Ultimo aggiornamento
27-10-2022 07:49Tags
rumore
L’acqua di un fiume che scorre, il cinguettio degli uccelli, il traffico nelle ore di punta, un locale con musica dal vivo… Comunemente si tende a collegare la parola suono a qualcosa di piacevole e la parola rumore a qualcosa di fastidioso, ma questa differenza è piuttosto soggettiva.
Una riprova la si ha nel caso dei pubblici esercizi, nei riguardi dei quali gli esposti spesso sono causati sia dal vociare delle persone (il cosiddetto rumore antropico), sia dalla diffusione di musica: chi frequenta i locali ama chiacchierare e sentire la musica e si rilassa, mentre chi percepisce questi rumori nella propria abitazione li vive come un'intrusione e un disturbo.
Il rumore viene distinto dal suono perché è generato da onde acustiche irregolari e non periodiche, percepite come sensazioni uditive sgradevoli e fastidiose. Livelli eccessivi di rumore possono compromettere la buona qualità della vita perché sono causa di disagio fisico e psicologico.
Da qui i controlli sui livelli di rumore emessi dalle attività commerciali, realizzati dai tecnici Arpav nel territorio regionale. Nell'ultimo quinquennio circa 70 i controlli all'anno su attività commerciali e di servizio, la maggior parte bar e pub, che spesso utilizzano la musica per intrattenere i clienti. Ogni anno in circa il 50-60% dei controlli i tecnici hanno riscontrato il superamento dei limiti di legge. Nel 2020 una drastica riduzione del numero di esposti, circa la metà, con il lockdown e il coprifuoco serale che hanno quasi eliminato l'attività notturna dei pubblici esercizi.
- la sezione web dedicata al rumore