Ultimo aggiornamento
16-09-2022 09:56La precipitazione è una delle variabili principali, insieme alla temperatura, da valutare con grande attenzione per caratterizzare il clima di un dato luogo. Generalmente gli studi climatologici vengono condotti considerando la precipitazione cumulata che rappresenta la quantità di pioggia misurata da un pluviometro in un determinato intervallo temporale.
La conoscenza dell'andamento nel tempo delle precipitazioni consente di valutare le tendenze in atto rispetto ai cambiamenti climatici e costituisce uno dei presupposti indispensabili per la definizione delle opportune strategie e azioni di adattamento ai cambiamenti climatici.
Cos’è la precipitazione?
La precipitazione è la caduta dell’acqua, in forma liquida o solida, dall’atmosfera alla superficie terrestre. Le precipitazioni sono misurate in millimetri tramite degli strumenti situati al suolo denominati pluviometri. Le precipitazioni sono in forma liquida (pioggia) o in forma solida (neve e grandine) e appartengono alla famiglia delle precipitazioni anche le forme liquide e solide che non cadono dalla atmosfera ma che si formano al suolo in seguito ai processi di condensazione e sublimazione del vapore acqueo (brina e rugiada).
L’indicatore ambientale
L’andamento delle precipitazioni rispetto ai valori normali di lungo periodo è valutato attraverso il calcolo dei valori di anomalia, cioè delle differenze tra i valori registrati in un determinato anno e il valore medio di lungo periodo calcolato nel ventennio 1992-2011. Attraverso l'elaborazione delle serie temporali con opportuni metodi e modelli statistici è possibile rilevare l'esistenza o meno di trend di precipitazione in un determinato territorio, stimarne l'entità ed eventualmente effettuare confronti con i trend evidenziati da studi a scala globale o relativi ad altre aree geografiche. Le differenze sono espresse in millimetri e in percentuale. I valori di riferimento sono ottenuti avvalendosi dei dati rilevati da circa 160 pluviometri distribuiti sull’intero territorio regionale.
In Veneto
Nel 2012 sulla Regione, sono caduti in media 1.061 mm di precipitazione, la precipitazione media annuale, riferita al periodo 1992- 2011, è di 1.075 mm (mediana 1.069 mm); pertanto le precipitazioni risultano sostanzialmente nella media (-1%). (Figura 1) Questo dato nasconde, in realtà, una situazione differenziata per area geografica e per mese di riferimento.
Figura 1. Precipitazioni annuali nel periodo 1992-2012 (medie calcolate sull'intero territorio regionale) | Figura 2. Precipitazioni in mm nel 2012 in Veneto |
- L’area montana, soprattutto centro orientale, presenta condizioni di deciso surplus pluviometrico rispetto alla media; in particolare nell’area Dolomitica nord orientale dove sono caduti 300-350 mm oltre la media (Figura 3).
- La costa, le prealpi occidentali e la pianura centro orientale presentano, invece, condizioni di deficit pluviometrico: 150-250 mm sotto la media (Figura 3).
- Le precipitazioni mensili differiscono sensibilmente dalla media: i periodi da gennaio a marzo, da giugno ad agosto e dicembre risultano assai siccitosi mentre i restanti mesi (e particolarmente novembre) sono caratterizzati da precipitazioni sensibilmente superiori alla media (Figura 4).
Figura 3. Precipitazioni 2012 differenze (mm) rispetto alla media del periodo 1992-2011
Figura 4. Precipitazioni mensili (mm) confrontate con la media del periodo 1992 - 2011
Approfondimenti
Arpav - Temi Ambientali - Climatologia
Indicatore Clima e rischi naturali - Precipitazione annua
Per informazioni
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