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Idoneità delle acque superficiali correnti all’uso irriguo: Veneto biennio 2022-2023

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Idoneità delle acque superficiali correnti all’uso irriguo: Veneto biennio 2022-2023

Anche l'ultimo monitoraggio Arpav conferma che le acque dei corsi d’acqua del Veneto possono essere usate a scopo irriguo. La verifica periodica della qualità microbiologica permette di classificare le acque superficiali correnti in classi di usabilità, al fine di tutelare i prodotti delle coltivazioni sotto l’aspetto igienico - sanitario, a tutela della salute umana. Per questa caratterizzazione si utilizza il parametro Escherichia coli, uno degli indicatori più rappresentativi per valutare l’idoneità microbiologica all’uso irriguo dei corsi d’acqua. Una scala a cinque livelli classifica le acque, da quelle utilizzabili senza restrizioni fino ai tratti fluviali non direttamente utilizzabili a fini irrigui.

Arpav dispone di una rete regionale per il monitoraggio delle acque interne che nel biennio 2022-2023 era composta da 404 stazioni di controllo analitico. Di queste stazioni 316 sono state utilizzate per valutare l’idoneità all’uso irriguo tenendo conto dell’uso del suolo, della densità abitativa delle aree circostanti e del numero di dati a disposizione.

Il rapporto presenta i risultati del monitoraggio 2022-2023 articolati in 28 schede, ciascuna con dati e test per la valutazione del tratto fluviale.

L’analisi dei dati indica che l’acqua può essere utilizzata senza restrizioni nel 38% dei tratti considerati, con restrizioni nel restante 62% ma nessun corso d’acqua ricade nella classe peggiore per la quale cioè si sconsiglia l’uso ai fini irrigui.

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