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Sinossi primavera 2020

La primavera 2020 è stata un po’ più calda rispetto alla norma, specie in montagna, mentre lo scarto è minore in pianura. Per quanto riguarda la piovosità, la stagione risulta più secca del solito e dopo un inverno avaro di pioggia e neve, su alcuni settori di pianura la minaccia siccità si è accentuata.

La primavera 2020 inizia con un episodio piovoso, che risulterà anche il più abbondante di tutta la primavera. In aprile si alternano periodi di alte pressioni con temperature anormalmente elevate e brevi fasi fredde per ingresso d’aria polare (forti correnti da nord). Le variazioni termiche sono piuttosto sensibili, partendo da temperature alte per il periodo e finendo decisamente sotto le medie. La primavera si affaccia, ma l’inverno è ancora presente, specie in alta quota (-21.8°C in Marmolada nei giorni 23 e 24 Marzo, ma anche -20.3°C il 1 Aprile e -12.7°C il 3 Maggio), e non solo con gelate in pianura nella terza decade di Marzo e il primo giorno d’Aprile. In seguito la primavera si caratterizza con un andamento termico un po’ più caldo del solito, di conseguenza c’è una rapida fusione della neve in alta quota, e una piovosità inferiore alla media, specie in pianura. Una stagione che non presenta nessun evento meteorologico di rilievo, ma che si distingue per la continuità della siccità invernale, ad eccezione di Marzo, anche se in maniera non così radicale. L’andamento termico inizialmente nella norma si rivela decisamente più caldo ad Aprile (2/3°C più della media) e a Maggio, anche se in maniera minore (0,5/1°C in più). In sintesi una stagione più calda e più secca. Per le precipitazioni, il deficit pluviometrico dall’inizio dell’anno (Gennaio-Maggio) è di circa 25/48% in montagna, di 20/25% per i settori settentrionali della pianura fino a 30/40% per la pianura centrale, con picchi anche superiori nella parte più meridionale della regione e il delta del Po (fino a 50/60% in meno).

Il mese di Marzo 2020, inizia con una giornata uggiosa e fresca e qualche fenomeno tra pedemontana e Alpi, dove la neve scende sui 700/900 m sulle Dolomiti e fino sui 1100/1200 m sulle Prealpi, localmente fino a 20 cm sulla fascia prealpina, mentre soli sulle Prealpi. Il tempo perturbato perdura anche il giorno 3 per il transito di un minimo secondario. Episodio che porta precipitazioni localmente abbondanti e neve oltre i 500/800 m sulle Dolomiti e 700/1200 m sulle Prealpi, localmente qualche traccia nei settori più freddi a ridosso del Grappa (Arsié, Fonzaso e Valpore). Cadono da 40 a 60 mm, localmente fino a 80/100 mm sui monti e sulla pianura centro-settentrionali (massimi di 162 mm in tre giorni a Valpore e di 139 mm a Recoaro mille), meno sulla parte più meridionale della regione, con 0/15 mm (Fig. 1a). Il giorno 4 il tempo rimane variabile al primo mattino, prima di migliorare al pomeriggio, anche se il calo termico in quota genera un po’ di convezione con qualche rovescio pomeridiano e locali temporali tra la pedemontana e la zona appena sottostante. Il giorno 5 stupenda mattinata prima che si copra il cielo con deboli precipitazioni sia in pianura che sui monti, nevica fino sui 600/700 m. Durante la notte del 7 Marzo la saccatura atlantica finisce di transitare sulla nostra regione, con piogge diffuse e più abbondanti in pianura che non sui monti, dove nevica localmente fino sui 300/450 m (2/4 cm in Valbelluna). Lo stesso giorno il tempo migliora nettamente con clima freddo al mattino, poi tende a mitigarsi grazie al sole. Nei due giorni successivi (7/8), il sole predomina con notti fredde, con diffuse gelate fino nei fondovalle alpini e brinate sulla pedemontana. Il giorno 8, si rilevano minimi di -8/-12°C tra i 1000 e 1600 m sulle Alpi venete (presenza di neve al suolo e forte irraggiamento notturno). Il giorno 9 una saccatura atlantica transita sulla nostra regione nel pomeriggio provocando un breve e debole episodio perturbato, ma i fenomeni sono deboli e cadono principalmente sui monti. Il giorno successivo un fronte caldo si addossa alle Alpi con estesa copertura medio-alta in diradamento nel pomeriggio fino a cielo sereno alla sera. Il suddetto fronte provoca un po’ di neve burrascosa sui monti. Il giorno 11 una dorsale riporta il sole su tutta la regione, assieme a temperature quasi primaverili per un’avvezione d’aria molto mite di origine oceanica. Situazione che perdura anche il giorno 12, mentre il 13 una veloce saccatura atlantica determina un lieve episodio di maltempo tra Prealpi e Dolomiti, con un po’ di neve sopra i 1100/1400 m. Dal 14 il tempo torna a migliorare, nonostante nubi basse nelle prime ore di quel giorno. Dal 15 al 19 un promontorio atlantico riporta la stabilità e la mitezza su tutto il Vene. Il giorno 18 si raggiungono i 22/23°C in pianura, 21°C nelle conche prealpine e fino a 15/17°C attorno ai 1000 m. In questa fase di stabilità un piccole e veloce sistema nuvoloso transita sul basso Veneto nella notte tra il 17 e il 18 apportando qualche pioggia su Rovigo e dintorni. Tra il 20 e il 21 l’alta pressione cede per l’arrivo di una saccatura di origine polare continentale, responsabile di un lieve peggioramento del tempo che interessa quasi esclusivamente la montagna, con un po’ di neve in montagna fino sui 400/500 m, mentre la pianura è soggetta a un episodio di bora scura, con forti venti da nord-est, specie sul litorale. Nei giorni successivi si assiste ad un sensibile calo, specie in quota come si può vedere sulla Marmolada tra il 22 sera e il 23 mattina (Fig. 1b). Dal 23 il tempo migliora nettamente con giornate splendide, ma le notti sono fredde, specie quella tra il 23 e il 24 marzo, quando gela quasi ovunque, fortemente in montagna, ma anche in pianura con minime comprese tra -1 e -4°C, anche sulla costa. Freddo ovunque fatto eccezione di qualche località sul delta del Po. La situazione di tempo stabile e perlopiù soleggiato perdura fino al 28, anche se nella notte tra il 25 e il 26, una lieve circolazione ciclonica nello strato limite determina qualche debolissima pioggia su veronese (piccola depressione chiusa nei bassi strati atmosferici, più invernale che primaverile). Il 29 sera, la combinazione di un minimo sulla Spagna e il transito di un’asse di saccatura provocano l’inizio di un moderato episodio di maltempo in montagna, più lieve in pianura. Il penultimo giorno di marzo vede il transito della suddetta saccatura atlantica, con tempo perturbato. La neve scende dai 1500/1800 m iniziali fino sui 500/800 m alla sera. Il 31 Marzo il tempo migliora nettamente sulle Dolomiti e la pianura centro-meridionale, mentre qualche addensamento si forma tra Prealpi e sulla pedemontana, dove si verificano rari piovaschi, assieme a qualche fiocco oltre i 700/900 m. Il clima risulta particolarmente freddo per il periodo, con forti gelate in montagna.

Fig. 1a Fig. 1b
Precipitazioni giornaliere dal 1 marzo al 3 marzo
- Fig 1a
Marmolada Temperature del 23 marzo
- Fig. 1b


Il mese di Aprile 2020 inizia con una splendida giornata sui monti e sulla pianura orientale, mentre annuvolamenti stratiformi sostano sul vicentino e il veronese. Il giorno 2 il tempo è splendido, freddo di notte e di nuovo un po’ meno fresco di giorno grazie al buon soleggiamento. Situazione che perdura anche nelle due giornate consecutive, mentre nubi alte si affacciano il 5 per l’avvicinarsi di una saccatura. La suddetta saccatura non interessa direttamente la nostra regione, generando solo qualche annuvolamento senza fenomeni. Dal 6 fino al 12 il tempo è governato da un’alta pressione europea, che nei giorni seguenti viene riagganciata dall’anticiclone delle Azzorre, di conseguenza il tempo risulta molto stabile, ben soleggiato e via via più caldo di giorno, con le temperature che risalgono fino a risultare prettamente primaverili, addirittura fino a 5/6°C sopra le medie del periodo. I giorni 11 e 12 sono particolarmente caldi per il periodo con punte di 20/21°C a 1000/1200 m, di 24/25°C nelle conche prealpine e di 26/28°C in pianura (Fig. 2a). Tale situazione perdura fino al 18, anche se qualche annuvolamento si forma nelle ore più calde sui rilievi veneti. In pianura il sole rimane ben presente. Il giorno 19 nubi alte invadono il cielo del Veneto per una depressione algerina che risale verso la Sardegna. Il giorno 20 il tempo peggiora su gran parte della pianura, mentre le Alpi rimangono un po’ più ai margini con debolissimi fenomeni sparsi. Il 21 il tempo inizia a migliorare sui monti, mentre la nuvolosità imperversa sulla pianura, assieme a qualche residua precipitazione sui settori occidentali (Veronese). Il 22 il tempo torna ad essere del tutto soleggiato e stabile grazie all’influenza di un’alta pressione dinamica, centrata tra la Norvegia e la Danimarca, che si espande sempre più verso sud. Nei giorni successivi tale alta pressione dirige correnti settentrionali d’aria sempre più mite sul Veneto, favorendo il ritorno del clima primaverile fino al 24 Aprile, con temperature che tornano su livelli superiori alla media del periodo, fino a 25/26°C in pianura, 22/24°C nelle conche Prealpine e fino sui 20/21°C a 1000 m. Il tempo cambia in montagna, già il 25 per infiltrazioni d’aria umida e leggera curva ciclonica, si tratta di una lieve instabilità convettiva in grado di dar luogo a qualche sporadico piovasco. Il 26 la situazione rimane la stessa con maggiore attività cumuliforme sui monti, dove rovesci e locali brevi temporali sono osservati. Nei due giorni consecutivi la situazione globale vede il transito di una “short wave” in alta quota il giorno 27, responsabile di rovesci e brevi temporali tra Prealpi e pedemontana fino alle porte di Treviso e Padova; e di un’asse di saccatura il giorno 28 con frequenti rovesci e locali temporali, maggiormente presenti sui rilievi. Il giorno 29 un asse di saccatura un po’ più profondo determina rovesci e temporali nell’arco della mattinata, alcuni sono forti, specie sul litorale tra Venezia e Bibione. L’ultimo giorno del mese è interessato dal passaggio di una saccatura con fronte freddo. Pertanto il mese si chiude con un episodio di maltempo, la pioggia cade un po’ ovunque, in maniera un po’ più copiosa tra Prealpi e pedemontana, mentre sulle Dolomiti e sulla pianura centrale i quantitativi sono minori, addirittura inesistenti verso sud. Le piogge degli ultimi 5 giorni di Aprile non permettono di contrastare il deficit osservato un po’ ovunque dall’inizio dell’anno 2020, cadono 40/60 mm tra Prealpi occidentali e alcuni settori della pedemontana, ma su molti settori si registrano soltanto 10/20 mm e il sud della regione pochi mm (Fig. 2b). La montagna torna ad imbiancare fino sui 1800/1900 m, localmente fino sui 1500 m sulle Dolomiti, ma gli spessori di neve fresca sono apprezzabili solo in alta quota, oltre i 2200/2400 m con 10/15 cm.

Fig. 2a

Fig. 2b
Temperature massime osservate in Regione il 11 Aprile 2020
- Fig. 2a
Le precipitazioni negli ultimi 5 giorni di Aprile 2020
- Fig. 2b

Il mese di Maggio 2020 inizia con condizioni di modesto/moderato maltempo nottetempo, poi migliora in giornata. Il 2 il tempo è soleggiato al mattino, il che alimenta una convezione diurna per presenza di aria fredda in quota, con un temporale sul basso Bellunese e l’Alpago, fenomenologia che scivola sulla pianura orientale, ma con pochi mm d’acqua. Il 3 un promontorio di stampo mediterraneo riporta il sole, con sviluppo diurno di qualche cumulo sui monti, stessa situazione il 4 con qualche annuvolamento mattutino sulle Prealpi occidentali e parte del vicentino e del veronese, in rapido dissolvimento. Le temperature sono in rialzo a tutte le quote. Nei 3 giorni successivi il tempo si ristabilisce con prevalenza di sole, assieme a qualche cumulo pomeridiano sui rilievi i giorni 5 e 6, mentre il cielo rimane del tutto sereno il 7 con netto rialzo termico diurno su tutti i settori, specie in alta quota sui monti, quasi 2°C di massima sulla cima della Marmolada, contro i -6°C del giorno prima. Il giorno 8, la mitezza primaverile si accentua, nonostante lievi velature del cielo. Tra il 9 e il 10 il promontorio di matrice mediterranea cede leggermente in alta quota, senza grandi effetti, eccetto qualche sporadico piovasco sui settori montani. Il giorno 11 una depressione chiusa proveniente dalla penisola iberica determina un episodio perturbato su gran parte del nord Italia, compreso il Veneto, le piogge sono significative sulle Prealpi e sulla pedemontana e parte delle Dolomiti meridionali, assai meno sui settori più settentrionali della regione e soprattutto sulla pianura meridionale. La carta (Fig. 3a) permette di visualizzare la ripartizione geografica delle piogge, assieme ai quantitativi caduti. Dal 12 fino al 16 il tempo rimane instabile, specie in montagna, anche se il giorno 14 un’avvezione meridionale d’aria calda favorisce un temporaneo miglioramento, ma codesto non perdura in quanto il flusso meridionale richiama aria calda ed umida connessa ad un minimo depressionario sulla Spagna. Pertanto il tempo diventa instabile nella notte tra il 14 e il 15, maltempo che si attenua solo ne pomeriggio del 15. Piove soprattutto sui monti, assai meno in pianura e non ovunque. Sabato 16 la mattinata risulta buona, ma un po’ d’instabilità convettiva s’innesca grazie al sole e piove di nuovo nel tardo pomeriggio/sera tra Prealpi e Dolomiti meridionali, ma gli apporti sono perlopiù modesti. Il giorno 17 il tempo è buono in pianura, anche caldo, mentre il sole del mattino sui monti favorisce il verificarsi di temporali convettivi, localmente forti e grandinigeni sulle Dolomiti centro-settentrionali al pomeriggio ed in serata sull’altopiano di Asiago. Il giorno 18 l’instabilità è minore, ma piove un po’ e ci sono nuovi rovesci al pomeriggio. Il giorno 19 l’instabilità cresce per la presenza di un minimo depressionario di stampo mediterraneo attorno al quale girano diverse linee d’instabilità, due di esse transitano sul Veneto con annessi rovesci e temporali tra la mattinata e il primo pomeriggio, una terza linea passa sulla pianura nel tardo pomeriggio, ma senza fenomeni particolarmente intensi. Il 20 Maggio la pressione torna a aumentare sulle Alpi con forti correnti settentrionali ed ingresso d’aria più secca. Il sole predomina in un cielo interessato da residua nuvolosità cumuliforme sui monti e le temperature diurne risalgono. Nei giorni successivi un cuneo d’alta pressione riesce a riportare tempo stabile e più caldo, ma non sempre soleggiato per il transito di nubi alte il giorno 22. Nei due giorni seguenti il promontorio s’indebolisce per il transito di una saccatura a nord delle Alpi, con successiva incursione d’aria fredda. Pertanto il 23 il tempo è soleggiato e caldo con degradazione temporalesca al pomeriggio/sera e il giorno dopo (24) l’instabilità lascia gran parte della montagna e si trasferisce in pianura durante le ore notturne. I temporali di questo episodio sono localmente forti e grandinigeni. Dal 25 Maggio l’alta pressione delle Azzorre si espande su gran parte dell’Europa occidentale garantendo tempo stabile e ben soleggiato sul Veneto. Nel contempo una profonda saccatura legata a una vasta depressione sull’Europa orientale determina una discesa d’aria fresca dai quadranti settentrionali. Situazione che favorisce l’avvezione d’aria fresca da nord riportando le temperature sotto le medie (brinate fino sui 1000 m sugli altopiani prealpini). Avvezione d’aria fredda in quota che determina un po’ d’instabilità sulla fascia prealpina a ridosso della pedemontana, focolai temporaleschi che scivolano sulle zone di pianura subalpine. Il giorno 27 il sopraggiungere d’aria più secca determina una maggiore stabilità, con molto sole e qualche cumulo diurno. Il giorno 28 una piccola depressione in quota, connessa alla vasta area depressionaria sull’Europa orientale, si avvicina interessando il Triveneto con una fase di contenuta instabilità sulla pianura e non sui monti. La figura (Fig. 3b) mostra la ripartizione delle piogge, una particolarità che merita qualche spiegazione. Le correnti da nord apportano aria non particolarmente umida, non permettendo alla convezione diurna di svilupparsi in tale modo da generare fenomeni sulla montagna. Nel contempo la maggiore umidità della pianura viene richiamato fino sui versanti prealpini a ridosso della pedemontana, dove si formano addensamenti, ripresi dal flusso sinottico settentrionale. Pertanto l’attività cumuliforme nata da questa convergenza scorre sulla pianura più calda dando luogo a rovesci e temporali. Questa situazione si è ripetuta ben 3 volte nell’ultima decade di Maggio. Il giorno 29 si ripropone la stessa configurazione sinottica con una lieve insidia convettiva con locali rovesci e isolati temporali sulla pianura, situazione che si rinnova anche il 30. L’ultimo giorno del mese è fresco, variabile, ma non più instabile per avvezione d’aria meno umida da nord. Pertanto una lieve convezione s’innesca per la presenza d’aria fredda in quota (lo zero termico scende attorno ai 2200/2300 m al mattino del 31 Maggio).

Fig. 3a Fig. 3b
Precipitazioni del giorno 11 maggio 2020
- Fig 3a
Precipitazioni del giorno 28 maggio 2020
- Fig 3b

In sintesi la primavera 2020 è stata un po’ più calda rispetto alla norma, specie in montagna, mentre lo scarto è minore in pianura. Spesso la fusione prematura della neve determina un anticipato rialzo termico nei settori rapidamente liberi dalla neve, cosa che accade sempre più spesso negli ultimi inverni. Per quanto riguarda la piovosità, la stagione risulta più secca del solito e dopo un inverno avaro di pioggia e neve, su alcuni settori la minaccia siccità si è accentuata. Le carte (Fig. 4a e 4b) mostrano il totale primaverile e il totale delle precipitazioni dall’inizio dell’anno e si può notare che il sud risulta essere veramente senza acqua piovana o quasi (alcune zone del delta del Po’ con 70 mm), mentre sulle Prealpi i cumuli sono spesso oltre i 200/300 mm con un massimo di 475 mm a Recoaro Terme. Valori comunque ben inferiori alla consueta media. I 46 giorni anticiclonici di bel tempo sono assai più numerosi rispetto al solito, le giornate variabili 34 e i giorni di maltempo solo 12 (5 in Marzo, 3 in Aprile e 4 a Maggio), pochi rispetto ad un primavera normalmente più fresca e soprattutto più piovosa. Un mese di maggio agli antipodi di quello del 2019, quando è piovuto per ben 27/29 giorni, e la primavera 2019 è risultata essere la più fresca degli ultimi 30 anni.

Ultimo aggiornamento

01-12-2022 10:01

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