Ultimo aggiornamento
16-09-2022 09:56Con il termine “emissione” si intende qualsiasi sostanza solida, liquida o gassosa introdotta nell’atmosfera che può causare inquinamento atmosferico. La fonte emissiva (sorgente) può essere un impianto produttivo, il traffico stradale o l’impianto di riscaldamento presente nelle abitazioni. La “potenza” della sorgente emissiva è definita attraverso il flusso di massa, ovvero la massa di sostanza inquinante emessa per unità di tempo, espressa ad esempio in grammi/ora o chilogrammi/giorno. L’emissione è dunque una grandezza differente dalla concentrazione di massa: quest’ultima, espressa in microgrammi/m3 o milligrammi/m3, indica la massa di inquinante contenuta nel volume di un metro cubo (m3) di aria. La concentrazione è misurata presso le centraline della rete di monitoraggio per valutare il rispetto delle soglie di legge (valori limite, valori obiettivo, ecc.) di cui al D.Lgs. 155/2010 ed è determinata dall’insieme delle emissioni di inquinanti che si mescolano, trasformano e disperdono a seconda delle condizioni meteorologiche, una volta che sono state rilasciate in aria.
Le cause ambientali
L’insieme delle sorgenti emissive che insistono sul territorio regionale producono un impatto sulla qualità dell’aria. Per identificare i principali ambiti emissivi antropici e naturali (suddivisi in 11 macrosettori, da M01 a M11) sui quali è possibile intervenire per ridurre le emissioni in atmosfera, viene utilizzato uno strumento conoscitivo denominato “inventario regionale delle emissioni in atmosfera”. L’inventario rappresenta una raccolta coerente ed ordinata delle stime e dei valori delle emissioni generate, in un anno, dalle diverse attività naturali o antropiche presenti nel territorio regionale.
L'indicatore ambientale
L’indicatore scelto è rappresentato dalle emissioni totali regionali, generate in un anno e ripartite percentualmente per macrosettore emissivo, delle polveri fini PM10 di natura primaria e degli inquinanti che agiscono come precursori alla formazione di polveri fini di natura secondaria: ossidi di azoto (NOx), biossido di zolfo (SO2) ed ammoniaca (NH3). Oltre a questi, che sono i precursori delle polveri secondarie di natura inorganica, una quota ulteriore viene generata dai composti organici volatili (COV) di origine sia antropica sia naturale.
In Veneto
Le emissioni di PM10 di origine primaria stimate nell’inventario regionale 2007/8 sono in calo del 13% rispetto al 2005 e derivano principalmente dalla combustione non industriale (M02), pari al 46%, e dai trasporti su strada (M07), pari al 28% dell’emissione totale regionale.
Nel caso degli NOx i trasporti su strada (M07) sono la fonte emissiva principale (53%), seguiti dal comparto industriale (macrosettori M01, M03 e M04) con il 24% e dagli altri trasporti (M08 – porti, aeroporti, mezzi agricoli/industriali) con il 14%. Rispetto alle stime 2005, le emissioni totali regionali di NOx si sono ridotte dell’11%.
L’emissione regionale di SO2, in forte calo rispetto al 2005 (-59%), è attribuita per il 75% ai macrosettori M01, M03 e M04 (combustioni per la produzione di energia – che da sole pesano il 33%, nell’industria e nei processi produttivi), mentre l’emissione di ammoniaca (NH3) è prodotta, quasi totalmente (98%), dal macrosettore 10 (agricoltura), con particolare riguardo alla gestione dei reflui prodotti dagli allevamenti. Rispetto al 2005, l’emissione totale si è ridotta del 4%.
Come si controllano le emissioni? Attraverso i controlli agli impianti produttivi ed industriali da parte di ARPAV, mediante la verifica periodica dei fumi degli impianti di riscaldamento, ma anche attraverso l’impegno di ognuno.
Che cosa posso fare? Favorire una mobilità sostenibile, utilizzando i mezzi pubblici o la bicicletta per gli spostamenti quotidiani. Nel riscaldamento domestico utilizzare combustibili meno inquinanti (metano o gpl), limitare i consumi, adoperare impianti ad alto rendimento (caldaie a condensazione) e migliorare l’isolamento termico dell’abitazione. Per gli impianti di riscaldamento a legna (caminetti, stufe) è necessario mantenere pulita la canna fumaria ed assicurare un tiraggio ottimale.
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Approfondimenti
Arpav - Temi Ambientali - Aria- Emissioni di Inquinanti
Arpav - Temi Ambientali - Aria- Inventario Emissioni
Arpav - Indicatori ambientali atmosfera
EEA - Indicators and fact sheets about Europe's environment
Per informazioni
ARPAV – Servizio Osservatorio Aria
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Archivio 2013
Indicatore del mese di Febbraio: Numero e localizzazione delle Stazioni Radio Base (SRB)
Indicatore del mese di Marzo: Pollini di Graminacee
Indicatore del mese di Aprile: Precipitazioni annuali
Indicatore del mese di Maggio: Balneabilità
Archivio 2012
Indicatore del mese di Marzo: Pollini
Indicatore del mese di Aprile: Rifiuti
Indicatore del mese di Maggio: Balneabilità
Indicatore del mese di Giugno:Ozono e inquinamento atmosferico
Indicatore del mese di Luglio: Qualità delle acque destinate alla vita dei molluschi
Indicatore del mese di Agosto: Temperatura dell'aria
Indicatore del mese di Settembre: Indice UV - Esposizone alle radiazioni ultraviolette
Indicatore del mese di Ottobre: PM10 media annuale delle concentrazioni giornaliere
Indicatore del mese di Novembre: Condizioni di innevamento
Indicatore del mese di Dicembre: Metalli e metalloidi nel suolo