito (esina) può essere formato da maglie più o meno larghe e avere delle spine; può essere rotondeggiante, ovale, talvolta con delle buffe sacche per volare meglio. E’ questo minuscolo granello che, se arriva a contatto con il naso o con gli occhi dell’uomo, può provocare starnuti e lacrime. La sua casa è l’interno di un fiore e più precisamente una parte detta antera.
Quando i fiori non sono profumati e non hanno colori vistosi, per spostarsi da un fiore all’altro il granello di polline si lascia trasportare dal vento. Ma quando i fiori si rendono appetitosi di colore e nettare ecco che arriva un mezzo di trasporto formidabile: l’ape! Appoggiandosi tra i petali del fiore, l’insetto si sporca di polline e la fitta peluria che lo ricopre trattiene i granelli. Poi, volando su un altro fiore, lascia cadere qualche granello permettendo così il perpetuarsi della vita.

Ape2Senza questo importante fenomeno chiamato impollinazione entomofila, molte specie di piante dalle quali si ricavano frutti e ortaggi indispensabili per l’alimentazione umana, ma anche molte piante ornamentali, sarebbero condannate ad una rapida estinzione.
C’era una volta… le piante a fiore compaiono circa 135 milioni di anni fa, la presenza dell’ape risale a circa 40 milioni di anni fa, ma la storia si perpetua ancora adesso.

Ultimo aggiornamento

23-09-2022 10:12

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pollini

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